Lettera "aperta" di Giorgio Pedron

Lettera "aperta" di Giorgio Pedron

Nei commenti degli immediati post-partita della prima giornata del girone B l’avevamo anticipato, predetto e pensato che, di fatto, l’ultima giornata avrebbe potuto essere decisiva ai fini della classifica finale. Soprattutto per il secondo posto, visto che l’Alleghe comunque partiva da una posizione di privilegio dato dal suo rendimento nella stagione regolare e il tasso tecnico leggermente più elevato rispetto alle avversarie. E così è stato. Con un Asiago tagliato fuori da subito, vista la classifica deficitaria dei vicentini, e un Pontebba che non ha saputo ripetersi ai livelli pre-Universiadi, sono rimaste in gioco soltanto Fassa e Pusteria, le quali hanno messo in mostra durante tutto il girone miglior gioco e determinazione rispetto alle avversarie.
Nell’ultima giornata giocata sabato i ladini sono stati alla finestra per il turno di riposo imposto dal calendario e i suoi tifosi sono rimasti incollati alle radioline per ascoltare notizie positive provenienti da Asiago ma, diciamocelo francamente, senza troppe speranze di esultare, nonostante il grande impegno profuso dai veneti ai quali vanno fatti i complimenti più sinceri per il finale di campionato che ha riscattato in parte una stagione che non va incorniciata certamente tra le più esaltanti.
Detto questo: siamo a parlare dello scontro di domani tra Pusteria e Fassa nel catino infuocato del Lungorienza. La madre di tutte le partite di questa stagione per entrambe. Il classico dentro o fuori. Se vinci vai avanti e dai un senso al tuo campionato, mentre se perdi abbandoni speranze e sogni immediati rinviando tutto al prossimo anno.
A questo punto sorge spontaneo un quesito che giro senza mezzi termini a Renzo Stenico, Presidente della classe arbitrale.
Quale criterio verrà usato nella scelta del direttore di gara ? Esiste una linea di condotta precisa che tenga conto di tutte le considerazioni che vanno fatte in tal senso ?
Siccome ho provato tra me e me a fare il toto-arbitro, mi son detto:
PICHLER NO. Ha arbitrato troppe volte quest’anno al Lungorienza, ormai è di casa. I pusteresi con Lui sono sempre stati vincenti (se la memoria non mi tradisce), a parte l’ultima con l’Alleghe. Ma in quella circostanza si è trattato di un "suicidio collettivo" dei padroni di casa contro delle civette ciniche e spietate che, bisognose della matematica certezza e punte sul vivo sullo 0 a 3, si sono improvvisamente ricordate di come si gioca. Dunque, Pichler sarebbe gradito a Brunico ma non al Fassa.
COLCUC NO. Il migliore in assoluto degli uomini di Stenico, ma non idoneo per questo match delicato. E’ di certo il più indicato per dirigerlo, ma i suoi trascorsi di ex giocatore nelle file dei ladini gli precludono ogni possibilità di poterlo fare. Dunque, Colcuc sarebbe gradito al fassa ma non al Pustertal.
GIORGIO MOSCHEN NO. Secondo voci attendibili provenienti da Asiago, sabato avrebbe fischiato non propriamente a favore dei vicentini, anzi al contrario. Specie in occasione della contestata penalità di fine partita che è costata il gol del 2 a 3 e relativa sconfitta di Surma e compagni. Dunque, Moschen sarebbe forse visto bene dal Pusteria, meno invece dal Fassa.
Altri fischietti sono altoatesini. Sarebbe giusto e saggio mandarli a Brunico, rischiando i relativi dubbi da parte dei trentini ?
Allora chi mandare al Lungorienza, senza far torto a nessuno ?
Presidente Stenico, un nome che ritengo idoneo io l’avrei, ma non voglio condizionare la sua scelta di oggi sulla designazione del direttore di gara. Perciò sono curioso come non mai di sapere su quale testa cadrà la sua decisione.
Come forse Lei saprà, e come i miei colleghi ben sanno, non è nel mio costume giudicare l’operato dell’arbitro. Però non serve ricordare quanto sia importante una tale scelta. Come non serve che un povero cronista come me le ricordi che il direttore di gara è la massima espressione sul ghiaccio e che dalle sue decisioni dipendono le sorti delle due contendenti. Nel bene e nel male.
Vincere e passare il turno avendo poi una o due partite in più davanti al proprio pubblico non è solo una questione di classifica migliore, ma è linfa vitale per le casse societarie di chiunque nell’hockey. Sarebbe un incasso non indifferente un quarto di finale Pusteria-Renon e viceversa, ma lo sarebbe anche Fassa-Renon.
Tutto questo per dirle, Presidente, che le squadre vogliono vincere con le loro forze e tecnica, fornendo il miglior spettacolo possibile.
Il tutto condito dal miglior arbitro, il quale sia realmente consapevole della sua grande importanza sul ghiaccio e della posta in palio.Poi, naturalmente, che vinca il migliore.
Nella speranza che polemiche e diatribe rimangano in un cassetto chiuso a doppia mandata.
Presidente, a Lei la scelta. La prego però che sia ponderata, riflessiva, ma soprattutto…giusta.

Giorgio Pedron

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