Cortina: presentazione ufficiale e intervista al Presidente

Cortina: presentazione ufficiale e intervista al Presidente

di Alberto Manaigo e Luca Zardini Lacedelli

Un clima decisamente familiare ieri sera ha fatto da sfondo alla presentazione ufficiale (benché ci fosse gia stata la presentazione dei giocatori ai tifosi in occasione della Segafredo Zanetti Cup) della Sportivi Ghiaccio Cortina in vista della nuova stagione che sta per iniziare. “Avremmo potuto scegliere un posto più grande” ha detto il presidente Moser “ma essendo lo scopo di questa serata anche quello di far conoscere ai tifosi questi ragazzi al di fuori dal campo, quando non indossano la divisa, ma jeans e camicia, questo ambiente più intimo ci è sembrata la soluzione ideale. E poi c’è da ricordare che l’anno passato ci ha portato bene…”. Un po’ di scaramanzia, quindi, da parte di Moser che è consapevole delle aspettative che ci sono riguardo alla formazione di quest’anno: “Attorno alla squadra ci sono troppe aspettative e la cosa mi spaventa un po’. So che questo team può ottenere grandi risultati, ma chiedo al pubblico di seguire la squadra come ha fatto l’anno scorso. L’importante è vedere del bel gioco e dei giocatori che danno il 100% sul ghiaccio. Se tutto questo sarà fatto i risultati saranno la naturale conseguenza. Assieme possiamo andare lontano”.
La presentazione ha visto i giocatori uscire ad uno ad uno per ricevere la mascotte di Cortina e, appunto, per presentarsi ai tifosi che, mai come quest’anno, li stanno seguendo assiduamente anche ad ogni allenamento.
Passerella finale, com’era ovvio, riservata all’ultimo colpo di mercato della società: quel Matt Cullen che vanta ben 513 presenze in NHL e che, come ha tenuto a precisare il presidente Moser è anche il fondatore assieme alla moglie e ai due fratelli della “Cullen Children Foundation”, un’associazione benefica volta ad aiutare i bambini colpiti da quella terribile malattia che è il cancro. Un vero campione quindi: dentro e fuori dal campo.
L’ultima parola è toccata al coach Rolf Nilsson: “Sono contento di essere tornato. Questa sarà una stagione dura visto che il livello del campionato si è alzato notevolmente. Il mio obbiettivo è di arrivare negli 8 alla fine della regular season: a quel punto avremo tutte le possibilità per giocarci ogni partita.”
A questo punto tutti a letto come chiesto dall’allenatore dal momento che, oramai, mancavano meno di 48 ore all’esordio in campionato a casa del Varese.
Chi si è fermato con noi è stato, invece il presidente Moser col quale abbiamo avuto modo di fare una piacevole chiacchierata:

HT: Come prima domanda.. come si è arrivati ad un giocatore come Matt Cullen e come mai proprio lui?
SM: Beh la questione dello sciopero NHL era nell’aria gia da un po’, come erano nell’aria le voci che davano alcuni giocatori pronti a venire a giocare in Italia. Personalmente alla questione dello sciopero non ci ho mai creduto tanto anche considerando il fatto che sarebbe stata una soluzione temporanea. Col passare del tempo però, e vista anche la nostra esigenza di trovare un centro a causa della rinuncia di Sirokovs che sarebbe stato il nostro pupillo anche quest’anno, abbiamo cominciato a guardarci attorno. Avevamo diversi contatti tra cui anche Rocheford (accasatosi al Fassa ndr) che avrebbe potuto firmare per noi. Non so spiegare il perché, ma sentivo che avevamo ancora tempo per decidere ed in effetti alla fine è arrivata la telefonata di questo giocatore che si è dimostrato subito entusiasta di venire a giocare qui. La decisione, dopo esserci informati anche sul suo carattere, è stata dunque quella di prenderlo consapevoli del fatto che se si fosse dovuto fermare solo 2 mesi, avremmo avuto un po’ di tempo per sostituirlo. Ora è arrivato e credo davvero che abbiamo avuto una fortuna incredibile: è veramente un ragazzo semplicissimo. Tra le altre cose lui crede che lo sciopero non si fermerà e quindi è convinto di rimanere qui tutta la stagione.

