L’unico dato certo ed incontrovertibile è l’esclusione dai play off della stagione appena conclusa. Sicuramente non ci si aspettava molto dalla squadra canadese ma la mancata partecipazione alla fase finale del campionato ha lasciato l’amaro in bocca ai sostenitori della franchigia e la società si è decisa – finalmente – a correre ai ripari; ripartendo da “zero” con un programma a lungo termine che dovrebbe permettere la rifondazione di una squadra che non ha regalato molte soddisfazioni negli ultimi anni.
Certamente la stella della fortuna non ha brillato sopra il General Motor Place; subito all’inizio della stagione Vancouver ha dovuto fare i conti con i problemi fisici del portiere titolare Dan Cloutier che ha in pratica saltato tutta la stagione.
Questo sicuramente ha inciso e non poco sul rendimento globale ma la dura realtà è che in questa stagione non è riuscita ad ottenere una serie costante di successi e di rendimento complicandosi la vita fin dall’inizio considerando che la striscia migliore è stata quella proprio all’inizio delle ostilità con sei successi consecutivi, oltre solo il buio.
Proprio Luongo è la sorpresa del mercato, un golie di esperienza e qualità definito un “elite goaltender” sperando che possa diventare il primo pilastro della rifondazione.
Un altro tassello di fondamentale importanza è la nomina di Alan Vigneault quale coach della squadra al posto di Marc Crawford diventando così l’allenatore numero 16 della storia dei Canucks. Vigneault arriva dalla AHL (Manitoba Moose) ed è quindi una vera e propria scommessa della dirigenza.
Volti giovani quindi a partire dal nuovo allenatore per continuare con il draft appena concluso dove Vancouver ha pescato l’ala destra Grabner e Shirokov, il difensore Rahimi, l’attaccante Simek ed il centro Fuller.
E’ evidente però che l’occhio cade sul team affiliato della AHL – i Manitoba Moose – da dove potrebbero provenire i giocatori già “svezzati” da coach Vigneault e che sono in sintonia con la sua filosofia tattica.
Per i tifosi dei Vancouver Canucks non rimane che attendere ed avere ancora pazienza, forse tanta.