Corea del Sud e Giappone: i precedenti con l’Italia

Corea del Sud e Giappone: i precedenti con l’Italia

Quella della Corea del Sud è una Federazione relativamente giovane; fondata nel 1963, la sua rappresentativa nazionale esordì in campo internazionale in occasione dei Mondiali di Gruppo C del 1979 disputati in Spagna a Barcellona. Nello stesso girone gli asiatici trovarono il Blue Team guidato da Alberto Da Rin; come prevedibile l’Italia s’impose con un largo punteggio (11-0), protagonista della giornata fu l’attuale assistant coach Fabio Polloni, autore di un hattrick. Completarono il quadro dei marcatori Fabrizio Kasslatter (doppietta), Renato Lacedelli, Renato de Toni, Erwin Kostner, Steve Cupolo, Aldolf Insam ed Egon Schenk. Tuttavia i sudcoreani seppero creare qualche grattacapo agli Azzurri, soprattutto a Mario Pugliese che, complice un gioco avversario al limite del regolamento, venne sanzionato dal Capo arbitro austriaco Karl Haidinger con un 2+10 per aver colpito un avversario con la punta della stecca e per cattiva condotta.

Bilancio
Partite disputate: 3
Vittorie Italia: 3
Pareggi: 0
Vittorie Corea del Sud: 0
Reti Italia: 24
Reti Corea del Sud: 1

1979 20/3 Barcellona Gruppo C Italia Corea del Sud 11-0
2004 15/3 Danzica Divisione I Corea del Sud Italia 1-7
2011 20/3 Budapest Divisione I Italia Corea del Sud 6-0

 

Per lungo tempo il Giappone è stato un avversario imbattibile per i colori Azzurri: erano gli anni ’70, anni bui per la Nazionale che vagava tra Gruppo B e gruppo C. In un decennio il Blue Team collezionò un pareggio, quello d’esordio tra le due rappresentative, e quattro sconfitte. La svolta si ebbe nella decade successiva, l’inserimento in roster di numerosi oriundi alzò il tasso tecnico dell’Italia ed il gap con i nipponici aumentò sconsideratamente, consentendo alla Nazionale Italiana di invertire la tendenza ed imporsi con larghi punteggi negli anni successivi. Tranne in un’occasione. Eindhoven, 1986: sconfitta all’esordio dalla Svizzera, la formazione guidata, in quell’edizione da Mike Kelly (coach noto in riva al lago di Alleghe), era condannata a vincere per non perdere terreno nei confronti degli elvetici proiettati verso la promozione. Entrambe le formazioni risentirono fisicamente degli impegni durissimi del giorno prima con Germania Est (Italia) e Olanda (Giappone), contro le quali s’imposero ambedue per 4-3, disputando una gara sottotono; tuttavia la Nazionale Italiana, trovato il goal del vantaggio al 9.29 con Bob Manno in inferiorità (Gerry Ciarcia in panca puniti per una gomitata), prese d’assalto la gabbia asiatica in cerca di un punteggio più ampio. Come nella battaglia di Iwo Jima i giapponesi fortificarono l’omonima isola, così, contro l’Italia, il loro discendente Takeshi Iwamoto blindò la sua gabbia, opponendosi strenuamente ai bombardamenti della contraerea italiana e, quando sembrò capitolare definitivamente, intervenne in suo soccorso la Dea bendata che lo salvò in due occasioni: al 30’ Rick Bragnalo, eluso l’estremo difensore nipponico, si allungò oltre misura il disco perdendo l’attimo propizio per insaccarlo a porta vuota, e, al 52’, l’arbitro ungherese Laszlo Schell annullò una rete di Conny Priondolo.

Bilancio
Partite disputate: 12
Vittorie Italia: 7
Pareggi: 1
Vittorie Giappone: 4
Reti Italia: 54
Reti Giappone: 41

1971 7/3 Berna Gruppo B Giappone Italia 4-4
1973 31/3 Graz Gruppo B Italia Giappone 3-5
1975 14/3 Sapporo Gruppo B Giappone Italia 7-1
1976 26/3 Aarau Gruppo B Giappone Italia 10-0
1978 17/3 Belgrado Gruppo B Italia Giappone 4-5
1981 28/3 Ortisei Gruppo B Italia Giappone 9-2
1985 28/3 Friborgo Gruppo B Italia Giappone 6-4
1986 24/3 Eindhoven Gruppo B Giappone Italia 0-1
1989 6/4 Oslo Gruppo B Italia Giappone 6-0
1990 29/3 Lione Gruppo B Italia Giappone 7-1
1991 29/3 Lubiana Gruppo B Giappone Italia 1-7
2002 3/5 Jönköping Mondiale A Giappone Italia 2-6

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