Dopo la sconfitta contro la Danimarca nel match di apertura, l’Italia di Goulet era chiamata al riscatto contro l’ostica Norvegia, anch’essa sconfitta da una sorprendente Francia. Pronti via e l’Italia parte con il piglio giusto: ottima pressione e manovra fluida, tanto che gli scandinavi sono costretti, fin dall’inizio, agli straordinari per arginare gli azzurri. Al minuto 1.14 è il norvegese Skadsdammen a finire, per la prima di una lunga serie di ostruzioni, in panca puniti; da segnalare un bel tiro di Helfer dalla blu, che non coglie impreparato il portiere norvegese Grotnes, abile a pinzare. Alla seconda superiorità, ed esattamente al 5.29, l’Italia passa: gran combinazione tra Strazzabosco e Pittis, con quest’ultimo che deposita in rete tra gli applausi del pubblico.
Dopo una pausa per risistemare un plexiglas danneggiato, riprendono le ostilità ed è l’Italia che continua a fare la partita. Altra ostruzione al 7.29 (il capitano norvegese Holtet punito) e il Blue Team in pochi secondi raddoppia: Borgatello tira dalla blu e Roland Ramoser è lesto ad insaccare sul rimbalzo concesso dal portiere. L’Italia continua a premere e a dominare sul ghiaccio tanto che nell’intero primo periodo la Norvegia arriva ad impensierire Della Bella solo in un’occasione, addirittura al minuto 16.14.
Il terzo tempo inizia con una situazione di superiorità italiana, ma la gestione del power play è un po’ confusa, tanto che alla fine dei due minuti nessun tiro impensierisce la gabbia di Grotnes. Al 43.30 Tomasello in contropiede coglie il palo alla destra del portiere norvegese; poco dopo, al 44.28 Lorenzi si trova da solo in contropiede, ma tira centrale. L’Italia continua a premere per arrotondare il vantaggio, e sfiora la segnatura con due contropiedi, prima di Parco, poi di Tutzer. Al minuto 51.22 una dubbia chiamata arbitrale porta Borgatello in panca puniti per eccessiva durezza e la Norvegia passa: è il forte Thoresen a trafiggere Della Bella con un preciso tiro dalla blu. L’Italia ricomincia subito a macinare gioco, ma non riesce quasi mai a rendersi davvero pericolosa dalle parti di Grotnes. Al minuto 58.10, però, Karlstad viene punito per eccessiva durezza, e gli azzurri possono portare l’assalto finale agli scandinavi. Quando l’overtime sembra ormai alle porte, al 59.21 ancora R.Ramoser, per il suo personale “hat trick”, realizza il gol decisivo, assistito da Pittis e Lorenzi. Nei secondi finali la Norvegia non ha nemmeno l’occasione per levare il portiere e un’Italia più attenta e precisa (specie nelle situazioni di power play) può festeggiare la prima vittoria all’Eurochallenge.
Il dopo partita intervista a Rolly Ramoser.
HockyTime: Innanzitutto complimenti per la bella partita. Dopo la “comparsa” in Lettonia in extremis, in questo torneo Goulet ti sta schierando in una linea particolare, con Fontanive e Pittis, dove sei tu l’unico giocatore di peso: come ti stai trovando? Pensi di far parte del nuovo progetto dell’allenatore?
Roland Ramoser: Mi sono trovato bene oggi, come del resto mi sono trovato bene anche ieri, peccato solo sia mancato il risultato, ma l’intesa ed il gioco sono stati buoni. Sono sempre contento quando ho la possibilità di giocare in nazionale, che sia una partita, un torneo o il mondiale: è sempre un onore ed un piacere. Per quel che mi riguarda proverò a farmi sempre trovare pronto per una chiamata, impegnandomi e dando il massimo fin dagli allenamenti.
HT: Quest’anno diversi giocatori del giro della nazionale sono “emigrati” in altri campionati europei; anche tu, qualche anno fa, hai fatto esperienza nella massima lega tedesca, pensi che questo possa fare bene ai nostri giocatori?
RR: L’esperienza in Germania è stata una delle più belle della mia vita dal punto di vista professionale, indimenticabile. Innanzitutto là, da giocatore straniero, puoi fare il professionista e dedicarti al 100 % all’hockey, migliorando la preparazione e curando molti aspetti che in Italia vengono trascurati. Il livello è molto alto e quindi, affrontando giocatori di spessore ed allenandoti con loro, puoi crescere tanto; il fascino poi di giocare davanti a 10 mila e più spettatori è incredibile. E’ davvero una bella esperienza, e sono sicuro possa far bene.
HT: Cosa ne pensi del nuovo corso del Bolzano? Come giudichi il nuovo allenatore Slettvoll ed i nuovi acquisti?
RR: Quest’anno, a differenza delle passate stagioni, arriviamo ai blocchi di partenza del campionato conoscendo già l’allenatore e con una fisionomia di squadra ben delineata, e questo ci aiuterà molto a preparare al meglio la stagione. Coach Slettvoll è un nome importante, che ci può insegnare molto. I nuovi acquisti sono forti; il presidente Knoll ha allestito una bella squadra e -penso- abbiamo tutte le carte in regola per arrivare fino in fondo.
Si ringrazia la Federazione ed il giocatore per la disponibilità.