Italia e Spagna, siamo così tanto distanti?

Italia e Spagna, siamo così tanto distanti?

di Marco Depaoli

Italia-Spagna non sarà decisiva per la sorte degli azzurri in termini di scontro diretto per la promozione ma il confronto presenta un suo fascino. Sarà per la novità di non vedere sempre le stesse squadre, o perché la Spagna è un altro grande Paese europeo con tante similitudini al nostro, economiche, linguistiche e sociali. L’hockey italiano rispetto a quello spagnolo è sicuramente più di un passo avanti ma ci problemi comuni come la poca considerazione dei mass media, il clima e la concentrazione del movimento in determinate zone.
Abbiamo chiesto di descrivere il movimento hockey iberico a Pere Gendrau, responsabile del freccia dx Hockey Mercato Serie A1 2010 2011 sito internet “Contra la Tanca (la tanca in spagnolo è la balaustra) che da tanti anni segue da vicino e tratta con passione l’hockey ispanico dalla Liga alla Selección nazionale passando per i campionati minori.

Signor Gendrau, come si sta preparando la Spagna per questo mondiale?

«La Spagna prepara la sua prima partecipazione al mondiale di Prima Divisione con un mix di attesa, poche risorse e soprattutto molto rispetto per gli avversari. La Nazionale al completo ha disputato solo tre partite durante questa stagione. Le prime due sono state in occasione dell’Euro Ice Hockey Challenge: Romania, Croazia e Serbia e un altro doppio confronto contro la Romania. La terza s’è svolta lo scorso fine settimana a Jaca. In quell’occasione sono state disputate due partite di preparazione contro l’under 23 della Dinamo di Riga. La prima ha visto la vittoria dei lettoni per 4-0, più netta la seconda vinta da Riga 9-1.

Gli appassionati di hockey spagnoli sono carichi?

Come potete immaginare, di tifosi di hockey su ghiaccio in Spagna siamo in pochi ma, questo sì, molto caldi. Come potrebbe essere altrimenti in un paese dove il calcio è in molti casi una religione e non lascia spazio a quasi nient’altro? Sicuramente più di uno di questi appassionati andrà in Ungheria e mi risulta che in alcuni social network come Facebook han creato un evento specifico dove alcuni di questi tifosi si son dati appuntamento».

Come si stanno comportando i mass media spagnoli? La Spagna sa che c’è un mondiale di hockey o, come qui in Italia, questo sport resta solo per i suoi appassionati?

«Riguardo agli organi di stampa televisivi, solo un canale ha informato riguardo la partecipazione della Spagna a questo mondiale. Si tratta di un canale sportivo (Canal+ Deportes / Sportmania) che trasmette via satellite e via cavo. Ci lavora come commentatore sia delle partite dell’NHL sia del mondiale l’addetto stampa della Federazione spagnola. Nel resto del panorama televisivo, niente… un deserto. Probabilmente ci sarà qualche commento sulle radio locali, specialmente a Jaca e Puigcerdà. Non escludo anche qualche altra radio di Barcellona e Madrid, ma non a portata nazionale e per non più di pochi minuti.
Riguardo invece la carta stampata e la stampa online, alcuni media stanno pubblicando i comunicati stampa inviati dalla FEDH (la federazione spagnola ndr). Soprattutto nelle edizioni online. C’è da dire che negli ultimi anni l’ufficio stampa della FEDH è migliorato molto nel suo lavoro e ha conquistato qualche piccola breccia nella carta stampata. Spero che conquisti spazio anche in questa occasione.
Poi ci sono alcuni blog come hockeyhielo.com, territoriohockey.com o Contra La Tanca, del quale sono responsabile, che seguono l’hockey spagnolo e che di sicuro informeranno su tutto quello che succederà al mondiale. Però pur sempre solo con modestia, passione e amatorialità. Niente di professionale».

Non ci saranno partite quindi in televisione?

«Mi piacerebbe ma non ho notizie se trasmetteranno o meno le partite della Nazionale in televisione. Se succedesse sarebbe una grande e gradevole sorpresa.
Perché ne abbiate idea, sappiate che l’anno che potremo vedere una, e dico una, partita di hockey riguardo la Nazionale spagnola ci riterremo fortunati».

Il movimento hockey spagnolo va crescendo?

