La IIHF dice no

La IIHF dice no

La politica entra ancora a gamba tesa sui Mondiali di Top Division 2021: lo scorso autunno la Federazione internazionale aveva ricevuto pressioni da Krisjanis Karins, Primo Ministro lettone, allo scopo di riconsiderare l’assegnazione dei Mondiali alla Bielorussia, originariamente co-ospitante, travolta dalle proteste popolari in seguito alla contestata rielezione di Aleksandr Lukashenko.

“Questa è la prima volta che un governo di una nazione ospitante ha indicato la sua riluttanza a rimanere un torneo co-organizzato con un’altra nazione ospitante per motivi politici – dichiarò René Fasel, Presidente della Federazione internazionale – . La IIHF è profondamente preoccupata per i recenti eventi in corso a Minsk, ma in quanto Federazione sportiva non è un’entità politica e non può spostare un torneo per motivi politici. Tuttavia è responsabile di garantire che ogni organizzatore del torneo possa garantire la salute e la sicurezza di giocatori, dirigenti e spettatori”.

A gennaio la visita di René Fasel al leader bielorusso e il presunto coinvolgimento di Dmitry Baskov, Presidente della Federazione di hockey bielorussa, nell’omicidio dell’oppositore Roman Bondarenko, scatenò enormi polemiche che coinvolsero anche gli sponsor, tra cui Skoda, Nivea e Tissot. Per assecondarli, e non perdere sostanziali contributi economici che in tempo di pandemia, più che mai, sono una manna dal cielo, la IIHF ritirò l’organizzazione della massima rassegna iridata per Nazionali a Minsk.

Domenica scorsa il dirottamento del volo Ryanair Atene-Vilnius, in transito sui cieli della Bielorussia, per arrestare l’oppositore Roman Protasevich, ha riacceso la questione bielorussa. Numerose le condanne da parte del mondo occidentale, tra cui anche quella dell’Unione Europea: Edgars Rinkevics, Ministro degli Esteri lettone, e Martins Stakis, Sindaco di Riga, sono andati oltre sostituendo davanti all’albergo ufficiale della Federazione internazionale la bandiera bielorussa rossa e verde, adottata dal 1995 in seguito ad un contestato referendum e ispirata a quella dell’era sovietica, con quella biancorossa, utilizzata nei quattro anni precedenti di indipendenza e negli ultimi 9 mesi di manifestazioni popolari.

La reazione della Federazione internazionale è stata immediata, sul suo sito è stata pubblicata una nota di disapprovazione che riportiamo sotto:

“La IIHF non è d’accordo con le azioni intraprese ieri dal Sindaco di Riga e dal Ministro degli Esteri lettone per utilizzare la bandiera di un Paese partecipante al Campionato mondiale di hockey su ghiaccio per un messaggio politico.

Le azioni del governo bielorusso sono separate da quelle degli atleti che gareggiano sotto la bandiera bielorussa in questo torneo. I giocatori sono stati accolti in Lettonia come ospiti e non dovrebbero vedere la loro bandiera rimossa dall’esposizione pubblica dei 16 paesi partecipanti senza il loro consenso. Ciò è in diretta contraddizione con lo slogan del paese ospitante “Passion. No Borders” (Passione, nessun confine, nda).

Pertanto, la IIHF ha chiesto al Sindaco di Riga di rimuovere con urgenza la bandiera della IIHF dalla stessa area, così come la bandiera del Campionato del mondo che porta il nome IIHF. In conformità con il nostro Statuto, siamo un’organizzazione sportiva apolitica e chiediamo che l’IIHF sia rimosso da qualsiasi associazione con le dichiarazioni politiche che il sindaco e il ministro degli Esteri hanno fatto cambiando la bandiera del nostro membro.

La IIHF manterrà la bandiera bielorussa in tutte le sedi del Campionato del mondo per tutta la durata del torneo e spera che l’ufficio del Sindaco di Riga riconsideri la sua decisione di rimuovere la bandiera bielorussa dal gruppo delle nazioni partecipanti esposte a Riga”. 

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