Bolzano Hockey Academy: La parola a Max Fedrizzi

Bolzano Hockey Academy: La parola a Max Fedrizzi

di Marco

Con Hockey Academy a Bolzano è nato un progetto che a medio e lungo termine mira a integrare istruzione e sport per consentire ai ragazzi e alle ragazze di cimentarsi nella loro disciplina senza doversi scordare l’importanza di una buona istruzione.
La responsabilità tecnica del progetto è stata affidata a Massimo “Max” Fedrizzi, nome molto apprezzato a Bolzano come uno dei talenti uscita dall’HC Bolzano prima e come tecnico poi. Nel settore giovanile ha fatto parlare di sé con ottimi risultati nei campionati U18 e U20, dove due anni fa aveva sfiorato il titolo di campione d’Italia mentre in campo femminile in veste di coach delle Eagles ha portato a Bolzano quattro scudetti in cinque anni di attività oltre che seguire da anni la Nazionale Italiana come assistente allenatore. Abbiamo cercato di capire da Max Fedrizzi quali sono gli obiettivi e che cosa l’ha spinto ad accettare la sfida.

Come ti sei avvicinato a Bolzano Academy?

Devo dire che il progetto è nato dalla volontà di alcune persone di cambiare la realtà del mondo dell’hockey giovanile a Bolzano portando idee nuove per le nostre latitudini, soprattutto per quanto riguarda il difficile connubio scuola – sport. Questo mi ha subito affascinato perché nei passati dieci anni, ma forse anche di più, si è mosso troppo poco a Bolzano. Quando mi hanno coinvolto, non avevo dubbi: volevo farne parte e mettere in campo la mia esperienza. Hockey Academy però è anche per me una possibilità per crescere. Sono grato a chi mi ha dato questa opportunità, e che crede in me, anche se non sono uno straniero.

Quali saranno i tuoi compiti?

Come responsabile tecnico traccio gli obiettivi con il direttivo societario, preparo i relativi programmi di sviluppo dedicati condividendoli con i tecnici responsabili delle varie squadre, controllo che vengano implementati apportando, se necessario, correzioni in corso d’opera e valuto i risultati sia dei ragazzi sia dei tecnici. Io stesso non mi farò direttamente carico di nessuna squadra che Hockey Academy allestirà, proprio per assisterle tutte. Questo è possibile grazie a uno staff che gode della mia piena fiducia e di cui fanno parte Walter e Manuel Accarino, Chelsea Furlani, Christian Timpone e Tuomo Harjula. Gente giovane che in larga parte ha dimostrato ottime capacità in campocome giocatori ma già anche fuori. La scelta non è quindi un salto nel buio.hockey-academy

Quali saranno i tuoi obiettivi principali?

Il progetto, per i suoi contenuti, porterà i suoi frutti a medio e lungo termine, non dimentichiamolo, quindi attualmente da un lato si tratta di creare le condizioni migliori per consentire lo sviluppo dei ragazzi over quattordici ma soprattutto si punterà sull’ottimizzazione delle basi per i giovanissimi. Sono loro che domani rappresenteranno l’anima di Hockey Academy e che faranno, in un certo senso, da testimonial per il cuore del progetto, che si propone di supportare i ragazzi nel percorso scolastico per dare loro la massima serenità e per seguire il loro sport con il massimo impegno. Sappiamo tutti che oggi come oggi è molto difficile combinare i due aspetti senza che uno ne risenta.

Quindi, provocatoriamente, il “core business” di Bolzano Hockey Academy non è la U20 ma la U8?

Sintetizzando al massimo, sì. E’ chiaro che se oggi investo il massimo negli U8 e negli U10 domani potrò avere un’ottima U20. Quindi in futuro paga. Non è un segreto che ciò che si sbaglia nei primi anni di attività non lo si recupera dopo.

Come si articolerà il tuo programma?

Il primo obiettivo è di allargare continuamente la base attraverso un serrato programma di corsi di pattinaggio, mediante i quali i piccolissimi vengono avviati all’hockey. Poi punto molto sul tempismo della preparazione. Infatti abbiamo già iniziato con la preparazione atletica per tutte le categorie, Eagles comprese. Preparazione affidata a Ornella Gazziero e Andrea Monte che andrà avanti senza interruzione fino a quando si scenderà sul ghiaccio, salvo qualche “richiamo” anche dopo. Può sembrare duro, almeno per i piccoli, iniziare così presto, ma ogni goccia di sudore spesa sul campo di atletica in estate allieverà la fatica sul ghiaccio in autunno. Poi punterò molto sugli allenamenti specifici, cose che durante le sedute normali non puoi fare. Parlo di un percorso specializzato per portieri ma anche power skating e shooting drills continui, non solo una volta al mese. Così gli allenamenti di squadra possono essere improntati su schemi e tattica.

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