Mondiali Under 20 I Divisione, Gruppo A: un finale thriller

Mondiali Under 20 I Divisione, Gruppo A: un finale thriller

di Davide:

se il mondiale di Torre Pellice ha appassionato e divertito i fans per la sua incertezza, il gruppo A, giocato in Danimarca, a Odense, è stato letteralmente da infarto! Basti pensare che a un minuto (!!) dal termine dell’ultimo match, tre squadre avrebbero ancora potuto essere promosse!!! Ed alla fine si è materializzata la situazione più incredibile possibile: la gara Danimarca – Lettonia, decisiva per la promozione, è terminata con uno spettacolare 5-4 per i lettoni, che però per la differenza reti di 1 goal (!!!) hanno mancato la promozione, ironia suprema, proprio a favore dei padroni di casa danesi, sconfitti ma promossi….davvero un finale più spettacolare non si poteva immaginare. Ma riavvolgiamo il nastro e ripartiamo dall’inizio: è stato un ottimo mondiale, con grandi contenuti tecnici, alcuni giocatori destinati ad un brillante avvenire e grandi delusioni: cominciamo dalle delusioni: detto che l’Estonia era la maggior candidata alla retrocessione ed ha rispettato i pronostici, perdendo tutte le gare e che la Polonia non aveva grandi aspettative – segnatevi però il nome di Grzegorz Pasiut del Cracovia – il torneo della Slovenia è stato sconcertante, con i giocatori di coach Jozef Petho assolutamente anonimi, anche se si parla di contrasti nello spogliatoio e di convocazioni boicottate dai clubs. Con gli sloveni subito fuori dai giochi, il torneo sembrava essere un affare tra la stra-favorita Lettonia, retrocessa l’anno passato dalla Elite Division ed i padroni di casa, senonchè si è materializzata letteralmente dal nulla un’ottima Ucraina, che ha dato filo da torcere ai due top teams, arrivando anch’essa a perdere la promozione solo per differenza reti. Abbiamo detto materializzata dal nulla perchè, invece di presentare come al solito il blocco della junior del Sokol Kiev, sono sbarcati in Danimarca molti giocatori in pratica sconosciuti in Europa, tutti studenti delle high-schools americane e canadesi, che preferiscono emigrare giovanissimi oltreoceano, piuttosto che giocare in una lega sempre strozzata dalla mancanza di soldi. Su tutti hanno impressionato il già noto e talentuoso Egor Egorov (che gioca negli Shawinigan Cataractes in QMJHL), il goalie Sergei Sorokolat (South Kent School) e il veloce e tecnico Roman Krivda (Trinity-Pawling School). Tra i "locali" protagonista assoluto il portiere del Sokol Evgeni Napnenko, strepitoso in alcune occasioni e meritatamente nominato miglior goalie alla fine e la punta Pavel Borisenko, che gioca in Lettonia col Metalurgs. Decisiva per gli ucraini la sconfitta 4-2 coi danesi, ma nel loro mondiale, più che positivo, brilla lo "scalpo" della Lettonia, sconfitta altrettanto decisiva alla fine, battuta in un emozionante 5-4, con il portierino Napnenko che ha parato 54 tiri…
I lettoni si sono dimostrati una squadra dall’enorme potenziale, che ha perso la promozione davvero solo per un caso, ma che è pronta a fornire alla nazionale maggiore dei talenti purissimi come i Riga2000 Kristaps Sotnieks, Arturs Ozolins e Gatis Gricinskis, il letale Andris Dzerins, che gioca in Finlandia con il Lukko, e poi i ragazzi già emigrati in Nord America: il solido Oskars Bartulis (Cape Breton Screaming Eagles,QMJHL), nominato miglior difensore del torneo, Kaspars Daugavins (Toronto St. Michael), e Arturs Kulda (Peterborough Petes, ma draftato da Atlanta). E poi riflettori puntati sul gioiello Kaspars Saulietis (Regina Pats – WHL), un giocatore assolutamente di un’altra categoria rispetto al livello del torneo, già pronto a ribalte più importanti: attaccante veloce, tecnico e con il goal nel sangue, laureatosi infatti top scorer del torneo.
Chiusura con i danesi, promossi per la prima volta nel gruppo di elite, ma assolutamente non inferiori ai lettoni, forse semplicemente meno reclamizzati, ma in possesso di una generazione di giocatori che assocura un brillante futuro ad un movimento hockeistico che si sta sviluppando a passi da gigante in maniera molto intelligente. Partendo dalla super-star Morten Madsen (Victoriaville Tigres,QMJHL, ma draftato da Minnesota), miglior scorer della QMJHL, cresciuto nel Frölunda in Svezia, giocatore su cui non c’è molto da scoprire, se non pronosticargli un buon futuro in NHL, passando per l’ottimo goalie Sebastian Dahm (Sarnia Stings OHL), i difensori Phillip Larsen (Frölunda) e Mads Bødker, che gioca in Allsveskan nel Rögle in linea con un certo..Kenny Jönsson (più di 500 partite in NHL con NY Islanders e Toronto), di sicuro un ottimo maestro, per finire con le punte Morten Poulsen (Herning Blue Fox) nominato miglior attaccante del torneo, e Mikkel Bødker (Frölunda), un classe ’89 che ha già esordito in prima squadra in ElitSerien e a cui tutti pronosticano un grande futuro. Senza dimenticare che i danesi si sono presentati senza altri due top players come Slava Truhno e Kirill Starkov, entrambi nelle minors canadesi da protagonisti, ma ancora alle prese con problemi di cittadinanza. Ma i loro compagni gli hanno preparato il debutto migliore, quello nel gruppo di Elite. Certo, l’ottimo programma di sviluppo dell’hockey danese sta ottenendo i risultati programmati e stride molto nel confronto con la retrocessione dell’Italia….
9.

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