I Broncos già dopo sette minuti sono in vantaggio per 2 reti a 0. Felix Oberrauch con una rete bellissima che sarebbe degna di suo fratello, e Wieser con un onetime in superiorità numerica mettono i padroni di casa in una posizione piuttosto confortevole. Subito dopo Caig è sfortunato due volte, quando prima con un polsino centra solo l’interno dell’incrocio dei pali e dopo costringe Facchinetti a una parata di collo su una deviazione da un metro e mezzo. Poi però troppo presto si vede un pizzico di prepotenza nel gioco dei Broncos e le occasioni ghiotte si fanno più rare. In compenso aumentano le distrazioni in fase difensiva e a due minuti dal primo intervallo Mantovani posizionato da solo sottoporta riesce a deviare un tiro di Barnes, accorciando le distanze.
Nel secondo drittel il Pergine sente aria fresca e cerca di ribaltare la partita letteralmente con tutti i mezzi. I Broncos faticano a difendersi dai duri attacchi e cominciano a tentennare nei contrasti. La prima vera occasione in questo frangente arriva al 25° minuto, quando T.J. Caig a mezzo metro palo abilmente devia un tiro-passaggio di Ramoser. Poco dopo però la difesa casalinga non è all’altezza e Demattio pareggia i conti con un tiro dallo slot. Con tanta rabbia gli stalloni vanno all’ingaggio di apertura del loro terzo powerplay di questa serata e passano appena 22 secondi prima che il nuovo vantaggio è cosa fatta. Derek Eastman tira una sassata dalla blu, il rebound esce fino al cerchio d’ingaggio, dove Florian Wieser non esita e segna la doppietta personale con uno slap shot. Dopo due buone occasioni degli ospiti, sulle quali Corsi sventa il pericolo notevole, a T.J. Caig finalmente riesce il gol meritatissimo, ma solo dopo essersi fatto parare un rebound impossibile. Baur piazza un buon tiro proprio per cercare la deviazione che riesce perfettamente a Caig dalla soglia di porta.
Negli ultimi venti minuti la dieta è di pane e acqua, l’unica vera chance è riservata agli ospiti, quando Virzi al 54° impegna seriamente Corsi con un rebound pericolosissimo. Sintomatica per questa partita è una scena poco prima della fine, quando Liberatore toglie il suo portiere e Tobias Kofler davanti alla porta deserta per nulla al mondo riesce a rialzarsi in piedi per spingere il disco in rete. Egon Gschnitzer trova subito la pietra giusta per chiudere questo capitolo: “Anche per una partita bella non ci sono in palio più di tre punti!”