Mondiali Under 20: il riepilogo

Mondiali Under 20: il riepilogo

di Andrea Sopperra

Una delle cartine tornasole per misurare le potenzialità di un movimento hockeistico è rappresentata sicuramente dagli annuali campionati del mondo Under 20 e Under 18. Le formazioni sono composte da giocatori formatisi nei vivai nazionali ed è possibile così stabilire il livello raggiunto in quelle annate da ogni nazione. Con la disputa del Mondiale U20 Division III si sono concluse lo scorso 20 gennaio le rassegne iridate riservate a questa categoria ed è ora possibile stilare un bilancio complessivo.
La nazione che ha effettuato il balzo in avanti più grande rispetto lo scorso anno è senza dubbio gli Stati Uniti d’America, che dal 7° posto della rassegna 2011/’12 si sono laureati campioni del mondo, scalando quindi 6 posizioni. La squadra, invece, che è scesa di più in classifica è il Regno Unito, che è passato dalla 16a posizione dell’anno prima alla 21a.
E veniamo agli azzurri. L’Italia, che nella lista mondiale è posizionata al 16° posto tra i senior (ma in questa categoria si fanno uso anche dei giocatori con doppio passaporto), tra gli Under 20 ha confermato la 19a posizione, giungendo lo scorso dicembre, nel Mondiale Division 1 gruppo B di Donetsk in Ucraina, al terzo posto. Davanti agli azzurri ci sono nazioni tutt’altro che trascendentali, che hanno però investito in questi anni di più a livello giovanile. Grazie soprattutto alle importanti esperienze acquisite dai nostri giovani nei campionati esteri (e quindi ai notevoli sacrifici delle loro famiglie) questo gap si sta comunque assottigliando e Paesi come Polonia, Francia, Kazakhstan e Ucraina sono alla nostra portata. Il sogno sarebbe quello di riuscire a produrre dei futuri giocatori da N.H.L., ma per ora occorre accontentarsi dei draft del varesino Thomas William Larkin (Columbus Blues Jackets nel 2009) e del caldarese Thomas Di Pauli von Treuheim (Washington Capitals nel 2012), due giocatori che hanno avuto però la possibilità di mettersi in luce grazie alla metà del loro sangue statunitense. E a proposito dei due formidabili fratelli Di Pauli (entrambi nati a Bolzano e di fatto emigrati nel 2006 da Caldaro per l’Illinois, Paese di nascita della madre italo-statunitense Christine), con loro in squadra lo scorso dicembre, la nostra Under 20 avrebbe quasi sicuramente centrato la promozione. Purtroppo entrambi, nonostante la cittadinanza italiana, sono considerati per il nostro hockey degli “stranieri” e, soprattutto Thomas, sarà molto difficile poterlo vedere indossare la maglia azzurra anche in futuro, viste le sue presenze in partite ufficiali IIHF con la nazionale Under 18 a stelle e strisce, con la quale lo scorso anno ha vinto tra l’altro il mondiale di categoria (l’anno prima si era anche aggiudicato la medaglia d’argento al World Under-17 Hockey Challenge).
Tornando alla realtà, considerato il 13° posto mondiale che la nostra formazione Under 18 ha raggiunto lo scorso aprile, non sarebbe un azzardo sperare che nella prossima edizione iridata l’Under 20 azzurra riesca ad ottenere finalmente la promozione al gruppo A della Division 1, entrando così tra le migliori 16 nazioni al mondo.

freccia Top Division
freccia Division 1 Gruppo A
freccia Division 1 Gruppo B
freccia Division 2 Gruppo A
freccia Division 2 Gruppo B
freccia Division 3

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