«L’hockey spagnolo è migliorato negli ultimi anni per diversi motivi:
– La creazione di una federazione propria di sport su ghiaccio nel 2005, separandosi dalla Federazione di sport invernali.
– Lo sforzo di alcune società per ingaggiare allenatori e giocatori stranieri per aumentare il livello.
– La formazione di allenatori nazionali, mediante corsi organizzati dalla Federazione.
– La partenza di alcuni giocatori delle giovanili in paesi come il Canada o la Finlandia (a spese delle rispettive famiglie ma anche con l’aiuto istituzionale della Federazione).
La Federazione stessa è migliorata nella gestione delle risorse, ma queste rimangono scarse e vengono destinate quasi totalmente alle squadre della Nazionale.
A volte questa politica è contestata da parte dei tifosi che vorrebbero che questi fondi venissero maggiormente destinati all’hockey dei più giovani».

Questo mondiale sarà di aiuto alla crescita del movimento?

«La promozione in Division 1 non credo che abbia influito direttamente ad un aumento del livello generale dell’hockey spagnolo. Se ciò succedesse in un solo anno, sarebbe qualcosa di eccezionale. Quelli che noteranno un miglioramento saranno i componenti della nazionale che disporranno di qualche maggior aiuto per prepararsi. Se questo aumento di aiuti si manterrà nel tempo, o si dissolverà in caso di retrocessione, è una domanda che ci facciamo in tanti».

L’allenatore della Nazionale spagnola freccia dx Hockey Mercato Serie A1 2010 2011 da quest’anno è Luciano Basile. Allenatore del Briançon, Basile è nato a Montréal da genitori di Avellino e negli anni 90 freccia dx Hockey Mercato Serie A1 2010 2011 ha lavorato in Italia per la nazionale militare, il Bressanone, Varese, Asiago, Fiemme e Fassa.
Cosa ne pensi di lui come allenatore?

«Non conosco personalmente Luciano Basile però non ho dubbi che abbia buone referenze e che avrà la capacità necessaria per dirigere una squadra come quella spagnola. Conosce il nostro hockey e credo che conservi un forte vincolo personale con la città di Madrid che allenò ai tempi del Majadahonda nell’unica stagione in cui vinse il campionato. Ultimamente ha ricevuto riconoscimenti per il suo lavoro nell’hockey francese prima di vincere la Coppa di Francia col Briançon, realtà che parla bene di lui.
Immagino sia difficile per un selezionatore prendere decisioni su alcuni giocatori che non conosce al di là dei tre fine settimana (3 o 4 giorni) che hanno passato insieme. In qualità di allenatore del Briançon non credo che gli sia stato permesso di vedere i suoi uomini in azione con i rispettivi club, cosicché immagino che per la compilazione della lista dei convocati lo abbiano aiutato il Direttore Tecnico della Federazione (Karlos Gordovil) e/o il secondo allenatore della nazionale (William Wilkinson) che è anche l’allenatore dell’ACH Jaca nel campionato spagnolo.
Immagino che il fatto di essere italiano e aver allenato in Italia sarà un buon aiuto per pianificare la partita contro gli “azzurri”, benché temo che lo schema sia, fondamentalmente, difensivo».

