Una stagione con… Bolzano e Renon

Una stagione con… Bolzano e Renon

Proseguiamo la disamina delle formazioni con la coppia di altoatesine uscite anzitempo dai playoff, dopo una stagione convincente: il Bolzano ormai ex-campione d’Italia, attraverso Continental Cup, Niklas Hjalmarsson e un crollo nel finale, e il Renon, grande favoritoalla vigilia dei playoff, malamente uscito già ai quarti di finale contro un sorprendente Cortina. Il malcontento dei tifosi altoatesini, quindi, quest’anno va da Bolzano fino a Brunico, passando però anche e soprattutto dall’altopiano del Renon.

HC BOLZANO FOXES – Allenatore: Brian McCutcheon
Difficile fare un’analisi della stagione bolzanina: a tratti i biancorossi sono sembrati straripanti, soprattutto nel periodo Hjalmarsson e quello successivo. Poi un periodo di down, la stanchezza della Continental Cup, il roster decisamente troppo corto in difesa e quindi l’eliminazione ai quarti di finale playoff contro un Asiago che sarebbe poi andato a vincere lo scudetto. Andiamo con ordine però: l’arrivo del difensore dei Chicago Blackhawks Niklas Hjalmarsson ha lustrato gli occhi a tutti l’Italia dell’hockey e fatto sognare i tifosi bolzanini. Ovviamente di un’altra categoria, lo svedese ha fatto più danni della grandine alle squadre avversarie, non solo in Serie A: è lui uno dei fautori del passaggio alla Superfinal di Continental Cup, nel girone giocatosi a novembre a Bolzano e conclusosi con il goal all’overtime di Mark McCutcheon, su meravigliosa azione proprio di Hjalmarsson, che ha mandato a casa i russi del Toros Neftekamsk. Poi il lockout del campionato nordamericano è terminato, lo svedese è tornato a Chicago e sull’onda dell’entusiasmo il Bolzano ha continuato a mietere vittime: dal netto 5 a 0 inflitto al Val Pusteria però, durante il quale i biancorossi avevano offerto un gioco ordinato e spettacolare, il buio. Un periodo di caduta libera, una lunga serie di sconfitte consecutive al Master Round che ha fatto precipitare Egger e compagni al terzo posto, pescando così il temibile Asiago già ai quarti di finale: un Asiago che si sapeva essere in grande forma e forse la prestazione mostrata dai Foxes può essere rivalutata dopo la cavalcata degli stellati fino allo scudetto. Certo è che l’eccessiva spremitura dei pochi difensori a disposizione di Brian McCutcheon non può che aver compromesso i playoff degli altoatesini: basti pensare che Borgatello ed Egger hanno dovuto anche disputare le partite con la nazionale e il quadro è completo. La Superfinal di Continental Cup? Figuraccia contro il Rouen, forse l’unica squadra abbordabile, poi due belle prestazioni contro i bielorussi e i padroni di casa del Donbass Donetsk, ma comunque ultimo posto nel girone.
Il Bolzano, trascinato da Hjalmarsson e da una squadra che girava alla perfezione soprattutto dopo circa un mese e mezzo di assestamento (assestamento che è costato ai biancorossi la qualificazione alla Coppa Italia), ha chiuso la stagione regolare al secondo posto, con 76 punti e la miglior difesa della Serie A, con soli 67 reti subite 36 partite. Un grande dato, se si pensa che al secondo posto si piazza l’Alleghe con 81 goal al passivo. La promozione in prima linea di Mark McCutcheon rispetto alla stagione scorsa ha fruttato all’attaccante il titolo di top scorer della squadra, oltre che il terzo gradino del podio totale: 52 punti, frutto di 21 reti e 31 assist. Freno a mano un po’ tirato per uno dei “magnifici tre” della stagione dello scudetto, MacGregor Sharp, che si è fermato a 44 punti (12+32). Ha fatto grande fatica ad ambientarsi e macinare invece il nuovo arrivato Ryan Flynn, che nel finale di stagione è stato comunque uno dei più convincenti: per lui 38 punti (22+16) al termine della RS. Flynn è stato poi il miglior marcatore bolzanino nel Master Round, con 10 punti: una seconda fase disastrosa per i biancorossi, che dopo un buon avvio subiscono un crollo verticale e chiudono al terzo posto in classifica, pescando così l’Asiago ai quarti di finale. Uno dei grandi, grandissimi problemi della stagione dei Foxes, al di là della coperta corta in difesa e le fatiche della Coppa europea, è stata la girandola dei portieri: partenza con Günther Hell che ha fatto molto bene a inizio stagione, ma a lungo termine ha subito un infortunio e un comprensibile calo di prestazioni; l’attesa di un nuovo goalie viene ripagata con Tomas Duba, che ha trascinato i biancorossi verso una lunga serie di vittorie e soddisfazioni, come la qualificazione alla Superfinal di Continental Cup. Duba sembrava proprio l’uomo giusto a difesa della gabbia di Egger e compagni, ma alla scadenza di un breve contratto anche lui ha salutato la squadra: è stata quindi ancora la volta di Hell, fino all’arrivo, decisamente tardivo, di un Tyson Sexsmith fuori condizione e letteralmente “lanciato” nei playoff.
Sul Bolzano del futuro c’è un grosso punto di domanda: quel che è sicuro è che McCutcheon Junior&Senior hanno già lasciato la squadra, con un rivedibile benservito di Dieter Knoll, che ha invece speso parole di elogio per Flynn. L’appuntamento con la seconda stella è rimandato.

