Tony PumaSconfitte e felici, così si può sintetizzare lo stato d’animo delle giapponesi, che accedono ai quarti di finale, alla conclusione del “derby” asiatico con la Cina. Nel secondo incontro di giornata gli USA strapazzano la Svizzera.
L’unico incontro olimpico tra Cina e Giappone femminile era datato 11 febbraio 1998: a Nagano le cinesi si erano imposte 6-1, ventiquattro anni più tardi si sono ripetute con un risultato di misura ottenuto ai rigori: in una gara equilibrata e corretta (comminati solo 6’, tutte a carico delle padrone di casa), per sbloccare il risultato serve un powerplay: il primo della gara è finalizzato da A Hosoyamada. Le difese ermetiche sono protagoniste nella frazione centrale, mentre in apertura di terzo tempo Baozhen Hu pareggia. Le cinesi escono alla distanza, senza riuscire a trovare il guizzo vincente. Concluso l’overtime a reti bianche, ai rigori risolve Le Mi al quarto tentativo. La Cina compie un passo in avanti verso i quarti di finale, a cui approdano le nipponiche.
Altra larga vittoria per gli USA che asfaltano la Svizzera con il risultato di 8-0: passate in vantaggio al 6ì con Hilary Knight, le statunitensi mettono in ghiaccio i tre punti negli ultimi 5’ di gioco realizzando altre quattro marcature, i restanti periodi sono accademia. Doppiette per la Knight e Kelly Pannek.
Gruppo A
Risultato: Svizzera – USA 0-8 (0-5; 0-2; 0-1)
Classifica: USA p.ti 9 (3 gare); Canada p.ti 6 (2); ROC p.ti 3 (2); Finlandia p.ti 0 (2); Svizzera p.ti 0 (3)
Gruppo B
Risultati: Cina – Giappone 2-1 rig. (0-1; 0-0; 1-0; 0-0; 1-0)
Classifica: Giappone p.ti 7 (3 gare); Repubblica Ceca p.ti 6 (2); Cina p.ti 5 (3); Svezia p.ti 0 (2); Danimarca p.ti 0 (2)