A Donetsk brucia la Druzhba Arena. Il Mondiale cadetto in Ucraina “non s’ha da fare”

A Donetsk brucia la Druzhba Arena. Il Mondiale cadetto in Ucraina “non s’ha da fare”

La notizia viaggia alla velocità della luce: social network, siti internet e app sono sul pezzo. Ucraino, russo o in altre lingue non importa. Basta una foto a testimoniare quanto sia stata scellerata la scelta della IIHF di giocare il prossimo mondiale di Prima Divisione a Donetsk, città orientale dell’Ucraina interessata dalla guerra civile tra separatisti filorussi e forze armate regolari. La Druzhba Arena è stata messa a ferro e fuoco.
Secondo quanto riportato dal sito dell’HC Donbass, nella notte,  alcuni uomini armati si sono introdotti nel palaghiaccio, immobilizzato l’uomo di guardia, hanno saccheggiato gli uffici rubando TV al plasma e materiale vario. Inoltre i malviventi si sono impossessati della cassetta di sicurezza all’interno del negozio dell’HC Donbass e rubato un’auto del club. E’ stata distrutta la stanza dei server dove erano conservate le registrazioni di video sorveglianza. Concluso il raid, è stato appiccato il fuoco.

Un chiaro gesto intimidatorio consumato, dai moderni “Bravi manzoniani”, in risposta all’affermazione del Presidente della IIHF René Fasel, il quale, dopo l’assegnazione dell’organizzazione del Mondiale di Prima Divisione Gruppo A alla Federazione ucraina, aveva dichiarato che la comunità internazionale dell’hockey riteneva normalizzata la situazione in Ucraina.
Alla luce di quanto successo, e tenuto conto dell’escalation di violenza nell’intera zona, come si comporterà la Federazione Internazionale? A settembre è in programma il Congresso semestrale. Sarà l’occasione per ravvedersi e riassegnare ad altra Federazione la rassegna iridata cadetta.

Sempre più a rischio anche la partecipazione del Donbass alla prossima edizione della KHL.

Foto: www.xsport.ua

httpvh://www.youtube.com/watch?v=P_Wv69w7ATk

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