Martin Pavlu analizza la prima fase del campionato

Martin Pavlu analizza la prima fase del campionato

HockeyTime: Con Martin Pavlu analizziamo le nove squadre del massimo campionato alla fine della prima fase. Iniziamo dal fondo quindi dall’Asiago, una squadra che quest’anno proprio non gira ma che ha messo sul ghiaccio molti giovani tu che ne pensi?

Martin Pavlu: L’Asiago ha fatto una scelta coraggiosa pensando al futuro con l’intento di dare più spazio ai giovani, giovani spesso dimenticati e persi per strada, non solo dall’Asiago. Alla squadra è mancato il cosiddetto zoccolo duro di italiani come potevano essere un Strazzabosco o un Rigoni. La scelta degli stranieri non si è rivelata fortunata. Sostituire giocatori come Szuper o Cirone non è cosa facile. Per il prossimo anno avranno un posto in più in difesa visto che Robinson diventerà italiano e si potrebbe pensare di rinforzare quel reparto, che quest’anno si è rivelato molto in sofferenza. Dare continuità al programma è la cosa più importante e non farsi prendere la mano da spese faraoniche finché ci saranno realtà che hanno possibilità quasi illimitate. La cosa importante è riportare giovani allo stadio e ricreare l’atmosfera di entusiasmo in una realtà dove l’hockey è una presenza importante.

HT: E’ proprio il punto della continuità che lascia perplessi, vedi il cambio dell’allenatore, tu conosci John Tucker immagino per averlo incontrato come avversario, pensi che riuscirà a continuare sulla strada intrapresa ad inizio stagione?

MP: John Tucker lo conosco come giocatore, come allenatore non ho notizie alla mano ma se si dimostrasse all’altezza l’Asiago farebbe bene a tenerselo stretto.

HT: Subito sopra l’Asiago troviamo il Fassa una squadra di non facile interpretazione direi.

MP: Il Fassa ha cominciato bene la stagione per poi via via spegnersi e riprendersi con alcuni risultati interessanti. Gli infortuni subiti dai due giocatori più prolifici accaduti in gennaio hanno messo in difficoltà tutto il reparto offensivo, anche se in quel momento tutta la squadra ha risposto in maniera positiva con più impegno da parte di ognuno. L’episodio di Marchetti non lo vorrei approfondire più di tanto, dico solo che come giocatore è sicuramente un ragazzo interessante in prospettiva futura. Un’altra cosa la vorrei suggerire al Fassa. Giocare di più a Trento se possibile, nelle stagioni cosiddette morte dove in valle non ci sono i turisti, per creare più interesse attorno alla squadra e soprattutto avere più pubblico alle partite che a mio avviso è una cosa fondamentale di tutti gli sport.

HT: Al settimo posto troviamo invece il Val Pusteria squadra comunque frizzante e dal grande pubblico con un trio molto produttivo in attacco (Eriksson, Bona e Moger)

MP: Il Val Pusteria si è tolto alcune soddisfazioni dopo aver cambiato due pedine che avevano deluso, hanno preso due buoni giocatori che hanno dato più profondità alla squadra anche in fase offensiva. Il pubblico è sempre stato presente alla stadio e questo da solo è una notizia importantissima. Hanno fatto giocare alcuni giovani interessanti, forse non hanno avuto la continuità per tutta la prima fase per giocarsi una posizione in classifica più alta. Un commento sul “vecchietto” Eriksson che è tuttora un giocatore notevole e grande trascinatore per tutta la compagine.

HT: E giungiamo al Pontebba, nuova realtà dell’hockey della serie A di questa stagione che è all’insegna del suo portiere (Carpano) vera e propria colonna di questa squadra.

MP: Il Pontebba è stata la sorpresa piacevole di questa stagione, grande merito va certamente a Carpano che sta giocando forse la sua stagione migliore, ma non dimentichiamo il grande lavoro fatto dall’allenatore che ha saputo formare in breve tempo una squadra che ha dato del filo da torcere a tutti. Anche se nell’ultimo periodo ha avuto qualche passaggio a vuoto non dimentichiamo che questo team non ha molte “stelle” nell’organico ma ha tutti i giocatori al servizio della squadra.
Complimenti per il lavoro e auguriamoci che riesca a fare bene anche il prossimo anno facendo in modo che l’hockey riesca ad allargare le sue frontiere.

HT: Per chiudere il Girone B della seconda fase troviamo l’HC Alleghe; un mix di giovani promesse italiane e di giocatori di grande esperienza. Alla fine della stagione regolare però sono mancati due punti per il girone dei big teams.

