All Stars Hockey Night Bolzano 2007

All Stars Hockey Night Bolzano 2007

di Marco Nicoletti

Ciak si gira…… Dopo una lunga attesa è finalmente serata di stelle a Bolzano.
Si inizia subito con qualche giro di pista per raccogliere gli applausi del pubblico bolzanino. Due squadre, bianchi e rossi a sfidarsi in 3 tempi di 15 minuti ciascuno. L’età che avanza si fa notare nella pattinata di qualche “capello grigio”, ma la grinta è quella dei vecchi tempi. Unici giocatori senza casco e quindi riconoscibili al primo sguardo in questo primo contatto, il gigante Dave “IRONMAN” Pasin e Robert “BOB” Manno. Gli occhi dei presenti spaziano nella penombra della pista, illuminata a luce bianco-rossa per l’occasione, in cerca del proprio idolo, del giocatore che più li ha fatti emozionare. Sugli spalti è festa e in campo anche, vecchi amici si ritrovano, chiacchierano e sorridono usando puck stecca e pattini come mezzo per trasmettersi il saluto. C’è tempo anche per qualche accenno di gioco veloce, ma è solo un gustoso assaggio di quello che sarà la nottata. I riflettori saranno sicuramente puntati più sui giocatori e sulla loro storia nella grande famiglia, che è stata ed ancora oggi è, l’HC Bolzano-Bozen. La vastità del Palaonda, un impianto eccezionale, non rende merito al numeroso e caloroso pubblico accorso a Bolzano per l’occasione, ma i numeri parlano chiaro, più di 5000 tagliandi staccati. La rolba dopo aver svolto il suo dovere esce dall’anello e libera la scena. Uno striscione in curva recita ”VOI AVETE SCRITTO LA STORIA, NOI L’ABBIAMO VISSSUTA! GRAZIE CAMPIONI”. In attesa dei protagonisti, iniziano i cori dei tifosi e nel silenzio del palazzetto parte il countdown, che in un gioco di luci e musica introduce due voci: Thomas Laconi coadiuvato da Michele Bolognini. Dopo i ringraziamenti di rito, indirizzati per la maggior parte al pubblico, si inizia con il programma in scaletta: il primo simbolico ingaggio è affrontato da Jaroslav Pavlu e Gino Pasqualotto due autentici pilastri del Bolzano, con il disco scodellato dalle autorità locali. Interrotti a più riprese dai numerosi applausi del sempre più affettuoso pubblico, si passa alla presentazione dei giocatori tramite la storica voce che per molti anni in passato ha scaldato il pubblico, il fedele cronista delle stagioni che furono. L’entrata in scena avviene attraverso una cortina di fumo e con la sola luce di un riflettore, il giro di pista garantisce la riscossione del dovuto applauso e vengono così presentati, rigorosamente in doppia lingua, tutti i protagonisti della serata. Applausi a scena aperta per tutti, ma come è normale attendersi c’è sempre chi spicca sugli altri per diverse motivazioni: i più applauditi senza dubbio sono stati Sbironi, Janeselli, Chelodi, Vacca, Alderucci, Casciaro, Iovio, Trisorio. C’è stato poi spazio anche per ovazioni degne di tale nome per giocatori del calibro di Kiki Timpone, Zarrillo, Vani, Oberrauch, Pasin, Martin Pavlu, Topatigh, Sullivan. Il tributo più fragoroso va però a giocatori che hanno lasciato il segno nella memoria dei tifosi: Robert Manno che fa roteare la stecca al cielo mandando in visibilio la folla, Sergei Vostrikov, una vera ovazione per il russo dalle mani d’oro, Gino Pasqualotto che non è stato mai dimenticato, e Kent Nilsson che nonostante si sia presentato “solo” in giacca e cravatta ha di gran lunga ricevuto l’applauso più lungo e rumoroso. Si chiude con un altro applauso dedicato agli organizzatori della serata: Patrick Timpone e Alex Badiani che sono riusciti nell’impresa di ”rimpatriare” così tanti talenti in un sol colpo. Assente con il corpo, ma presente con lo spirito Mike Rosati, annunciato dallo speaker. Si accendono le luci, e il colpo d’occhio offerto dal pubblico è ancora più appariscente, mentre nella storica curva del Bolzano, compare lo striscione commemorativo delle tante vittorie bianco-rosse. Il match inizia, e non è possibile