NHL PlayOff 2013 : Detroit Avanti, Toronto e Rangers si prendono Gara 7

NHL PlayOff 2013 : Detroit Avanti, Toronto e Rangers si prendono Gara 7

I Rangers, con il solito monumentale Lundqvist superano i Capitals forzando la serie a Gara7,  al Verizon Center. la prima serata canadese vede Toronto  a tutta Reimer e Kessel nel compiere l’impresa (2-1) rimandando ogni decisione tra 24 ore per Gara 7 in quel di Boston mentre Detroit espugna Anaheim ed andrà ad affrontare Chicago.

Boston @ Toronto 1-2 (0-0; 0-0; 1-2) / Serie sul 3-3 di Miki Faella

Sul ghiaccio lustrato a lucido dell’Air Canada Center va in scena l’ennesimo atto della serie tra Toronto e Boston con i canadesi che riescono (finalmente) a sovvertire il ghiaccio amico forzando la serie a Gara 7. L’avvio non è certo tra i migliori di quelli che i due team ci avevano abituato a vedere e nonostante le occasioni si contino sulle dita di una mano è il team bostoniano minaccioso dalle parti di Reimer che in più di un occasione chiude lo specchio specialmente sui relativi rebound (Bergeron, Horton) mentre per contro Toronto fatica più del solito ad entrare nel terzo offensivo e l’unica(!) penalità fischiata ai gialloneri vede Rask impegnato in un paio (Lupul specialmente) di conclusioni ravvicinate col primo periodo a scivolar via a reti inviolate. La frazione centrale vede i Bruins premere sull’acceleratore a mieter terrore nell’ordinata e fortunata difesa canadese (doppio legno bostoniano) ma Reimer è in autentico stato di grazia a riprova quando nel giro di pochi istanti prima ferma Seguin e nel prosieguo dell’azione è monumentale su una conclusione a botta sicura di Bergeron;Toronto inizia a prender confidenza col terzo avversario ed è l’ex amato/odiato Kessel a scaldare il guantone di Rask ma le sparute occasioni del team di casa sospinto dalla platea biancoblu vedono il goalie finnico risponder sempre presente specialmente su un violento slap Bozak a pochi secondi dalla seconda sirena conaltri 20′ in archivio nuovamente sullo 0-0. L’ultimo drittel, carico di emozione e pathos vede Toronto muover il tabellino in avvio merito di una spizzata sotto misura di Phaneuf (Kadri, Van Riesmduk) a superare Rask dopo nemmeno 2’ ; Boston non riesce a districarsi nelle fitte maglie difensive canadesi con i Leafs al dir poco devastanti nelle brucianti ripartenze e se prima si divorano un paio di occasioni,specialmente un 2vs1 Kessel/Kadri,il meritato raddoppio di concretizza al 48:59 con la bella rete dello scatenato Kessel(Van Riemsdyk, Franson) lesto a raccoglier e depositare in rete uno dei pochissimi rebound lasciati dalla difesa bostoniana. Non è decisamente serata per gli scorer di coach Julien che non trovano gloria nel terzo canadese col solito Reimer  sempre vigile ed attento mentre i Leafs vanno vicinissimi alla rete della sicurezza (indovinate con chi?) e solo negli ultimi scampoli di gioco (59:34) Boston vede la luce con la deviazione sotto misura di Lucic (Jagr, Chara) a rovinare lo shootout di Reimer (29sv in totale) ma per Boston non c’è più gloria (e tempo) con mezzo Ontario a far festa per la truppa mai indomita di coach Carlyle che s’è meritata il ri-aggancio nella serie (1-3 dopo gara 4!) guadagnandosi la fatidica Gara 7 che andrà in scena tra 24 ore nella prima serata bostoniana.

 

Washington @ New York Rangers 0-1 (0-0; 0-1; 0-0) / Serie 3-3 di Emanuele Badessi