Antoine Lucien (è questo il suo vero nome) Basile nel 1996 allenava a Madrid e quell’anno si portò dietro la bandiera del Varese Giancarlo Merzario. L’allora 27enne aveva avuto Basile come allenatore in seconda di Pat Cortina ai tempi della Shimano e gli chiese per scherzo se voleva portarselo nella capitale spagnola con ancora la morte nel cuore per la chiusura del Varese. E Spagna fu, nonostante le lusinghe di Brunico, Fassa Como ed Aosta. Con lui il Majadahonda aveva fatto sul serio ingaggiando anche un portiere svedese, un terzino finlandese e un americano in attacco. A Madrid c’era entusiasmo con la costruzione del nuovo palaghiaccio e l’iscrizione di 200 ragazzini nel settore giovanile. Il campionato ’96/97 lo vinse il Barcellona ma l’anno dopo a Madrid Luciano Basile inserì un altro mostro sacro: l’uomo dai guanti bianchi, Kent Nillson, il “Magic Man” che aveva fatto sognare il PalaFiera di Bolzano. Aveva già 41 anni e arrivava in aereo da Madrid solo per giocare le partite (nemmeno tutte) ma fu ugualmente un’icona per le nuove generazioni e portò a Madrid il primo (e unico) titolo spagnolo. Nel periodo degli allenatori italiani in Spagna (Fabio Capello al Real Madrid nel calcio e Sergio Scariolo nel Tau Vitoria basket) la Temporada spagnola di hockey ghiaccio quell’anno s’era arricchita di un altro italiano. Il cortinese Roberto Zumofen, che aveva appena contribuito a scrivere la storia dell’hockey valdostano, venne chiamato per rendere grande il CH Gasteiz Vitoria con due ex nazionali yugoslavi (Kosic e Trifunovic), un ex obiettivo del Cortina (Brian Mederois) e tanti giovani di belle speranze. Zumofen per il suo mezzo miracolo (terzo in regular season ed eliminato in semifinale dal Madrid di Basile) ricevette i complimenti dalla stampa spagnola e dall’allora allenatore della nazionale Antonio Capillas Barón.
Nella stagione 1998/99 il Vitoria si giocò la carta italiana anche per il portiere. Nel Gasteiz arrivò il 18enne veronese Federico Bobba, che più avanti vincerà da backup lo scudetto a Milano. A Vitoria ci rimase una stagione per poi trascorrere le due successive sempre nei Paesi Baschi al Txuri Urdiñ, con il quale vincerà un campionato (Superliga) e la Coppa del Re nel 2000.

Signor Gendrauparlando di “hockey italiano”, cosa viene in mente in Spagna?

«Se devo essere sincero conosco molto poco dell’hockey italiano. Come giocatore del CG Puigcerdà negli Anni 80 ho affrontato la squadra del Varese a Berna durante una partita della fu Coppa Europa, e credo che avessimo perso 18 a 2. Quindi la mia esperienza riguardo l’hockey italiano non è stata poi così positiva». (sorride)
«Parlando seriamente, l’Italia presenta un curriculum invidiabile di partecipazioni al mondiale di Top Division e ai Giochi Olimpici. Credo che l’Italia con a ruota l’Ungheria siano le squadre favorite per vincere questo mondiale e ottenere la promozione».

Tifosi e giocatori spagnoli al Forum di Assago nel 1991 per Milano Saima - Jaca in Coppa Campioni. Foto dal libro Milano Siamo Noi

Pere Gendrau si riferisce alla partita giocata nell’ottobre 1989 tra la Merlett Varese e i catalani del CG Molina Puigcerdà terminata 18-2 (5-0, 8-0, 5-2, reti spagnbole di lñaki Salegui e Ian Wood) poi commutata in 18-0 per la mancata licenza del giocatore americano. Tripletta di Merzario con Jim Corsi assente per infortunio. Il girone lo vinsero i bernesi battendo Varese 5-1 e l’Innsbruck 7-0. I varesini pareggiarono con i tirolesi 5-5.
Gli altri precedenti tra squadre di club italiane e spagnole in Coppa Campioni furono un 17-2 del Milano Saima contro lo Jaca nel girone al Forum del 1991 e una doppia vittoria per 18-0 e 5-1 del Bolzano contro i baschi dello Txuri Urdiñ San Sebastiano nel 1985. Il turno di qualificazione prima dell’ennesima storica sfida bolzanina contro il leggendario CSKA di Mosca.

E la Spagna come si comporterà al mondiale?

«La Spagna dovrà lottare per non retrocedere anche se non so come gestiranno le promozioni e retrocessioni senza la presenza del Giappone. Per la Spagna, vincere contro la Corea è l’obiettivo e se dovessi evidenziare qualche giocatore per ottenerlo sono pronto a scommettere sui nostri portieri, soprattutto Ander Alcaine. Sono anche certo che anche i gol di Pablo Muñoz, Juan Muñoz o freccia dx Hockey Mercato Serie A1 2010 2011 Salvador Barnola ci saranno d’aiuto».

Ringraziamo Pere Gendrau e Contra la Tanca per la disponibilità

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Sempre scorrendo le pagine di Contra la Tanca riportiamo alcuni stralci dell’ freccia dx Hockey Mercato Serie A1 2010 2011 intervista suggeritaci da Pere Gendrau a Frank González, vicepresidente della federazione FEDH. Le sue parole dello scorso dicembre sono di sostanziale ottimismo per questo storico mondiale raggiunto dalla Nazionale Spagnola (nella foto in fondo alla pagina, il gruppo campione di Div 2 l’anno scorso).

