EBEL: fuori il Salisburgo campione in carica

EBEL: fuori il Salisburgo campione in carica

Con i quarti di finale giunti a gara-6, si conoscono già i nomi di tre delle quattro semifinaliste della ErsteBank Eishockey Liga 2012: Zagabria, Lubiana e Klagenfurt. Ancora da determinare, infatti, il vincitore della serie tra Linz e Vienna.

Fehervar (3) – Lubiana (6) 2:4 [7:2, 1:2OT, 8:1, 4:6, 1:2, 3:4]
A nulla sono valse le “gufate” di mezza Europa: alla fine l’Olimpia Lubiana ha meritatamente superato il turno, compiendo un’impresa sportiva che, al di là di tutto, va ammirata.
Gli sloveni sono arrivati ai quarti di finale “scegliendosi” l’avversario, perdendo intenzionalmente ai rigori contro il Salisburgo; la bravata è però costata loro alcune squalifiche pesanti, come quella del goalie titolare Pintaric. Nel corso della serie, decisamente nervosa, i neroverdi sono stati costretti a rimpiazzare numerose pedine importanti a causa di infortuni più o meno lievi, non ultimo quello del secondo portiere Lamoreux: ne è venuta fuori una squadra giovanissima ma inaspettatamente solida e grintosa, capace di dominare gara-6 in tutti i fondamentali, con gli avversari apparsi quasi intimoriti da un HalaTivoli sold out per la prima volta nella stagione. Peccato per il Fehervar, vera sorpresa positiva di questa stagione: se la squadra saprà imparare dagli sbagli commessi in questa stagione, la prossima EBEL potrebbe rivelarsi molto interessante.

Salisburgo (4) – Klagenfurt (5) 2:4 [5:3, 4:5OT, 4:2, 2:4, 1:2, 2:5]
La vendetta è un piatto che va servito freddo, e undici mesi sono sicuramente sufficienti. Dopo quasi un anno, i draghi carinziani vendicano la sconfitta nella passata serie di finale, eliminando un Salisburgo ombra di sé stesso. Non che i Red Bulls abbiano giocato una brutta serie: semplicemente, non hanno giocato alla loro altezza. Troppi nomi di spicco, forse, di certo amalgamati tra loro con troppa poca attenzione: il Salisburgo trionfatore nel Red Bulls Salute è tutt’altra squadra rispetto a quella vista nelle ultime settimane, se non negli ultimi mesi. Forse la dirigenza aveva altri obiettivi, peraltro raggiunti (European Trohpy), forse si confidava troppo in Marty Turco, giocatore eccezionale ma a cui è stato concesso troppo poco tempo per ambientarsi; sta di fatto che il campionato appena conclusosi non può essere considerato positivo.

Linz (1) – Vienna (8) 3:3 [3:4OT, 3:2OT, 3:0, 3:1, 3:6, 2:4]
L’unica sfida ancora aperta è, paradossalmente, quella che prima doveva chiudersi. I capitals stanno dimostrandosi squadra compatta e cinica, esattamente l’opposto di quanto fatto vedere nel corso della regular season. Come se non bastassero gli scontri dopo le partite e le accuse del sindaco di Jesenice, ieri sera ecco un altro episodio a rendere ancora più bollente la sfida senza appello di domenica prossima: la prima marcatura di gara-6, di fatto, non c’era.
Dodicesimo minuto del primo periodo, powerplay per il Vienna: Ferland scaglia il disco verso la porta, il puck colpisce chiaramente la traversa e rimbalza lontano dalla gabbia, ma gli arbitri assegnano il gol. Poco male, c’è la telecamera posta sopra la linea di porta. E qui arriva il bello: la telecamera fissa non è esattamente allineata tra la traversa e la linea di porta, lasciando delle luce tra le due: e così sembra che il disco sia effettivamente passato completamente oltre la linea rossa. I direttori di gara convalidano quindi la rete fantasma, e il Vienna andrà poi a vincere la partita per 4:2.

Zagabria (2) – Znojmo (7) 4:0 [3:1, 5:0, 5:2, 5:4]

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