I Capitals tornano al Madison Square Garden per il primo matchpoint della serie contro le blueshirts; il catino di Broadway è una bolgia che cerca di sospingere i propri beniamini alla vittoria che significherebbe Game7 (per la seconda volta di fila ai play off tra le due compagini). Il primo periodo è tutto un palcoscenico per Holtby: il goalie dei Capitals fa gli straordinari per lasciare la sua gabbia inviolata salvando alla grande su Eminger prima e Moore poi; i Capitals si vedono poco o nulla dalle parti di Lundqvist e così i primi venti minuti di gara6 vanno in archivio col punteggio di 0-0. Il periodo centrale inizia così com’era finito il primo e cioè con i Rangers all’assalto del fortino eretto dai Capitals davanti ad un sempre attento Holtby. Il muro regge fino a metà periodo quando Brassard trova la deviazione giusta su un missile ghiaccio-aria dalla blu di Moore. Per il centro canadese dei Rangers è il settimo punto in 6 apparizioni ai play off (2 reti e 5 assist). I Capitals ricevuto lo schiaffo dello svantaggio cercano di mettere fuori la testa ma davanti trovano un Lundqvist monumentale e comincia a serpeggiare il nervosismo. Vittima ne è Ovechkin che porta una carica assassina a Girardi col disco lontano non sanzionata dagli arbitri, che hanno comunque il loro bel da fare per  mantenere il controllo della partita. Anche il periodo finale è un’ assalto al calor bianco dei Capitals che tentano da tutte le posizioni ed in tutte le situazioni di acciuffare il pareggio ma un Lundqvist in serata di grazia chiude qualsiasi spiraglio a Chimera, Johansson, Carlson e Fehr (bellissima la pinzata sul tiro da dentro la blu dell’attaccante dei Caps). Con un Ovechkin alquanto evanescente, Oates tenta la carta disperata dell’ uomo di movimento in più sul ghiaccio togliendo un’ottimo Holtby ma ancora una volta è Lundqvist il protagonista che con pochi secondi sul cronometro, in mischia davanti allo slot, devia con la punta del gambale il tiro di Ribeiro, decisivo in gara5, e porta i suoi a gara7. Il dopo sirena serve ai Rangers per regolare i conti per la carica a Girardi e così sul ghiaccio si scatena una rissa sedata con non poca fatica dagli arbitri.

Detroit @ Anaheim 3-2 (2-1; 1-0; 0-1) / Detroit vince la serie 4-3 di Alessandro Bianchi

Gara 7 decisiva per l’approdo alle semifinali di conference, all’Honda Center si ritrovano di fronte Anaheim e Detroit per la partita del dentro o fuori. Due team differenti dal punto di vista delle caratteristiche di gioco e mentali, Red Wings più manovriero e con esperienza da vendere nei playoff, Ducks veloci e con parecchi giovani a roster.
Pronti via e dopo un 1.49 ospiti in vantaggio con Zetterberg, azione manovrata in attacco con Filppula che tira verso Hiller, che concede il rimbalzo, ed il più lesto di tutti è proprio lo svedese, completamente libero, Sbisa teneva Cleary davanti allo slot e pure questo ha disturbato il goalie, che infila il puck per il vantaggio dei suoi. Minuti successivi con solo una squadra sul ghiaccio, Detroit, mentre di Anaheim nessuna traccia. Vari i tentativi degli ospiti soprattutto con Zetterberg e Datsyuk ed è solo grazie a Hiller che i padroni di casa si sono tenuti in linea di galleggiamento. Poi quando meno te lo aspetti, al 13.48, Etem prende disco sulla neutra e si porta in avanti, lascia partire un tiro che trafigge Howard per l’1-1, pubblico in visibilio e risultato ancora in discussione. Da questo momento i Ducks sembrano trasformati, un’altra squadra, e cominciano a mettere alle corde i Red Wings. Da un powerplay a favore però, Quincey in panca puniti, Abdelkader approfitta di una passaggio con troppa leggerezza dei Ducks e si invola da solo verso Hiller beffandolo e portando i suoi di nuovo in vantaggio al 16.37 sul 2-1 in inferiorità numerica. E con il vantaggio ospite si chiude il primo periodo.
Secondo periodo che vede entrambe le squadre portarsi in avanti, Detroit per chiudere i conti, Anaheim per pareggiare e sperare di fare suo il match, ma sia Hiller da una parte che Howard dall’altra compiono gli straordinari per impedire il tutto, fino al 13.45 quando Filppula, ottima la prova della prima linea Red Wings, servito da Zetterberg, in back mette dentro il disco per il 3-1, risultato che rimarrà tale sino alla fine del tempo.
Terzo tempo che vede i padroni di casa in corsa contro il tempo, Selanne non è in serata e si vede, ma le tentano tutte per raddrizzare la contesa, ed alla fine quasi ci riescono, perché 16.43 Beauchemin mettendo un disco in centro colpisce il pattino di Ericsson che batte il proprio goalie per il 3-2 ospite, poi assalti a testa bassa da parte dei padroni di casa senza però ottenere il gol che porterebbe all’overtime. Detroit così vince gara 7 ed andrà ad affrontare Chicago, ennesima sfida tra Original Six.

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