Nominato per 2 volte miglior giocatore italiano, 5° nelle statistiche finali dei portieri nonostante abbia subito più tiri rispetto agli altri colleghi, ha parato il 96,4% dei tiri nella partita decisiva contro la Germania, meritando così di essere il primo intervistato.
HockeyTime: Come hai conosciuto lo sledge hockey? Cosa ti ha spinto a iniziare? Come vive la tua famiglia questa scelta?
Santino Stillitano: Ho conosciuto lo Sledge per caso, pensa che ho ricominciato a fare atletica dopo tanti anni che non praticavo nessuno sport, anzi andavo spesso a vedere le partite di calcio. Ricominciai 4 anni fa perché ho incontrato il mio ex allenatore di atletica e nel parlare mi disse: “perché non vieni in palestra? ci sono ancora tuoi amici che si allenano”, ci pensai e un giorno mi presentai. Dopo qualche tempo un mio amico vedendo che avevo delle belle prestazioni mi convinse ad iscrivermi a qualche società di disabili, io non ne conoscevo neanche una e non pensavo neanche che esistesse lo sport agonistico per disabili. Dimenticavo, la società dove mi alleno si chiama Atletica Rovellasca, ci tengo a sottolinearlo perché è merito loro se adesso sto raggiungendo grandi obiettivi.
HT: Dopo il tuo primo allenamento, ci puoi descrivere cosa hai provato in questi momenti? La tua prima partita nell’Armata e la tua prima partita nella Nazionale.
SS: In campionato la partita di esordio fu a Merano, ad un certo punto della partita Matteo Bianchi, allenatore di allora, mi fece esordire, ero emozionato ma andò abbastanza bene. Con la Nazionale esordio disastroso a Pinerolo ai Campionati Europei 2007, mamma mia l’emozione era così tanta che dopo 2 minuti mister Da Rin mi tolse perché presi 2 goal stupidi dalla Svezia,che figura!!!!!!!!! Il giorno dopo c’era la Germania non mi fece neanche cambiare, ma la mia consacrazione fu il giorno dopo contro la Norvegia: io e Da Rin parlammo prima della partita, mi fece bene quel chiarimento perché mi diede una carica esplosiva, feci una grande partita e mi premiarono come best player, fantastico. Anche la mia famiglia era contenta e mi diede un grosso stimolo per andare avanti tranquillamente.
HT: La tua più grande soddisfazione sportiva?
SS:E’ stato il 13/05/2009 aver contribuito alla qualificazione per le Olimpiadi di Vancouver, penso che sia stato un giorno memorabile ripensando a tutti i sacrifici che abbiamo fatto.
HT: In tempi di par condicio… la tua più grande delusione sportiva?
SS: Fu 2 anni fa quando per 1 punto ci facemmo scappare lo scudetto… che disdetta (campionato italiano 2006-07, vinto dai Tori Seduti, n.d.i.).
HT: Come vedi lo sledge hockey italiano tra 5 e tra 10 anni?
SS: Per come la vedo io se non entrano nuovi giocatori (giovani) sarà dura che lo sledge italiano vada avanti comunque per i prossimi 3 anni dovrebbe essere tutto tranquillo sempre che qualcuno della vecchia guardia non molla anche perché per chi ha famiglia è dura.
Ringraziamo Santino Stillitano per la disponibilità.