Varese-Fassa: il commento.

Varese-Fassa: il commento.

di Gianluca

Come ad Asiago, anche a Varese è andato in scena un vero e proprio spareggio per quanto riguarda la qualificazione alle final four di Coppa Italia; Varese – Fassa si presentava come una partita molto equilibrata che poteva essere decisa da un unico episodio: e l’equilibrio è durato fino al termine dei 60 minuti di gioco con un 1 – 1 che va un po’ stretto ai padroni di casa soprattutto per quanto fatto vedere nel secondo e terzo tempo. Varese che si presenta senza Matulik (per lui probabile operazione al ginocchio) e Pittis (squalificato) e con Tony Martino che deve cambiare le linee d’attacco; Fassa che ritrova in porta Carpano ma che in avanti deve fare a meno di Ciresa. Primi minuti di gioco con le due squadre che non costruiscono grandi occasioni con i portieri pressoché inoperosi; Masè fischia un dubbio fallo di Willers e il Fassa cerca di portarsi in vantaggio ma i ripetuti tiri verso la gabbia giallo-nera sono respinti da un Della Bella finalmente ai livelli che gli sono consoni; passata la penalità i Mastini si rendono pericolosi con Salonen e Willers ma sono gli ospiti che non sfruttano un’occasione in uno contro uno contro Della Bella: primo tempo un po’ bruttino a testimoniare l’equilibrio della gara. Al rientro sul ghiaccio i Mastini, come spesso capita, iniziano ad aumentare la loro pattinata ma due penalità molto dubbie verso i giallo-neri permettono al Fassa di respirare e di andare vicino al vantaggio ma le occasioni vengono ancora una volta sventate dal goalie giallo-nero. Iannone poco dopo avrebbe l’opportunità di “bucare” Carpano ma da distanza ravvicinata l’oriundo conferma la sua stagione negativa e spara addosso al portiere. Il match continua sul filo dell’equilibrio fino a quando Trevisani imbecca Sorrenti: il giallo-nero finta di passare a destra ma all’ultimo istante lascia partire uno slap che s’infila in mezzo alle gambe dell’incolpevole Carpano. Varese a questo punto ci crede mentre il Fassa inizia a giocare sporco e diretta conseguenza di questo gioco è una rissa scaturita da una spinta di un difensore trentino verso Olsson che cade addosso a Carpano: l’estremo difensore fassano appena rialzatosi si avvicina a Olsson e lo colpisce al volto con la stecca procurandogli la rottura di un dente. Ma come spesso accade il capo-arbitro Masè non infligge la meritata penalità partita al portiere ospite ma gli affibbia un 2’ + 2’ che sa molto di grazia ricevuta. A questo punto Varese ha la possibilità di giocare 4 minuti con l’uomo in più e l’occasione è ghiotta per poter chiudere la partita: il power giallo-nero non si dimostra capace di creare pericoli alla difesa fassana ma quando ci riesce Carpano compie due interventi miracolosi che tengono gli ospiti in partita. Ma come spesso accade, gol sbagliato gol subito e infatti Costantino al 18° minuto devia un tiro dalla blu di quel tanto per render il disco imprendibile per Della Bella. Il terzo tempo vede le due squadre stare sulla difensiva anche se i Mastini creano qualche grattacapo in più alla difesa fassana; solo nell’ennesima situazione di power play per i bianco blu Della Bella deve compiere un paio di buoni interventi; negli ultimi 5 minuti Varese cerca di conquistare la vittoria ma Carpano fa buona guardia e a 20” Rochefort s’invola uno contro uno con Della Bella ma il numero uno giallo-nero salva i Mastini da una clamorosa beffa. Risultato sostanzialmente giusto che ha visto Varese essere più pericoloso rispetto a un Fassa remissivo e che ha giocato tutta la partita in un modo un po’ sporco, cercando di non perdere; nelle fila giallo-nere da segnalare l’ottima prova della linea Merzario-Sorrenti-Teruggia e del goalie Della Bella, finalmente decisivo in senso positivo per la sua squadra. Dal mio punto di vista l’arbitraggio è stato troppo permissivo cosa che danneggia molto il gioco bosino essendo il roster giallo-nero non composto da giganti; soprattutto non riesco a capire come si faccia a dare solo e ripeto solo un 2+2 a un portiere che volontariamente rifili una steccata in bocca a un avversario, al quanto incredibile questa decisione del capo-arbitro.

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