Ungheria-Italia: postpartita con coach Ireland e Larkin

Ungheria-Italia: postpartita con coach Ireland e Larkin

Nella conferenza stampa dopo Ungheria e Italia, l’allenatore Greg Ireland ed il giocatore Thomas Larkin analizzano l’ultima sconfitta e la chiusura del torneo.

Greg Ireland

Purtroppo è sconfortante arrivare alla fine di un torneo senza una vittoria, un risultato deludente anche se eravamo consapevoli che non sarebbe stata una partita facile anche contro l’Ungheria; la posta in palio era notevole ma sono orgoglioso del mio gruppo perché ha lottato fino alla fine dando il 100% con tanta caparbietà e giocando per tutta la squadra esattamente come volevo;  nello stesso tempo ho notato tanta passione e tanto orgoglio per aver avuto l’occasione di indossare  la maglia della Nazionale con un gruppo di giocatori ben affiatati tra di loro. D’altronde quando si partecipa ad un torneo e si realizza solo un gol dopo 170 minuti di gioco, ci si rende conto degli errori commessi e mi faccio carico degli  sbagli come allenatore. Eravamo consapevoli che gli avversari erano indubbiamente più forti di noi. In futuro dovremo lavorare sul metodo di gioco e migliorare in ogni settore.

Thomas Larkin

Siamo delusi, certo, pensavamo di poter dare di più anche se soprattutto in questa partita abbiamo avuto qualche opportunità in più di segnare. Per le prossime partite noi come giocatori dovremo forse impegnarci di più e cercare di sbloccarci in fase offensiva. Il coaching staff ci è stato molto vicino in questo periodo negativo e di sconforto totale.
Sono tornato in Nazionale e ho trovato il nuovo allenatore anche se sono due anni che ci prepara durante l’estate. Siamo un bel gruppo di giocatori che conosco da anni e quindi non ci sono scuse. Purtroppo i risultati positivi non sono arrivati durante questo torneo, sinceramente  non so cosa non abbia funzionato soprattutto nel nostro power play, anche nonostante i miei tiri verso la porta: dovremo analizzare i video per comprendere gli errori commessi. Non sono riuscito a centrare la porta: forse dovevamo entrare in zona con più ostinazione.
Abbiamo iniziato la gara consapevoli del fatto di non avere realizzato nessuna marcatura nelle due partite precedenti: la frustrazione era palpabile e più scorreva il tempo senza segnare, più ci siamo forse demoralizzati. Nell’hockey purtroppo succedono fatti come questi ma siamo consci che siamo noi giocatori presenti sul ghiaccio che dobbiamo cercare di andare in rete in tutti i modi possibili.
Brad Shaw, che è stato un grande difensore nei Mastini Varese negli anni 88-89, con la sua esperienza è stato un aiuto per noi difensori dando  preziosi consigli a tutta la squadra anche perché ora è un allenatore ad alti livelli. Per me è stato molto interessante  parlare del suo passato a Varese: il mondo è veramente piccolo! Tutta la squadra è stata molto grata di aver lavorato con Brad.

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