– Regular Season [23-2-3-8]
Punti: 76 GF: 123 GS; 67

– Master Round [3-1-0-4]
Punti: 49 GF: 23 GS: 21

– Playoff: eliminato ai quarti di finale contro l’Asiago (2-4)


RITTEN SPORT RENAULT TRUCKS – All. Rob Wilson
Forse la più grande delusione del campionato. Il presidente Rottensteiner aveva chiesto lo scudetto e ne aveva tutte le ragioni visto i soldi spesi per costruire una squadra competitiva al 100%: uno dei portieri più forti del campionato, Justin Pogge, una difesa di livello assoluto capitanata da un Kevin Mitchell spaziale, bocche da fuoco in grande forma come il mai deludente Dan Tudin, il fisico e letale Chris Durno, i sempre pericolosi Greg Jacina, Domenico Perna e l’esplosione di Thomas Spinell. L’unica nota stonata poteva essere il lunghissimo doppio infortunio di quella che doveva essere la stella assoluta della squadra dell’altopiano, Ryan Ramsay. La stagione regolare e il Master Round avevano sottolineato la forza del team di Rob Wilson: il primo posto ne era la conferma. Ma il quarto di finale contro un Cortina ultimo classificato al Relegation Round ha fatto crollare ogni sogno: i Rittner Buam erano avanti di due gare e tutto lasciava presagire un passaggio del turno abbastanza comodo. Poi il risveglio ampezzano, il panico tra le fila del Renon che non trovano più l’incisività di Tudin, al rientro da un infortunio, Ramsay sembra l’ombra sfocata di quello visto in avvio di stagione, anche Pogge non è più una sicurezza. Il tracollo è servito e si manifesta in toto proprio all’Arena Ritten, in gara 7, dove il Cortina festeggia un inaspettato quanto alla fine meritato passaggio in semifinale. Al Renon serve un grosso esame di coscienza così come a coach Rob Wilson, scagionato subito da una delle colonne della squadra, Ingemar Gruber, e dal presidente che l’ha riconfermato per la prossima stagione. A gennaio poi un’altra delusione, quella dell’eliminazione in semifinale di Coppa Italia operata dall’Alleghe: beffa per gli altoatesini, che pensando di avere già la vittoria in tasca si fanno raggiungere nel finale e beffare poi all’overtime. Analizziamo nei numeri quella che è stata la stagione degli altoatesini.
La prima fase chiusa al terzo posto con 71 punti e il secondo miglior attacco della Serie A con 131 gol fatti lasciava presagire un’ottima seconda fase: così è stato nel Master Round e i Rittner Buam hanno centrato il primo posto, chiudendo con 53 punti e il miglior attacco con 30 reti all’attivo. Dan Tudin il top scorer della RS con 41 punti (19+22), Greg Jacina quello della seconda fase con 13 punti (3+10). Match spesso risolti da un Justin Pogge di assoluto livello, che chiude la stagione regolare con una media di 2.39 gol subiti a partita e una percentuale parate del 92.2%, alzatasi al 93.7% nel Master Round. Forse però il Renon ha pagato il salto troppo improvviso tra l’oblio dei playout dell’anno scorso e le aspettative di quest’anno, dove all’inizio dei playoff partiva da favorito. L’ossatura c’è, manca la testa ai lupetti dell’altopiano per arrivare fino in fondo.

– Regular Season [20-3-5-8]
Punti: 71 GF: 131 GS: 91

– Master Round [5-1-1-1]
Punti: 53 GF: 30 GS: 22

– Playoff: eliminato ai quarti di finale contro il Cortina (3-4)

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