commentare dal lato tecnico la partita, per rispetto a quel che sono stati questi giocatori e per quel che hanno rappresentato per l’hockey non solo bolzanino, ma nazionale. Flockhart scalda il pubblico e dimostra che la stecca è ancora un suo prolungamento assistendo Gasser. Gli arbitri non vogliono fare le comparse e compaiono anche le prime penalità, gli ultras creano l’atmosfera con i loro cori e il pubblico risponde con l’applauso a tempo. Sul ghiaccio nessuno vuole perdere, e i “ragazzini” si sbattono per trovare la giocata strappa applausi; all’interno c’è spazio anche per qualche siparietto e accenni di scaramucce amichevoli. Solo per la cronaca il primo terzo si chiude 2-1 in favore della squadra bianca con reti di Gasser, Chelodi e Iannone. Si rientra in pista ed è pronta una premiazione speciale, un omaggio alla carriera per Gino Pasqualotto, indimenticabile numero 33 che tanto ha dato in 20 stagioni tra le file del Bolzano, l’applauso parte spontaneo e si trova l’occasione giusta per riunire tutto il roster e scattare una foto di gruppo. Come sempre, nel rispetto della migliore tradizione hockeystica, non si perde tempo e si riparte subito con la sfida. Ancora una volta il pubblico è scaldato da una giocata in duo tra Chelodi e Brunner che si guadagnano i generosi applausi degli appassionati accorsi. Applausi bissati in occasione della doppia marcatura rossa con Casciaro e Vostrikov che con un capace gioco di stecca porta il sorriso sulla bocca dei nostalgici tifosi biancorossi. Per la gioia dei palati fini, la situazione di parità incentiva le due formazioni a giocare per la vittoria e il tasso tecnico aumenta assieme al ritmo: la linea Vostrikov-Pavlu-Topatigh dimostra uno smalto invidiabile, e il “Falco” finalizza con l’aiuto dei due compagni il gol che vale il 4-3 “rosso”, nonché la fine del secondo periodo. Si rientra in pista dopo una pausa in cui tutto lo stadio si stropiccia gli occhi per quanto visto finora, e viene consegnato il premio quale miglior talento bolzanino all’unico possessore naturale di tale titolo: Martin Pavlu, 25 anni di onorata carriera in bianco-rosso. Per dare il giusto peso al premio, Pavlu assiste Topatigh che marca la doppietta. La partita procede, ma i binari non sono quelli dell’hockey tecnico, si apre infatti il siparietto, orchestrato a dovere da Dave “ironman” Pasin e Casciaro con un fight che ricorda un hockey ormai proibito dalle severe regole internazionali. La scenetta prosegue, e i due raggiunta la panca puniti, alzano in segno di vittoria un paio di birre e se ne vanno a braccetto sotto la curva brindando alla loro carriera bolzanina. La partita si rimette in equilibrio ed ogni giocata più o meno riuscita provoca nei presenti sorrisi ed esclamazioni di stupore. La curva si fa sentire, e inneggia a Bob Manno e Sergei Vostrikov che sentitamente ringraziano porgendo i loro omaggi. La partita termina in parità, e gli organizzatori pensano bene di aggiungere una serie di succosi rigori per chiudere con la ciliegina sulla torta questa magnifica serata di hockey, regalando tecnica allo stato puro. Sciarpe al cielo per la curva e tutto lo stadio in silenzio ad ascoltare i loro cori. Il premio dovuto alle due formazioni è consegnato per l’occasione, da Tania Cagnotto che suscita un po’ di curiosità tra i presenti. Altri premi vengono infine consegnati ai giocatori: miglior attaccante Sergei Vostrikov, miglior difensore Bob Manno, miglior portiere Mike Zanier, tre nomi da urlo. A margine della serata vengono sottolineate le iniziative benefiche legate all’evento che meritano la dovuta dose di applausi. Il sipario cala dunque sulla serata, regalando un ultimo giro di pista agli eroi di Bolzano che hanno saputo onorare la maglia e meritarsi la riconoscenza dei tifosi. La serata è poi proseguita al di fuori del ghiaccio, ma questa è un’altra storia….

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