HT: Abbiamo avuto modo di contattare recentemente uno dei giocatori che si sono dimostrati fondamentali per la stagione appena terminata del Cortina: Juha Joenväärä. Come mai non è stato riconfermato?
SM: Joenväärä già l’anno passato quando era stato contattato da noi era fermo e non sembrava preoccupato del fatto che non avesse trovato ancora un ingaggio. Poi alla fine è stato ingaggiato dal Cortina e ha dato il suo apporto fondamentale per la prima linea. L’anno scorso è stato il giocatore che ci è costato maggiormente e forse ci aspettavamo ancora qualcosa in più. Anche per questo motivo quest’anno noi abbiamo frenato. Quando poi le sue richieste a livello economico si erano abbassate ne abbiamo parlato col coach in quanto Juha ha dei problemi di studio e anche con la fidanzata che non sta bene, e alla fine abbiamo fatto delle decisioni diverse.

HT: Per riagganciarci al discorso economico, c’è stata quest’anno una differenza sostanziale negli ingaggi visti anche i curriculum dei giocatori che sono decisamente di un altro livello rispetto a quelli dei giocatori dell’anno scorso?
SM: Certamente la prima linea ha molta più qualità rispetto a quella dell’anno scorso e quindi è logico che ci sia costata di più. C’è da dire, però, che se noi l’avessimo tenuto, Rickmo ci sarebbe costato di più dei giocatori che abbiamo preso per la prima linea quest’anno e lo stesso discorso si può fare per Ahxner.

HT: Com’è logico durante l’estate ci sono state discussioni tre chi è contento di avere una squadra cosi competitiva con l’arrivo degli stranieri e chi vorrebbe vedere in campo molti più giocatori locali. Chi sostiene questa seconda tesi teme che, come è già successo ad altre società, ci possano essere alcuni anni buoni seguiti nuovamente dall’oblio.Cosa ci dice a riguardo?
SM: Noi abbiamo una linea molto chiara: sappiamo benissimo che per rimanere in Serie A a questi livelli non siamo ancora pronti con i nostri giocatori italiani. Probabilmente se giocassimo con l’80% di giocatori italiani avremmo una squadra giusta per un campionato di Serie B, e questo, ovviamente, non lo dico per screditare i giocatori, ma solo perché veniamo da anni di Serie B e quindi i nostri ragazzi non sono ancora pronti. Anche per quest’anno, quindi, la nostra condotta rimane la stessa dell’anno scorso. Ribadisco: con questo non voglio assolutamente screditate i nostri giocatori che costituiscono l’ossatura della squadra. In formazione abbiamo 16 giocatori italiani ed è giusto che abbiano la possibilità di conquistarsi il posto e lottare per averlo.
In merito alla seconda parte della domanda credo che il tutto sia una cosa normale che succede sempre a tutti i livelli: ci sono delle curve, dei picchi seguiti da un po’ di flessione. Chi non ha questi problemi sono le società che non hanno problemi economici. Credo che le squadre valligiane avranno sempre momenti di gloria seguiti da anni più bui. Ora come ora credo che noi potremo solamente crescere.

HT: In vista delle Olimpiadi di Torino cosa ne pensa di come stanno lavorando la federazione e Goulet a riguardo?
SM: Secondo me la Federazione con Goulet sta cercando di lavorare meglio coi giovani italiani. Mi auguro che non sia solo una facciata in vista delle Olimpiadi per poi cadere di nuovo nei soliti errori.

HT: A proposito di giocatori italiani dall’anno scorso c’è la collaborazione con Pieve di Cadore per quanto riguarda il settore giovanile: si potrà, a suo avviso, arrivare al punto in cui il Cortina possa avere un farm team nel Cadore e quindi sicuramente più vicino di quanto possa essere ora Pontebba?
SM: Il mio sogno era proprio questo: fare diventare Cortina centro dell’hockey in Cadore. Se fosse stato fatto 8/10 anni fa sicuramente il Cortina avrebbe avuto l’opportunità ora di attingere a questi bacini e di far giocare in prima squadra ottimi elementi. Negli ultimi anni la situazione è cambiata drasticamente perché queste squadra di giocatori che potevano essere validi per la Serie A non ne hanno più e le giovanili si fermano al Under 14. Questo sogno si è avverato, dunque solo per il settore giovanile: da qui, però, si potranno ottenere i frutti che si sarebbero potuti avere 10 anni fa.

Ringraziamo la SG Cortina Segafredo Zanetti e il Presidente Sandro Moser per la disponibilità.

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