Verso Milano-Ambrì (- 2). Laporte torna all’Agorà

Verso Milano-Ambrì (- 2). Laporte torna all’Agorà

Intervista all’allenatore dell’Ambrì Piotta Benoît Laporte (foto da hockeyclubambripiotta.ch) del 4 novembre 2009 alla trasmissione “Ticino on the Powerplay” con Stefano Sala ed Edoardo Tin. L’ex coach dell’Asiago vincitore proprio sul ghiaccio dell’Agorà dell’unico scudetto vicentino racconta il suo Ambrì e il suo ritorno personale a Milano. Rivelando che i leventinesi non faranno sconti.

Un Ambrì che piace: perché lotta, perché ha grinta e gioco. Avete vinto contro i “campioni del mondo” dello Zurigo giocando per molti minuti solo a una gabbia per la pressione dell’Ambrì. Non arrivano però i punti e purtroppo con il cuore e con la grinta la classifica piange.

Sicuramente c’è un po’ di frustrazione da parte di tutti: dell’allenatore, dei giocatori e dei tifosi. Il nostro gioco è abbastanza buono, in 5 contro 5 facciamo quello che vogliamo, lottiamo su ogni disco con grinta. E’ il nostro powerplay che non fa la differenza e su questo ci stiamo lavorando molto duramente.

A Teleticino mentre tutti si sono scagliati contro gli arbitri, in maniera onesta hai detto che prima di guardare i direttori di gara guardiamo prima il nostro powerplay che ha una percentuale veramente bassa. Cosa stai facendo per migliorare questo gioco?

Io provo a portare nuove idee e a cambiare i blocchi perché ci sono giocatori d’esperienza che hanno una loro visione del powerplay e dell’hockey che fino a quando non comprendono la mia idea e quella della squadra non possono far funzionare la superiorità numerica. Stiamo lavorando molto sui powerplay anche con l’aiuto del video, usiamo molto del tempo che abbiamo durante l’allenamento per questa fase. Sappiamo che la nostra squadra può farlo funzionare. Noi abbiamo perso 9 partite di un gol e di queste in 7 il nostro powerplay è rimasto a secco, senza cioè nessuna rete. E’ questo che ha fatto la differenza.

Hai preso in prova Rémy Royer, un giocatore che arriva dal campionato austriaco, un campionato di buon livello ma non come quello della Lega Nazionale svizzera. Leggiamo che hai molta fiducia in lui, cosa ci puoi dire?

Io l’ho avuto in Germania per un training camp ad Augsburg 7 anni fa. Non l’ho tenuto perché aveva forse meno esperienza e un po’ la sua idea di gioco. Ma dopo tutti questi anni ha acquisito un po’ di maturità, ha giocato anche per due anni a Salisburgo per Pierre Pagé dove ha lavorato molto sulla condizione fisica ed è ora un atleta in piena forma. Per me potrà aiutarci molto perché ha un tiro incredibile, cosa di cui abbiamo bisogno soprattutto in powerplay. Comunque starà in prova da noi per una settimana e prenderemo una decisione.

Sabato l’Ambrì sarà qui a Milano per una partita di beneficenza. Torni a Milano dove hai vinto uno scudetto con l’Asiago, una pista di ghiaccio che ha un significato per te. Cosa pensi di questa partita?

Per me tornare a Milano è davvero speciale. Ho vinto lì uno scudetto con l’Asiago e sabato mi torneranno tanti ricordi. Noi andiamo a giocare questa partita anche come preparazione per il campionato visto che abbiamo 14 giorni di pausa: giocheremo solo il 14 contro il Rapperswil. Ho parlato con Adolf (Insam ndr) e lasceremo un blocco completo al Milano. Non ho ancora deciso chi, lo vedremo questa settimana. Devo vedere prima come va durante l’allenamento con i giocatori in prova. Chi è stanco, chi non lo è… perché questa partita sarà importante anche per me e per la nostra squadra. Voglio vedere i giocatori come reagiscono contro gli avversari, ecc ecc. Prenderò una decisione venerdì.

Ultime notizie
error: Content is protected !!