Percorso netto, fatto di sole vittorie, per i lettoni del Kurbads Riga e gli ungheresi del DVTK Miskolc nei gironi del secondo turno di Continental, giocati nel weekend. Le due squadre si guadagnano dunque il pass per le semifinali, in programma dal 17 al 19 Novembre a Rungsted, in Danimarca, ed a Collalbo. Vediamo come sono andati nel dettaglio i due raggruppamenti:
Il Gruppo B si giocava nel nuovissimo impianto, inaugurato ad Agosto, dell’HK Kurbads, situato alla periferia di Riga. Arena piccola ma confortevole, costruita secondo i più moderni criteri di risparmio energetico ed attenzione allo spettatore, è il fiore all’occhiello di una società nata nel 1996 ma professionalizzatasi solo nel 2013 dopo anni di successi nelle leghe amatoriali. Espressione dell’omonima azienda di trasporti e logistica, il Kurbads ha una disponibilità economica, ma soprattutto una struttura societaria molto differente dal resto delle squadre lettoni, tutte in pratica semi-professioniste, ad eccezione della Dinamo Riga. Capace di attirare i migliori giocatori del paese e qualche campione di ritorno da carriere all’estero, il Kurbads ha però raggiunto solo l’anno passato la vittoria in campionato, dopo tre finali perse consecutivamente, sempre contro avversari differenti e sempre partendo coi favori del pronostico, rischiando anche nell’ultima stagione, in cui solo un’incredibile rimonta dopo essere stato sotto 0-3 nella serie ha regalato finalmente l’agognato titolo. La società ha puntato molto sulla campagna europea, regalando al nuovo allenatore Aleksandrs Macijevskis, passato dal titolo di miglior attaccante del campionato scorso alla panchina, succedendo al coach del titolo Peteris Ostosovs, un roster molto competitivo, arricchito dagli acquisti top di Janis Sprukts, l’anno scorso al Renon, ma soprattutto con più di 350 partite tra AHL, NHL e KHL e Martin Cipulis, arrivato solo la settimana passata dal Lustenau, ma anch’egli con una carriera infinita in KHL.
Avversari dei lettoni i semi-amatori del PSK Narva, campioni di Estonia per la prima volta la stagione passata, basati su un blocco di giocatori russi che ha nei fratelli Kirill e Ilja Ilijn, in Aleksandr Kuznetsov, compagno di linea di Ovechkin ai tempi delle giovanili, e in Nikita Puzakov, classe 2001 grande speranza dell’hockey estone, i propri punti di forza. I polacchi del GKS Tychy, arrivati a Riga come favoriti per la qualificazione e protagonisti delle Superfinals solo 2 stagioni orsono, con un roster molto consolidato, arricchito dagli americani di passaporto polacco John Murray e Mike Cichy. Infine gli ucraini del Donbas Donets’k, presenza costante in Continental, vinta nel 2013, ma tutt’altra squadra oggi, dopo la crisi politica del paese e la contestata decisione presa dalla lega ucraina, controllata proprio dal Donbas, questa estate di trasformare il campionato in una competizione giovanile collocando il divieto di utilizzare giocatori nati prima del ’95, svuotando, di fatto, il roster di tutti i migliori giocatori.
Così in pratica il torneo si è ridotto alla sfida, in programma già alla prima giornata, tra Kurbads e Tychy, giocata in un’arena esaurita e con una buona presenza di tifosi polacchi. Una partita che in pratica non ha avuto storia e si è trasformata in un trionfo per i padroni di casa, trascinati dal duo Sprukts-Cipulis, avanti 5-0 fino a 10 minuti dalla fine, prima di concedere due goals ai polacchi. Il resto del programma è diventato una passarella per il Kurbads, che ha demolito 8-1 il Donbas, prima di regalare emozioni ai fans nell’ultima gara, che doveva essere la più scontata, contro il Narva, maltrattato il giorno prima 11-0 dal Tychy, ma che si è rivelata la più dura, con gli estoni che, trovato il vantaggio a inizio partita, hanno fatto muro davanti al bravo goalie Anatoli Sizov, per arrendersi solo nel terzo quarto ad un missile del capitano Toms Bluks, la cui espressione di sollievo al momento dell’esultanza era tutto un programma, per il 2-1 finale. Nel pomeriggio il Tychy, aggrappato alla speranza di un miracolo degli estoni, aveva battuto il Donbas 4-2 in una partita caratterizzata dall’infortunio ad uno dei linesman, colpito ad una gamba nel tentativo di separare una rissa e dai colpi di classe dell’americano Cichy, autore di un bellissimo goal in inferiorità, giustamente premiato come miglior attaccante del torneo.
Chiude mestamente terzo il Donbas, ombra dello squadrone che fu, che si accontenta della vittoria, nemmeno troppo facile, contro gli estoni per 4-2 nella prima giornata, mettendo in mostra il goalie Bogdan Dyachenko e l’attaccante Vitali Lyalka, giocatori desitnati ad una buona carriera.
Volano i Danimarca, dunque, i lettoni, che se la vedranno coi padroni di casa del Rungsted, lo Yunost Minsk e i Sheffield Steelers.
Anche nel Gruppo C, giocato in Romania, nella logisticamente complicata Brasov, i pronostici andavano tutti alle due squadre della Erste Liga (ex MOL Liga), i padroni di casa del Corona Brasov e gli ungheresi del DVTK Miskolc, campioni della suddetta lega negli ultimi tre anni. Stella Rossa Belgrado, vincitrice del turno preliminare, ed i baschi dello Txuri Urdin San Sebastian, che hanno vinto un titolo che mancava dal 2000, hanno recitato il previsto ruolo di comparse, anche se entrambe le squadre hanno sempre impegnato i più quotati avversari. Dopo le preventivate vittorie delle prime due giornate, la più complicata delle quali quella del Brasov sullo Txuri Urdin, domato 4-1 solo nell’ultimo quarto, ed il successo dei baschi all’overtime sui serbi per chiudere con un buon terzo posto, in realtà lo scontro decisivo non è mai stato davvero in equilibrio, con gli ungheresi subito avanti 2-0 a controllare gli avversari, per poi chiudere 3-0 con un goal in superiorità del canadese Peter Sakaris al minuto 50, rendendo vani gli ultimi assalti dei padroni di casa, ancora una volta eliminati al secondo turno, davanti ad un pubblico ben meno numeroso del solito. Miskolc che si guadagna, quindi, un viaggio a Collalbo dove affronterà, da squadra teoricamente più debole del lotto, ma attenzione a non sottovalutare un roster fatto comunque da buoni nomi, tra i quali spicca l’acquisto più reclamizzato dell’estate, quel Janos Vas tornato in patria l’anno scorso al SaPA Fehervar dopo una carriera da giramondo.