Le avversarie dell’Italia: la Germania

Le avversarie dell’Italia: la Germania

Il Mondiale 2017  è già un successo per la Germania in termini di pubblico e visibilità per l’hockey, ma gli appassionati e numerosi tifosi tedeschi sarebbero di certo disposti a barattare l’entusiasmo e le 20mila presenze sugli spalti della Lanxess Arena di Colonia con un risultato di quelli da ricordare per la Nazionale, espressione di un movimento hockeistico fra i più solidi ed organizzati d’Europa, ma che aspetta ancora un trofeo dalla propria massima espressione: la Nationalmannschaft, che, nonostante sia una delle nazioni da più tempo sulla scena dell’hockey mondiale ha raccolto appena due argenti ai Mondiali – l’ultimo nel 1953 – a cui vanno aggiunti, volendo dilatare la bacheca, altre tre seconde posizioni all’Europeo, torneo progenitore della rassegna mondiale, tra il 1910 ed il 1914, non esattamente negli ultimi anni. Così, parlando di hockey nell’era moderna, il vero e unico risultato degno di nota è il bronzo – a dire il vero un po’ casuale perché arrivato per la differenza reti su Finlandia e USA – alle Olimpiadi di Innsbruck 1976, come Germania Ovest, quando i tedeschi terminarono il final round alle spalle dell’imbattibile Unione Sovietica e della Cecoslovacchia. Era la Nazionale di due monumenti dell’hockey teutonico come Udo Kießling e Erich Kühnhackl, ancora oggi rispettivamente il giocatore con più partite (320) e più punti (210) nella storia della Nazionale. Il terzo monumento, quel Marco Sturm che vanta quasi mille partite in NHL soprattutto con San Josè e Boston, è dal 2015 head coach e General Manager della Nationalmannschaft, avendo già fatto meglio di quasi tutti i suoi predecessori: una Deutschland Cup, un quarto di finale ai Mondiali, miglior risultato dal 4° posto del 2010, e la qualificazione alle Olimpiadi di PyeongChang, manifestazione a cui, peraltro, la Germania è sempre stata presente. Il percorso iniziato da Sturm nel 2015 aveva come punto di approdo proprio i Mondiali casalinghi, in occasione dei quali è stato chiesto al coach non tanto la vittoria, sono altre le squadre attrezzate per arrivare in fondo, ma appunto delle prestazioni in grado di divertire il pubblico, cercando di andare avanti il più possibile nel torneo. L’eroica vittoria dell’esordio contro gli USA, ottenuta grazie soprattutto alla prestazione monstre del goalie dei New York Islanders Thomas Greiss, ha scatenato l’entusiasmo di media e fans, solo in parte ridimensionato dalle sconfitte preventivabili con Svezia e Russia e da quella inattesa contro la Danimarca all’overtime nell’ultima uscita.

La Nazionale di Sturm è costruita attorno ad alcuni NHLers, come il già citato Greiss ed il compagno di squadra agli Islanders Dennis Seidenberg, vero leader della difesa, ma sostanzialmente su un’ossatura di giocatori della DEL, a testimonianza del buon livello del campionato, che hanno nel capitano e beniamino di casa Christian Ehrhoff, tornato quest’anno a Colonia dopo una lunga carriera in NHL, il leader carismatico. Roster esperto che ha pescato sul sicuro, senza troppo spazio per le scommesse, vista la posta in palio. Tra i giovani a disposizione, quel Yasin Ehliz che ha ben fatto quest’anno a Norimberga e Frederick Tiffels il prospetto più interessante della nuova generazione, escludendo ovviamente il 21enne Leon Draisaitl, impegnato nella post-season NHL con Edmonton dopo una stagione da 77 punti ma che potrebbe arricchire il roster tedesco nella seconda parte della competizione.

Ultime notizie
error: Content is protected !!