Cortina: Intervista ad Alex Ghedina

Cortina: Intervista ad Alex Ghedina

di Alberto Manaigo:

HT: Ciao Alex. Anche a te chiediamo un commento su questa prima semifinale.
AG: A mio parere abbiamo giocato bene nel primo tempo. E’ stato un peccato prendere i primi due gol in inferiorità. Nel secondo e nel terzo, invece, abbiamo commesso alcuni errori e loro sono stati bravi ad approfittarne. Diciamo che non hanno fatto vedere grandissime cose, ma aspettavano il nostro errore per castigarci. Noi avremmo dovuto cercare di buttare più volte il disco avanti e pattinare di più, ma purtroppo non ci siamo riusciti. E’ indiscutibile che loro siano più bravi di noi, ma a mio avviso 6 gol di differenza sono troppi. Se giocheremo in Gara 2 come sappiamo e cioè solidi in difesa e pronti a partire in contropiede (cosa che stasera non abbiamo fatto lasciandoli giocare troppo) possiamo sicuramente giocarcela.

HT: E’ sicuramente un’esperienza nuova per una formazione come il Cortina arrivare a giocarsi una semifinale…
AG: Beh si, decisamente. Alcuni di noi avevano gia fatto un’esperienza simile, riuscendo anche a vincere il campionato, ma nessuno di noi aveva giocato nel vero senso della parola. E’ sicuramente un grandissimo traguardo.. partiti per salvarsi e cercare di rimanere aggrappati al decimo posto e finire mal che vada quarti è davvero una grande cosa.

HT: A proposito di questo tu eri uno degli ex di questa partita. Cosa ti ha lasciato l’esperienza milanese?
AG: Nella mia esperienza milanese ci sono dei pro e dei contro nel senso che ovviamente non ho avuto molto spazio per giocare e non avevo un ottimo rapporto con l’allenatore, però ho potuto far parte dell’unica squadra italiana in cui tutti (dai dirigenti ai giocatori) sono professionisti. Da questo punto di vista, quindi, sicuramente l’esperienza è positiva. E’ chiaro, poi, che non avendo possibilità di giocare ho deciso di andarmene; è bello tornare qui da avversario e potersi togliere la soddisfazione di essere titolare e di poter giocare con continuità.

HT: Come dicevamo con Rinalds (ndr.: Dzirvinskis) ultimamente tu giochi fisso in seconda linea coi due lettoni e sembra che questa combinazione stia dando degli ottimi frutti…
AG: Si sono d’accordo, specialmente nelle ultime due partite contro il Bolzano. La scelta di farmi giocare con loro inizialmente era dovuta al fatto che il loro gioco, specialmente quello di Sirokovs, è decisamente offensivo e serviva qualcuno che stesse anche un pochino più indietro. E’ chiaro che loro si cercano molto, ma più si gioca assieme più cresce l’amalgama.

HT: E’ indubbio che gli stranieri quest’anno hanno dato un grande apporto alla causa del Cortina, ma bisogna dar merito anche ai giovani giocatori del posto che, mentre attendevano che il Cortina potesse tornare a giocare, sono andati a farsi le ossa altrove e stanno dando, ora un buon contributo. Avresti mai pensato di raggiungere tali risultati con il tuo Cortina?
AG: Per me è sempre stato un sogno poter fare col mio Cortina un’esperienza simile. Ho girato abbastanza per poter fare un po’ di esperienza, ma la cosa più bella è poter avere le soddisfazioni maggiori proprio con la tua squadra. Sai essendo nato e vissuto qui, quando giocavi fuori non avevi l’interesse delle persone che hai a casa, come quello che c’è stato nei nostri confronti specialmente dopo il quarto di finale col Bolzano. Per quanto riguarda gli stranieri sicuramente siamo stati anche fortunati: abbiamo trovato un bel gruppo di ragazzi, con un rapporto qualità-prezzo ottimale. Magari all’inizio hanno fatto un po’ di fatica ad ingranare, ma poi dopo un primo periodo di rodaggio ognuno ha dato un grande contributo.

HT: Specialmente dopo l’arrivo di Nilsson in panchina…
AG: Possiamo dire che quella prima che arrivasse lui non era nemmeno la stessa squadra. Nillson ha portato un colloquio con la squadra: sa cosa vuole ti dice cosa sbagli e cosa fai correttamente. Insomma ti dice come vuole giocare.. Prima mancava sicuramente questo elemento anche per i problemi legati alla lingua non parlando Korol inglese. Con Nilsson sono cambiati sicuramente la mentalità e gli stimoli.

Si ringraziano Alex Ghedina e la società SG Cortina Segafredo Zanetti per la disponibilità.

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