Tony Puma
La “Sbornaja” deve fare a meno dello squalificato Kalinin, Cornacchia lascia a riposo in tribuna Bellissimo per Tragust, il cambio permette ad Andreas Bernard di collezionare una presenza in panchina.
La Russia gioca senza forzare, la mancanza di intensità consente all’Italia di difendersi con ordine; come da copione le migliori azioni, in avvio di gara, sono di Malkin & Co.: il primo a tentare una conclusione è Nikulin dalla blu al 4.22, il terzino concede il bis al 6.15, in power play, dall’identica posizione. Al 6.38 Tragust è chiamato ad intervenire sulle iniziative di Malkin e Popov. L’Italia ribatte all’8.55 con Iannone, il quale, servito da Insam dalla linea di fondo, scaglia un tiro da posizione ravvicinata che Varlamov neutralizza; dal goal mancato al goal subito il passo è breve: al 10.35 un errore nel terzo difensivo di Hofer favorisce Kuznetsov che s’invola verso al gabbia, aggiratola mette Datsyuk in condizione di infilare il portiere Italiano. Al 13.22 Popov ha la possibilità di raddoppiare, tuttavia la percursione è vanificata dal Tragust. La Nazionale Italiana ha la possibilità di pareggiare i conti con Scandella al 14.08 con un’azione personale che si conclude, dopo aver aggirato la gabbia, con un passaggio ad Egger, il cui tiro s’infrange su Varlamov.
Nella frazione centrale coach Bilyaletdinov presenta sul ghiaccio Biryukov, impegnato al 44.20 da una penetrazione di De Toni; dall’ingaggio successivo, 8” più tardi, il disco finisce a Nikitin, il terzino, dal terzo difensivo, pesca Kulyomin, il quale, entrato in zona d’attacco serve Kutnetzov per il raddoppio. L’allungo degli ex sovietici matura al termine di un’azione insistita al 28.07, l’incolpevole Tragust, coperto da un avversario, si accorge troppo tardi del puck in arrivo. Il portiere venostano ha modo di rifarsi al 36.00, quando sventa il tentativo di Perezhogin di far passare il puck tra palo e pattini. Il periodo si chiude con il tiro davanti allo slot di Iannone che non ha fortuna.
Nel terzo tempo il goal di Popov, al 53.38, cala il sipario su un Mondiale Italiano che ha messo in evidenza i limiti di una Nazionale non ancora matura per la Top Division.
Italia – Russia 0-4 (0-1; 0-2; 0-1)
Italia: Thomas Tragust (Andreas Bernard); Matthew De Marchi – Nicholas Plastino – Trevor Johnson – Thomas Larkin – Roland Hofer – Alexander Egger – Stefano Marchetti; Giulio Scandella – Daniel Tudin – Luca Ansoldi – Nicola Fontanive – Vincent Rocco – Robert Sirianni – Luca Felicetti – Alexander Egger – Patrick Iannone – Diego Iori – Derek Edwardson – Anton Bernard – Manuel De Toni. Coach: Rick Cornacchia
Russia: Semyon Varlamov (dal 20.00 Mikhail Biryukov); Ilya Nikulin – Yevgeni Biryukov – Denis Denisov – Yevgeni Medvedev – Nikita Nikitin – Yevgeni Ryasenski – Alexei Yemelin; Yevgeni Malkin – Alexander Popov – Alexander Perezhogin – Pavel Datsyuk – Nikolai Kulyomin – Yevgeni Kuznetsov – Alexei Tereshenko – Sergei Shirokov – Nikolai Zherdev – Alexander Svitov – Denis Kokarev – Yevgeni Ketov. Coach: Zinetula Bilyaletdinov
Arbitri: Vladimir Baluska (Slovacchia) e Morgan Johansson (Svezia) Linesmen: Anton Semionov (Estonia) e Miroslav Valach (Slovacchia)
Penalità: Italia 4 (2/2/0) – Russia 2 (0/2/0)
Tiri: Italia 29 (14/11/11) – Russia 40 (15/13/12)
Marcatori: (0-1) 10.35 Pavel Datsyuk (Yevgeni Kuznetsov); (0-2) 24.28 Yevgeni Kuznetsov (Nikolai Kulyomin – Nikita Nikitin), (0-3) 28.07 Yevgeni Biryukov (Yevgeni Malkin – Alexander Perezhogin); (0-4) 53.38 Alexander Popov (Alexander Perezhogin)
Spettatori: 2.336
MVP: Thomas Tragust (Italia) e Ilya Nikulin (Russia)