MP: L’Alleghe era stato accreditato all’inizio stagione come una di quelle squadre che puntava molto in alto. Si è trovato subito in difficoltà perdendo il primo portiere e trovandosi in una situazione di emergenza, non ha potuto fare i punti importanti subito dall’inizio. Si è poi ripreso con l’arrivo del nuovo portiere ma non ha brillato come ci si poteva aspettare. Ha fatto dei buoni risultati ma credo che poteva fare anche di più. La potenzialità si è intravista in alcune occasioni, ma ci voleva più costanza, tutto sommato è una sorpresa trovarla in questo girone. Forse sono stati i giocatori italiani, che l’Alleghe ha da sempre molto buoni, a non far fare alla squadra questo salto, probabilmente ci si poteva aspettare un po’ di più da loro.

HT: Veniamo ora ai piani alti della classifica, le 4 squadre che compongono il girone A della seconda fase iniziando ovviamente dalla quarta, il Ritten Sport che ha sì il miglior portiere della stagione ma non ha davanti nessuna grande stella. Vanta però una grande difesa.

MP: Il Ritten Sport ha avuto il difficile compito di confermare la stagione passata e mi sembra che fino adesso ci sia riuscito, nonostante partenze molto importanti. Come al solito ha indovinato il portiere per il terzo anno consecutivo, si è trovato a far meno di Ansoldi e Faggioni, ha dato più spazio ai giovani e a mio avviso farà ancora bene. A cosa può puntare? Dipenderà anche dai nuovi innesti, dal portiere e dal entusiasmo che può fare la differenza nel bene e nel male, comunque vada come vada una buona annata.

HT: Al terzo posto c’è una sorpresa, il Milano in questa posizione è un po’ anomalo rispetto alle stagioni precedenti…

MP: Il Milano ha avuto un inizio di stagione difficile, avendo solo quattro difensori a disposizione, ma positivo come risultati. Poi è ritornato Strazzabosco, certamente un ritorno importante, ma la squadra non hai mai entusiasmato ed ha cominciato a perdere in sicurezza. Certo gli infortuni non hanno aiutato Insam che ha dovuto giocare spesso con la terza linea piena di giovani. Poi la sconfitta con il Bolzano in Coppa Italia ha lasciato un segno importante in squadra, sono state fatte scelte dolorose, come il cambio del portiere e di un difensore anche per scuotere la squadra apparsa a volte troppo sbilanciata e in sofferenza contro il Bolzano.
In conclusione chi vorrà vincere lo scudetto dovrà comunque fare i conti con il Milano che ha l’esperienza e i giocatori (se ci sono tutti) per vincere. Tutto dipende da quanta “fame” hanno i giocatori per puntare al sesto scudetto.

HT: Proprio il capitolo portiere; Eriksson non aveva delle statiche impressionanti ma nemmeno disastrose e comunque in linea con il rendimento globale della squadra. Secondo te qual è il motivo della scelta fatta dalla Direzione Tecnica del team?

MP: Da fuori a volte si resta sorpresi per certe scelte fatte, ma le ragioni le sanno quelli che vivono con la squadra tutti i giorni che avranno valutato la scelta e ritenuto doveroso intervenire. Se arriva un giocatore più forte si fa presto a dimenticare quello partito ma in caso contrario si è esposti a critiche. Certamente è meglio prendere delle decisioni che tentennare.
Il motivo è forse da ricercare in un’azione mirata a scuotere tutta la squadra, se ha funzionato lo sapremo tra qualche settimana.

HT: Grossi cambi anche per la seconda in classifica, il Cortina, che pur avendo una stagione positiva ha deciso il cambio della panchina…

MP: Il Cortina ha fatto un aggiustamento durante il campionato sostituendo un difensore e poi a sorpresa è arrivata la sostituzione dell’allenatore che ha spiazzato tutti. Avendolo preso in estate non credo che i dirigenti del Cortina non conoscessero McKay e perciò ci deve essere stato un motivo grave per aver agito cosi. Tornando al campionato del Cortina si può dire allo stesso modo. Hanno comprato tanto in estate e hanno anche per questo cambiato tanto. Una squadra nuovissima che zitta, zitta si è piazzata al secondo posto.
Vediamo come si comporterà in questa seconda fase e se il nuovo allenatore riuscirà a dare alla compagine ampezzana degli input per magari arrivare in finale.

HT: Ed ora manca solo la testa della classifica, un gradito ritorno del Bolzano che quest’anno sembra avere tutte le carte in regola…

MP: Il Bolzano è riuscito a fare una squadra componendo alcuni pezzi collaudati, come le coppie Omicioli-Omicioli e Nelson-Bouchard. Hanno una difesa forte fisicamente e in grado di giocare bene il powerplay, che con la nuova applicazione del regolamento è diventato ancora più importante. Ci hanno messo un po’ a prendere il ritmo per via anche degli infortuni capitati all’inizio stagione, ma poi hanno giocato bene a parte una parentesi prima della coppa Italia. Sono ben equilibrati come squadra per non dimenticare che hanno due primi portieri, credo che dipenderà da loro se arriveranno in fondo o no, sono loro la preda e gli altri i cacciatori.

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