Qualificazione olimpiche: Italia, zero in condotta

Qualificazione olimpiche: Italia, zero in condotta

(Riga) – 0 punti. 3 sconfitte. 0 goal in powerplay su 9 superiorità. 1 goal all’attivo, 10 al passivo. La Nazionale italiana chiude mestamente il torneo di qualificazione olimpica di Riga.
Nell’ultimo impegno contro l’Ungheria, il risultato è, forse, troppo severo per quanto visto sul ghiaccio; gli Azzurri hanno provato in tutti i modi a scardinare la gabbia ungherese controllando a lungo le operazioni di gioco. Il goal tanto atteso, realizzato da Morini, è maturato tardi, il tempo rimanente è diventato un avversario in più contro cui lottare per raggiungere il pareggio e andare all’overtime. A lunghi tratti i magiari sono stati anestetizzati dalla difesa, ma hanno saputo sfruttare le poche occasioni avute, in primis in powerplay.
Coach Ireland lascia invariate le linee d’attacco, in difesa Marchetti prende il posto di Casetti, uscito malconcio nella sfida contro la Francia; Gios debutta in questo torneo in quarta linea.

Entrambe le squadre scendono sul ghiaccio aggressive dando vita a un incontro giocato ad alti ritmi; le prime occasioni sono di marca Azzurra, Giliati, per vie centrali, e Traversa, da posizione ravvicinata, si vedono deviati da Rajna i rispettivi tentativi. Le scaramucce sono interrotte al 3.57 dalla trattenuta di Stipsicz sanzionata dagli arbitri; dalla prima superiorità la Nazionale italiana non trae alcun beneficio. Nei minuti successivi prende in mano le redini del gioco, le difficoltà realizzative si palesano nuovamente, nonostante la ricerca di soluzioni sia costante. Non va meglio ai magiari che, al 12’, durante un’azione insistita trovano in Bernard un baluardo insuperabile. Al 13.57 il Blue Team ha un altro powerplay a disposizione: se in attacco Miceli e Frank trovano la via sbarrata, in zona difensiva Glira perde un disco sanguinante su cui si avventa Krisztian Nagy, l’attaccante, però, non ha la necessaria freddezza e nell’uno contro zero con Bernard esce ridimensionato. La frazione si chiude con l’assedio italiano alla gabbia di Rajna e i 2’ fischiati a Magnabosco per carica alla balaustra.

Superata indenne l’inferiorità al rientro sul ghiaccio, l’Italia subisce il forechecking avversario, interrotto al 23.30 dall’iniziativa di Diego Kostner. Petan insiste nella nuova superiorità, dapprima con una diagonale da disco d’ingaggio di sinistra, successivamente servendo un disco a Giliati, neutralizzato da Rajna; seguono altri tentativi, la gabbia ungherese rimane stregata anche nei rimanenti secondi di cinque contro quattro. Il quadro rimane frustrante anche quando Larkin, pescato da un compagno libero da marcatura, trova l’opposizione del portiere avversario. Se in attacco il piatto piange, la difesa lavora egregiamente, soprattutto nella seconda parte della frazione di gioco,  quando gli ungheresi rialzano la testa colpendo il palo al 34.15 con Terbocs o sul tiro centrale a botta sicura di Magosi. La svolta della partita si materializza al 37.33: Petan è invitato ad accomodarsi in panca puniti per un’ostruzione, il penalty killing è nuovamente messo sottopressione, in 50” deve arrendersi a Gergo Nagy, lesto a recuperare il puck respinto da Bernard sul tiro di Sofron. A 13” dal secondo intervallo gli animi si scaldano, ne fanno le spese Petan, Glira, Sofron ed Erdely. L’ultima occasione è di Morini al termine di un’azione costruita dalla prima linea, il suo backhand  s’infrange sull’estremo difensore magiaro.

Nel terzo tempo il Blue Team si getta in avanti alla ricerca del pareggio, lo spartito rimane identico, sebbene gli Azzurri ci provino da tutte le posizioni. Al 45.58 l’Italia ha l’occasione più nitida del periodo con il contropiede di Morini non finalizzato da Larkin. Dal goal mancato a quello subìto trascorre 1’25”, il merito va ascritto a Mihaly che concretizza il passaggio da fondo pista di Bartalis. L’Italia rischia di capitolare al 52’, il palo nega a Sofron il terzo goal. Di diverso esito è l’azione innescata da Morini in concerto con Frigo che consente al Blue Team di riaprire la partita. In soccorso agli Azzurri arriva il 2+2 comminato a Szabo a 2’03” dalla sirena: nonostante l’uomo di movimento in più, inserito al 58.25, il powerplay si dimostra deficitario e il Blue Team deve alzare bandiera bianca.

Ungheria – Italia 2-1 (0-0; 1-0; 1-1)
Ungheria:
Miklos Rajna (Gergely Arany); Milan Horvath – Tamas Pozsgai – Zsombor Garat – Bence Sziranyi  – Daniel Szabo – Bence Stipsicz – Gergely Toth; Istvan Sofron – Janos Hari – Csanad Erdely – Akos Mihaly –Istvan Bartalis – Balint Magosi – Istvan  Terbocs – Gergo Nagy – Kristof Papp – Krisztian Nagy – Janos Vas – Andras Benk. Coach: Sean Simpson
Italia: Andreas Bernard (Justin Fazio); Thomas Larkin – Alex Trivellato – Peter Spornberger – Daniel Glira –Enrico Miglioranzi – Stefano Marchetti – Gregorio Gios – Marco Magnabosco; Angelo Miceli – Alex Petan – Daniel Frank – Simon Kostner – Giovanni Morini – Luca Frigo – Tommaso Traversa – Domenico Alberga – Stefano Giliati – Ivan Deluca – Peter Hochkofler – Diego Kostner. Coach: Gregory Ireland
Arbitri: André Schrader (Germania) e Christoph Sternat (Austria) Linesmen: Simon Riecken (Austria) e Alexander Waldejer (Norvegia)
Penalità: Ungheria 14 (4/6/4) – Italia 10 (0/8/2)
Tiri: Ungheria 24 (4/13/7) – Italia 30 (11/9/10)
Marcatori: (1-0) 38.13 Gergo Nagy (Istvan Sofron – bence Stipsicz) PP; (2-0) 47.23 Akos Mihaly (Istvan Bartalis); (2-1) 53.07 Giovanni Morini (Luca Frigo – Simon Kostner)
Spettatori: 460
MVP: Miklos Rajna (Ungheria) e Giovanni Morini (Italia)

Classifica provvisoria: Lettonia p.ti 6 (2 gare); Francia p.ti 6 (2); Ungheria p.ti 3 (3); Italia p.ti 0 (3)

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