Lugano-Zugo: le interviste postpartita

Lugano-Zugo: le interviste postpartita

di Roberto Vedani e Gianpiero Palombo

Weekend amaro per il Lugano che ha collezionato due sconfitte all’overtime. Dopo la rimonta subita dall’Ambrì Piotta, i bianconeri cedono anche allo Zugo. Alessio BERTAGGIA (Zugo) e Ugo Morselli (Giornalista free lance) analizzano la gara tra ticinesi e svizzeri centrali.

Alessio Bertaggia:

Come spieghi questa metamorfosi. L’anno scorso eravate la peggior difesa del campionato, adesso la migliore.

“I nuovi acquisti ci hanno dato un grandissimo aiuto, ma soprattutto abbiamo capito che tutte le migliori prestazioni hanno inizio con una buona difesa. Se giochiamo bene dietro, riusciamo a creare molto in fase offensiva senza dimenticare che disponiamo di STEPHAN che è un portiere spettacolare”.

Siete una squadra che ragiona molto. Infatti dopo il gol dubbio annullato a HOLDEN nel finale, siete subito ripartiti e alla prima occasione in power-play avete castigato il Lugano.

“Sinceramente non so come siano le regole, se bisogna vedere nel video che il disco abbia effettivamente oltrepassato la linea di porta o se lo si possa solo intuire. Però non possiamo solo soffermarci su una azione di gioca. Continuare a pensare e ripensare se il disco sia entrato o no, bisogna andare avanti sempre alla ricerca di nuove occasioni da gol”.

Al termine di questa partita avete accorciato in classifica sul Lugano e nello stesso tempo siete ancora in corsa in Europa, dove potete passare ancora al turno successivo.

“Esatto. Martedì affrontiamo l’Ingolstadt in Germania con l’obiettivo di portare a casa i tre punti. Gli impegni sono tanti, ma abbiamo anche tanta fiducia e cerchiamo di dare il massimo in ogni partita”.

Facendo una battuta intervistiamo sempre te perché sei l’unico della tua squadra che parla l’italiano..

“A me va benissimo. Se poi veniamo qua e vinciamo è ancora meglio… Se va male no!”

Ugo Morselli

In questo week-end per il Lugano due sconfitte all’overtime. Possiamo però dire che sono state due partite diverse. Per l’Ambrì una vittoria all’overtime e una sconfitta ai rigori.

“Si pensava che i bianconeri avessero ancora la testa alla Valascia, ma non è del tutto vero perché all’inizio della partita di stasera hanno subito in fondo due tiri e due gol, che non hanno nulla a che fare con la mancanza di attitudine. Poi pian piano sono risaliti e hanno accorciato le distanze. A dire il vero, nel secondo tempo, se lo Zugo avesse segnato la terza rete non si sarebbe dovuto gridare allo scandalo. Però poi hanno avuto la stessa pazienza che ha avuto l’Ambrì nel derby, hanno realizzato il gol del pareggio e negli ultimi cinque minuti sono andati più vicino alla vittoria di quanto abbia fatto lo Zugo. Gli ospiti erano un po’ affaticati perché hanno pattinato tantissimo 45/50 minuti. Alla fine sono stati ancora gli errori individuali a costare caro al Lugano, soprattutto in superiorità numerica, così come ieri sera. Stasera l’errore poteva costare una sconfitta nei tempi regolamentari. Prendere due minuti a pochi secondi dalla fine, nella propria zona, in un momento in cui la squadra non stava soffrendo, sicuramente non ha aiutato il Lugano. Infatti nell’overtime in 4 contro 3 si sono creati troppi spazi e lo Zugo ha avuto la meglio. Stessa situazione del derby in cui se i bianconeri avessero potuto giocare qualche minuto in 4 contro 3, senza commettere quell’errore, avrebbero forse portato a casa la partita, invece l’occasione è sfumata. In conclusione qualche punticino in più forse il Lugano avrebbe potuto portarlo a casa. L’Ambrì da quanto ho sentito dopo la vittoria nel derby, ha sofferto tantissimo a Friborgo, l’ha salvato ZURKIRCHEN. I burgundi avrebbero sicuramente meritato di più anche se a dire il vero hanno raggiunto il pareggio solo nei minuti finali. Un Ambrì che nel caso di ieri non mi è piaciuto però ha avuto il grande merito di portare a casa la vittoria”.

Parlando dei singoli, possiamo dire che, nonostante gli 11 gol in 9 partite, PETTERSSON dà l’impressione di arrivare un po’stanco a fine partita. Troppo minutaggio forse?

“Secondo me non è tanto quello e che, a volte, mi dà l’impressione che voglia strafare. E’ un po’ quello che diceva FISCHER a noi giornalisti. Vanno bene i gol, va bene il power-play, vanno bene i tiri, però serve un po’ più di attenzione, un po’ più di calma. I grandi campioni nel loro bagaglio devono saper anche riflettere. Nel caso di PETTERSSON lui ha un carisma particolare, ha grande tecnica, grande volontà, però deve sapere anche dosare le proprie forze. Non è tanto che voglia vincere le partite da solo quanto che sente tanto la partita, gioca per la maglia e questo gli fa onore perché non sempre gli stranieri hanno dimostrato di essere all’altezza in questo senso”.

Può essere che il Lugano faccia fatica a gestire tre partite alla settimana?

“E’ un problema che ha avuto anche lo Zugo che, non dimentichiamoci, partecipa anche alla Champions League. FISCHER prima diceva che sembra quasi che gli avversari abbiano più voglia di vincere, anche se nel caso del derby non si può dire che i bianconeri non abbiamo giocato, perché per 50 minuti hanno avuto la partita in pugno. Oggi il coach era un po’ deluso perché voleva vedere un’altra squadra. Nel secondo tempo invece ha subito un po’troppo”.

Possiamo dire che la Coppa Svizzera per molti club è un problema?

“No! Anche perché la fanno anche nel calcio”.

Anche se l’Ambrì avendo perso per 4/6 settimane PESTONI..

“L’Ambrì ha perso PESTONI e il Lugano ha perso REUILLE, che ha subito uno strappo muscolare che lo costringerà a star fermo 2/3 settimane. Tra l’altro è un peccato perché REUILLE stava giocando davvero bene, non è sicuramente PESTONI, ma ha fatto dei gol importanti ed era uno tra i giocatori più in forma. Però gli infortuni possono capitare anche in allenamento e quindi sono dell’avviso che si possa sopportare di giocare anche in Coppa. Certo che però, se, come nel terzo tempo di oggi, fai giocare solo dieci uomini, la squadra alla fine ne può risentire. Forse devi continuare a fare entrare i vari BALMELLI, FAZZINI e magari la squadra non cede nel finale”.    

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