Pattinaggio generoso a tutta pista, rigore tattico, grinta da vendere, due spunti di classe delle individualità, un portiere in grandissima serata (Foto F. Eicher) e anche un poco di fortuna.
Per 53.42 il Lugano era così riuscito a lasciare all’asciutto l’armata zugana.
Rintanen al 16.13 con una fucilata al volo su invito di Bednar e Domenichelli al 28.31 su brillante intuizione di Steiner in powerplay avevano proiettato gli uomini di Smith in doppio vantaggio. Una situazione ben gestita, con i difensori disciplinati davanti ad un Conz intrattabile e i quattro terzetti d’attacco, compresi i giovani Profico, Kostner, Simion e Jörg con l’argento vivo addosso.
L’incantesimo si è purtroppo rotto quando l’immarcabile Brunner ha battuto il portiere luganese con un tiro di polso. Lo Zugo si è ringalluzzito e, come indemoniato, ha stretto d’assedio la gabbia ospite. A dare una mano agli svizzero centrali ci hanno pensato anche i direttori di gioco fischiando un’assurda penalità a Bednar al 57.17.
Doug Shedden ha giocato la carta del sei contro quattro ed è stato ripagato per il suo coraggio con il 2-2 del rientrante Holden a novantadue secondi dalla terza sirena. L’overtime non ha lasciato traccia e ai penalty i padroni di casa sono parsi più determinati.
La serie dei rigori: Christen (gol), Domenichelli (parato), Casutt (parato), Steiner (fuori), Brunner (gol), Bednar (gol), Metropolit (fuori), Nummelin (parato), Holden (fuori), Rintanen (fuori).