La Gagarin Cup rimane in Russia: al Metallurg la stagione dei record

La Gagarin Cup rimane in Russia: al Metallurg la stagione dei record

Con una gara-7 all’altezza delle aspettative, si è conclusa la fantastica stagione della Kontinental Hockey League 2014. Il Metallurg Magnitogorsk, trascinato dalla celebre trojka dell’ MVP Sergej Mozyakhin, ha alzato al cielo la Gagarin Cup per la prima volta nella sua storia. A quella che verrà ricordata come la stagione dei record, la serie finale ha contribuito con una serie impressionante di nuovi traguardi: coach Mike Keenan, vincitore della Stanley Cup nel 1994 con i New York Rangers, di ripete vent’anni dopo in KHL, diventando il primo coach nordamericano ad alzare la Coppa di Gagarin al cielo; Sergej Mozyakhin stabilisce un nuovo record per il maggior numero di punti nel massimo campionato russo, considerando KHL, Russian Superleague e Lega Sovietica; Vasily Koshechkin stabilisce un nuovo record di minutaggio in KHL; di contro il Lev Praga diventa la prima squadra non russa ad arrivare in finale; stabilisce il nuovo record di spettatori in una singola gara di KHL e Justin Azevedo stabilisce un nuovo record per partite consecutive con almeno una marcatura. Tutto questo in una sola serie di finali. Se questo non è hockey ai massimi livelli…

Gagarin Cup 2014 Finals: Metallurg Magnitogorsk – Lev Praga 4:3 [0:3, 4:1, 2:3, 5:3, 2:1OT, 4:5OT, 7:4]

La regola del “chi prima segna, vince”, è stata confermata anche oggi, rendendo così l’episodio dell’altro ieri nient’altro che la proverbiale eccezione. La prima rete della partita decisiva porta infatti la firma di Francis Pare, lesto a ribattere in rete il generoso rebound concesso da Vehanen sul tiro non certo irresistibile di Khabarov. I leoni però non ci stanno, e continuano a martellare la porta di Koshechkin senza esito fino al quattordicesimo minuto, quando David Ullstrom pareggia temporaneamente i conti deviando in rete uno slapshot di Marc-André Gragnani. Nei secondi finali del drittel, entrambe le squadre dimenticano il gioco difensivo e si riversano all’attacco, con una serie di rapidissimi ribaltamenti di fronte e obbligando i due portieri a dei salvataggi da cineteca.

Il drittel centrale, come spesso accaduto durante questa serie, si rivelerà decisivo anche stavolta: non passano quattro minuti e il Metallurg si riporta in vantaggio con l’uomo che non ti aspetti, tale Evgeny Biryukov, difensore della terza linea alla sua prima marcatura in stagione. Il pareggio di O’Byrne, seconda rete in altrettante partite dopo un digiuno in postseason che durava dal 2007, arriva al 35° minuto ma ha vita breve: al 36:56 Yaroslav Kosov riporta in avanti i suoi con un potente one timer su un disco mal gestito dalla difesa ceca (assistenza accreditata a Evgeny Timkin) e quaranta secondi dopo Jan Kovar ipoteca la vittoria finale deviando nello slot un tiro di polso di  Zaripov, mettendo fuori causa Vehanen.

I padroni di casa vanno al secondo riposo in doppio vantaggio, consci di avere oramai la partita e la coppa fra le mani. I leoni cechi devono tentare il tutto per tutto e coach Jalonen azzarda il cambio di portiere, togliendo un Petri Vehanen forse tradito dalla tensione (non ineccepibile su almeno due marcature avversarie) e gettando nella mischia il backup Atte Engren.

La mossa non sortisce però gli effetti sperati e al terzo minuto Mozyakhin marca il suo 106esimo punto della stagione infilando in rete un delizioso passaggio di Danis Zaripov con Engren decisamente fuori posizione, chiudendo di fatto la partita. Nei successivi dieci minuti le volpi si rifugiano in difesa, limitandosi a giocare di rimessa; gli avversari capiscono però che oramai la partita è persa e non riescono ad organizzare degli attacchi continuativi. La Metallurg Arena è oramai una bolgia e i festeggiamenti iniziano a otto minuti dalla fine del match, quando Zaripov buca Engren per il 6:2, firmando il quarto punto personale della partita, dopo tre assistenze.

I nervi rossoblù iniziano a saltare, Sevc si prende dieci minuti di penalità per condotta antisportiva e le successive reti di Thornberg e Azevedo (in goal per l’ottava partita filata, nuovo record KHL) non fanno altro che ridurre il passivo, concesse dagli avversari con la mente già rivolta ai festeggiamenti. L’empty net finale di Mikhail Yunkov sancisce la meritata vittoria finale degli steelers di Magnitogorsk, per la prima volta sul tetto della Kontinental Hockey League.

Metallurg Magnitogorsk - Lev Praga 7:4 (1:1, 3:1, 3:2)
4:43 1:0 Francis Pare (Yaroslav Khabarov)
13:49 1:1 David Ullstrom (Marc-Andre Gragnani)
23:32 2:1 Evgeny Biryukov (Viktor Antipin, Danis Zaripov)
34:41 2:2 Ryan O'Byrne
36:56 3:2 Yaroslav Kosov (Evgeny Timkin, Dmitry Kazionov)
37:37 4:2 Jan Kovar (Viktor Antipin, Danis Zaripov)
43:10 5:2 Sergei Mozyakin (Danis Zaripov, Jan Kovar)
52:35 6:2 Danis Zaripov (Jan Kovar)
53:55 6:3 Martin Thornberg (Ondrej Nemec)
58:19 6:4 Justin Azevedo (Ondrej Nemec, Jiri Novotny)
59:51 7:4 Mikhail Yunkov (Francis Pare, Oskar Osala) EN

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