L’Italia di nuovo nel gruppo che conta

L’Italia di nuovo nel gruppo che conta

Italia – Ucraina: 2-0 (0-0,1-0,1-0)

Inzia nel pomeriggio polacco l’ultima sfida della nazionale italiana chiamata alla vittoria per raggiungere il sogno della promozione verso il mondiale che conta in programma a Colonia e Mannheim, in terra tedesca, nel 2010.

Coach Cornacchia deve fare a meno di Iannone toccato duramente durante l’ultimo periodo della sfida di ieri contro la Polonia al suo posto sul ghiaccio Margoni. L’Italia parte subito in avanti cercando di schiacciare gli avversari nel loro terzo difensivo ed è Souza nei primi minuti a cercare la via del gol gli risponde Timchenko ma Tragust è pronto.

Al quarto minuto Ramoser ha il disco buono sotto la gabbia difesa da Simchuk ma la deviazione non riesce, la partita si dimostra subito aperta ed il Blue Team cerca fin da subito di giocarsi tutte le carte a disposizione, l’Ucraina invece sembra più sorniona in attesa del momento vincente.

Nella seconda metà del primo periodo la pressione avversaria comincia a salire ed i giocatori ucraini prendono sempre più piede nel terzo italiano. L’Italia non ha la forza di uscire dal turbine e si deve accontentare di cercare la veloce ripartenza. Al 7.55 Borgatello si deve accomodare in panca puniti per la prima penalità della partita ma l’Ucraina non ne approfitta.

Pobiedonostsev resituisce il favore all’Italia quando mancano otto minuti ma il risultato è il medesimo, poche possibilità di passare in vantaggio. Negli ultimi minuti attimi di tensione dovuti ad una doppia penalità che colpisce la nazionale italiana, fuori Gallace e Manuel de Toni (con Fontanive per 10 minuti) ed è Varlamov a pochi passi da Tragust a vedersi parare una conclusione incredibile. La diga italiana tiene fino alla fine delle penalità ma la supremazia dei giocatori ucraini non viene messa in discussione. Allo scadere Gallace e Tsyrul si accomodano nelle rispettive panche puniti ma nulla accade fino alla sirena finale.

Il periodo centrale inizia con altri due minuti all’Italia, in particolare è Parco il giocatore colpito dalla penalità per un bastone alto e la nazionale è ancora sulla difensiva e Tragust deve farsi valere contro una conclusione di Gunko.

I minuti trascorrono ma i ragazzi di Cornacchia non riescono a tessere una tela offensiva, soltanto quando l’Ucraina tira un sospiro l’Italia si fa vedere, come al 6.30 quando Borgatello ha il disco buono ma Simchuk è attento.

Al minuto 8.25 Zisser colpisce duramente Matvichuk e l’arbitro lo manda anzitempo negli spogliatoi combinando anche 5 minuti di penalità all’Italia. Le prima battute dell’inferiorità vedono il solito Varlamov cercare la via del gol ma da lontanto ed il portiere italiano è sempre attento. L’Italia però regala penalità a raffica ed è Felicetti che si accomoda per un altro 5 contro 3 in favore dell’Ucraina che però non insiste molto ma si limita a cercare delle conclusioni da lontano.

Al 14imo minuto è penalità dell’Ucraina ed alla prima occasione Rolly Ramoser devia una conlusione dalla linea blu di Helfer che finisce in gol, l’arbitro Reichert – richiamato per la visione del replay per un ipotetico bastone alto – convalida infine la marcatura. L’Italia riprende consapevolezza delle proprie possibilità e cerca di spostare il barcentro del gioco lontano dall’estremo difensore azzurro.

Negli ultimi secondi e Gnidenko a sfiorare il gol ma Tragust non si fa sorprendere dimostrando tutto il suo valore ancora una volta.

L’ultimo periodo inizia con la pressione dell’Ucraina che macina gioco senza però essere eccessivamente pericolosa ed è sempre Gnidenko ad impensierire la difesa italiana. Gli schemi sono abbastanza elementari con il solito tiro dalla liena blu alla ricerca di una deviazione al volo in prossimità della gabbia.

Al quinto minuto Souza e Klymentiev vengono puniti con due minuti di penalità portando il totale a 51 minuti contro i soli 8 dell’Ucraina.

L’Italia cerca di uscire comunque di uscire dal guscio per alleviare la pressione e Souza all’ottavo è solo davanti al portiere avversario ma non riesce a deviare, dopo pochi secondi è Iori che scende in mezzo ma spara su Simchuk.

Scorrono i minuti e la velocità sale grazie anche alle folate italiche che rispondono alla meglio nei confronti delle discese di tutto l’organico ucraino e – quando mancano meno di nove minuti alla fine – Felicetti viene punito per uno sgambetto ed è Tragust che salva tutto su Shakhraychuk libero a pochi passi dalla gabbia.

Quando mancano meno di due minuti alla fine l’Ucraina si gioca tutto complice anche una penalità a Strazzabosco inserendo l’uomo di movimento aggiuntivo ma Fontanive spegne le speranze ucraine rubando il disco e segnando a porta vuota, ultimi assalti disperati dell’Ucraina ma Tragust è sempre pronto.

Foto: Wojtek Szabelski/freepress.pl

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