Emanuele Badessi
Dopo che la notte scorsa è andata in scena Gara1 della Western Conference Final, si alza il sipario anche sulla sfida ad Est che rinnova una delle rivalità più sentite negli ultimi 20 anni di NHL; infatti a fronteggiarsi sul ghiaccio sono i New York Rangers, orgogliosi membri delle Original Six, che tornano ad un’atto finale della Eastern Conference dopo ben 15 anni (ultima apparizione nel 1997 anno in cui furono sconfitti dai Philadelphia Flyers) ed i New Jersey Devils che mancano dall’ atto finale della Eastern Conference dal 2003, anno in cui poi hanno sollevato la loro ultima Stanley Cup battendo nelle Stanley Cup Finals gli allora Anaheim Mighty Ducks. Di buon auspicio per i Rangers il fatto che, nell’ anno della loro ultima Stanley, il 1994, gli sfidanti ad Est furono proprio i Devils, come tutti i media americani in generale e dell’ area newyorkese in particolare non hanno mancato di ricordare dopo la vittoria delle Blueshirts in gara 7 contro i Capitals. Sfida nella sfida quella tra due giganti della porta come Martin Brodeur da un a parte ed Henrik Lundqvist dall’altra; l’uno pluri-vincitore del Vezìna Trophy (il trofeo riservato al miglior goalie della lega)e l’altro in odore di vincire proprio tale award quest’anno dopo averlo sfiorato per 3 volte. In tal senso King Henrik, come avversario dovrà vedersela con Johnatan Quick, goalie dei Los Angeles Kings, che ha fatto benissimo lungo tutta la stagione.
I primi 2 periodi del match davanti ad un MSG totalmente esaurito e carico conferma le aspettative con i 2 goalie sugli scudi. Il primo intervento degno di nota è di Lundqvist che ferma di pinza un tentativo di prima intenzione di Henrique; è ancora il goalie di casa a dire di no a Kovalchuk lanciato in 1Vs0. A scaldare Brodeur ci pensa nella seconda metà del primo periodo il duo Callahan-Boyle ma quest’ultimo si allunga il disco e quindi permette al goalie dei Devils di sventare il pericolo. I tentativi da una parte e dal’ altra arrivano a ripetizione ma a non arrivare è il goal, merito delle 2 difese e soprattuto dei 2 portieri che fermano qualsiasi cosa si aggiri dalle loro parti. Il goal, grande assente per 20′, arriva dopo neanche un un giro di lancette dell’ ultimo periodo quando Del Zotto mette un disco nell’ angolo, Kreider lo controlla e serve Girardi che lascia partire un siluro da poco dentro la blu sul quale Brodeur nulla può. L’MSG esplode ma i Devils non si demoralizzano e ci vuole un grande Lundqvist per fermare l’ennesimo tentativo di Kovalchuk che da davanti lo slot fa venire i brividi ai tifosi di casa. Per parte sua anche Brodeur dimostra perchè in carriera si è meritato per quattro volte il Vezìna fermando Staal e strozzando in gola l’urlo dei 18200 del Garden. Il secondo goal però è solo rimandato di poco più di 2 minuti con Kreider che, in Power Play, trasforma un passaggio profondo di Anisimov e realizza il suo terzo goal di questi playoff di esordio in NHL. La festa per i tifosi di casa si completa quando manca un giro e mezzo delle lancette alla sirena finale quando con Brodeur in panca per il sesto uomo di movimento è Anisimov ad infilare per la terza volta la porta dei Devils. Da rimarcare in chiusura i 21 salvataggi di Lundqvist che gli valgono lo shutout: per il finalista di Vezìna e Hart Trophy si tratta del secondo shutout nei playoff 2012 (il quinto in carriera in postseason).
Il secondo atto della serie andrà in scena ancora all’ MSG Mercoledì sera (le 2:00 di notte in Italia).