«[…] Abbiamo diversi giocatori giovani nell’under 18 che sono il futuro della nostra nazionale. Magari non lo saranno direttamente ad aprile a Budapest ma parlo pensando a una panoramica più lontana. Stanno lavorando molto per andare più lontano di dove siamo adesso.
Abbiamo iniziato con l’Eurochallenge in Romania ma con una nazionale sperimentale visto che molti giocatori lavorano o studiano… In una rosa di 22 giocatori ne abbiamo utilizzati soprattutto 14 perché ci siamo accorti che gli altri erano troppo giovani. […] Abbiamo un nuovo allenatore che ha già lavorato con noi, con molto entusiasmo. […] ».

Nell’immediato, González non nasconde che la Spagna partirà da outsider e che il suo ruolo rimanga quello di fare l'”ascensore” come l’Australia, cioè salire e retrocedere l’anno dopo. Tuttavia c’è ottimismo in federazione. Cita anche la freccia dx Hockey Mercato Serie A1 2010 2011 riorganizzazione del mondiale che darà una difficoltà in più a squadre come quella spagnola.

«Credo che avremo un grande futuro davanti e in questo mondiale le ultime 3 squadre (non si sapeva ancora della tragedia giapponese e il conseguente ritiro della squadra ndr) daranno una battaglia infernale per non retrocedere. [..] Andiamo poi verso una riorganizzazione del mondiale. Una nuova struttura dei campionati dove ci sarà una Divisione 1 “A” e una “B” ma dove nella A ci saranno dalla prima alla sesta, e nella B dalla sesta alla dodicesima. Una suddivisione verticale e meno orizzontale dove sarà più difficile salire e scendere […]».

González illustra infine le iniziative federali per pianificare il proprio futuro.

«Stiamo parlando con la città di Puicerdà per sapere che possibilità ci sono di portare i nostri camp di sviluppo. Proveremo anche a Jaca e Logroño per creare una scuola di hockey che crei futuro, sia per uomini sia per donne. Penso che dobbiamo iniziare a parlare di questo perché abbiamo un progetto per i prossimi 5 anni che ci permetterà con questi ragazzi di rimanere stabilmente in Prima Divisione. Il sogno che tutti vorremmo è di arrivare in Top Division. Per adesso è un obiettivo veramente lontano ma di speranza si vive».

Formazione spagnola al mondiale 2011

PORTIERI

  • Ander Alcaine – FC BARCELONA
  • José Luis Alonso – ARAMON C.H. JACA

DIFENSORI

  • Guillermo Betrán – ARAMON C.H. JACA
  • Alejandro Hernández – ARAMON C.H. JACA
  • Dany Parra – BESANÇON S.C. (Francia)
  • Eduardo Paz – S.A.D. H. MAJADAHONDA
  • Daniel Hilario – C.G. PUIGCERDÀ
  • Juan Brabo – C.G. PUIGCERDÀ
  • Alex Vea – C.H.H. TXURI URDIN I.H.T.
  • Diego Perez – C.H.H. TXURI URDIN I.H.T.

ATTACCANTI

  • Pablo Muñoz – C.G. PUIGCERDÀ
  • Salvador Barnola – C.G. PUIGCERDÀ
  • Pol Gonzalez – TORONTO EAST ENDERS (Canada)
  • Adrián Betrán – ARAMON C.H. JACA
  • Juan Jose Palacin – ARAMON C.H. JACA
  • Antonio Biec – ARAMON C.H. JACA
  • Jorge Valle – ARAMON C.H. JACA
  • Desiderio Perez – ARAMON C.H. JACA
  • Juan Muñoz – F.C. BARCELONA
  • Alejandro Pedraz – S.A.D. H. MAJADAHONDA
  • Oscar Vázquez – S.A.D. H. MAJADAHONDA
  • José Gavilanes – C.H.H. TXURI URDIN I.H.T.
  • Antonio Gavilanes – C.H.H. TXURI URDIN I.H.T.

STAFF

  • Luciano Basile – Allenatore
  • Jesus Martín – Team Leader
  • Bill Wilkinson – Assistente Allenatore
  • Enrique Espino – Attrezzista
  • Joan Manel Serra – Attrezzista
  • P. Claverie – Meédico/Fisioterapista
  • Moisés Molina – Addetto stampa

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