Salva Barnola, capitano della Spagna: «In Div 1 per rimanerci»

Salva Barnola, capitano della Spagna: «In Div 1 per rimanerci»

Salvador “Salva” Barnola è senza dubbio una delle bandiere dell’hockey spagnolo: capitano e simbolo del Puigcerdà dominatore degli ultimi anni (ma il titolo è sfuggito sia quest’anno per mano del Jaca che l’anno passato ad opera del Barcelona), è il condottiero anche della “seleccion” che qualche settimana fa in Messico ha stupito tutti vincendo da imbattuta il Mondiale di II Divisione e conquistando una storica promozione.

Ciao Salva, ti faccio subito una domanda un po’ cattiva: l’Australia era la grande favorita di questo mondiale, onestamente: è successo un miracolo o questa promozione è il frutto di un lavoro di pianificazione? Quale è stato il segreto?

E’ vero, l’Australia era la favorita, visto che la squadra che arriva dalla divisione superiore (l’Australia era retrocessa dalla I Divisione) è sempre più forte e l’anno passato, nonstante la retrocessione, si è comportata molto bene in I Divisione. Ma sapevamo come affrontarli, li abbiamo studiati a lungo e l’ultima volta che abbiamo giocato contro avevamo perso solo di un goal. Hanno un gioco molto fisico, canadese direi, ma gli manca un po’ di creatività, cosa che a noi invece non fa difetto. Abbiamo sfruttato al meglio la nostra capacità di far correre il puck per stancarli e tutto è andato per il meglio (la Spagna ha vinto 6-0 ndr). Questo trionfo è il frutto di 4 anni di lavoro con Karlos (Gordovil, il coach spagnolo ndr). Da quando ha preso la squadra ha cominciato ad “aggiustare” molti dettagli e soprattutto a scegliere i giocatori che meglio si adattano al suo gioco

Una tua impressione in generale sul mondiale messicano

A dirti la verità i primi tre giorni che eravamo in Messico non è stato facile  per l’altitudine, il cibo ma soprattutto per il ghiaccio molto lento e molle, diventava quasi subito acqua! Però man mano che si avvicinava il mondiale è molto migliorato e l’organizzazione in generale è stata ottima, direi da ricordare. Sono persone molto accoglienti e gentili, sia gli organizzatori che gli stessi giocatori messicani.

Salva Barnola in azione con la maglia della Spagna

Ci sono stati dei giocatori che ti hanno impressionato particolarmente?

Un paio di giocatori, i fratelli Vincent e Mitch Morgan nel Belgio, giovani, molto veloci e tecnici. In ogni cambio li ho visti davvero dare il massimo, mi hanno impressionato.

La seleccion ha la possibilità di rimanere in I Divisione l’anno prossimo? Cosa occorre migliorare?

Sara difficile, negli ultimi anni chi è stato promosso è sempre retrocesso. Però per questo dobbiamo continuare a migliorarci; vedremo come saranno i gironi e quale sarà la nostra avversaria per la permanenza nel gruppo. quest’anno abbiamo ottenuto buoni risultati nel preolimpico contro l’Olanda nonostante ci mancassero i due portieri titolari (vittoria 4-1) e contro la Croazia tre anni fa abbiamo vinto 6-2. Dobbiamo sicuramente migliorare l’aspetto del gioco collettivo e saper giocare con l’intensità che c’è in Divisione I.

Ci sono giocatori spagnoli già pronti per giocare in un campionato più competitivo?

Ci sono diversi giocatori per i quali vedo un buon futuro, per me il migliore di tutti è il nostro portiere Ander Alcaine (FC Barcelona) che a 18 anni ha già disputato il suo secondo mondiale: tutti concordano che al momento è il giocatore spagnolo con la miglior prospettiva di carriera! Anche i giocatori delle altre squadre in Messico sono rimasti impressionati e lo hanno eletto come la stella del mondiale. Di certo con la tecnica e la rapidità che ha può arrivare in alto. Un altro 18enne è Juan Munoz (FC Barcelona), top scorer del mondiale, veloce, con grande senso del goal e lavora molto per la squadra. Entrambi  stanno terminando gli studi e potrebbero già andare a giocare all’estero, come sta facendo Alejandro Pedraz, da quattro anni in Finlandia (nelle juniores del KalPa Kuopio ndr), come Juan e Ander uno dei migliori della sua generazione. questo era il suo ultimo anno come junior, so che ha 2 offerte dalla Francia per la prossima stagione. Infine cito Adrian Betran (CH Jaca), un centro. Questi ragazzi giocano insieme da quando erano bambini nel Jaca grazie al gran lavoro di Karlos ed è un piacere vederli giocare!

Questa promozione può essere un nuovo inizio per l’hockey spagnolo o non cambieranno i cronici problemi che affronta? Cosa manca per promuovere l’hockey ghiaccio in Spagna?

Speriamo tutti che sarà un impulso molto importante, non siamo mai arrivati così in alto!!! Nei giorni messicani e dopo molti media hanno parlato di noi e fatto conoscere la nostra situazione. Siamo coscienti che il nostro campionato ha tantissimi problemi e ci sono molti clubs con una situazione difficile. Dobbiamo risolverli per il bene del nostro sport e per avere più giocatori e più impianti, ma per fare questo dobbiamo lavorare tutti insieme e ogni giorno.

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