il campionato è ormai alle porte – la prima giornata è in programma l’8-9 settembre – ma questa è stata davvero un’estate bollente per tutto l’hockey tedesco.
La bella stagione si è aperta con il disastroso mondiale austriaco conclusosi con la clamorosa e traumatica retrocessione della nazionale, arrivata a Vienna con ambizioni non nascoste di semifinali. Invece l’hockey tedesco si è risvegliato in prima divisione: una mazzata terribile per tutto l’ambiente…ma i problemi erano appena cominciati. In coda ai mondiali c’è stato il pasticcio Greg Poss, con il coach del Nationalmannschaft prima licenziato in tronco e sostituito dall’ex giocatore dei Detroit Red Wings Uwe Krupp, poi riassunto in tutta fretta dalla federazione, accortasi della sostanziosa penale che avrebbe dovuto pagare all’ex trainer del Norimberga, con il povero Krupp retrocesso al ruolo di assistente.
Proprio la retrocessione degli Huskies,piazza storica dell’hockey tedesco, ha "dato il la" ad un’altra decisione che ha scatenato vementi proteste.
La DEL ha infatti deciso di cancellare il sistema di promozioni/retrocessioni a partire dalla stagione 2006-07, nonostante un sondaggio, promosso dalla DEL stessa, avesse espresso la contrarietà dei tifosi per il 93% e soprattutto a dispetto delle durissime proteste dei clubs delle serie minori che non hanno usato giri di parole per esprimere i loro timori: "Con questa decisione il futuro della Bundesliga e dell’Oberliga (rispettivamente seconda e terza divisione ndr) è segnato: tifosi e investitori non avranno più nessun interesse nel seguire dei campionati minori. La DEB (federazione tedesca da cui la DEL è indipendente ndr) dovrebbe dichiarare la DEL fuorilegge"
Eppure, ironicamente, è proprio per preservare gli investitori che questa decisione è stata presa: i club vogliono evitare una retrocessione che abbia effetti devastanti sulle entrate. Gli sponsor che investono, soprattutto nella costruzione di nuovi impianti, vogliono avere la certezza che questi siano usati ad alto livello. E’ la cosiddetta "Planungsicherheit" (sicurezza nel progettare) un vocabolo spesso ripetuto dai presidenti della DEL, diventato una sorta di bestemmia alle orecchie dei tifosi che devono però rassegnarsi: business is business