L’overtime salva il Lugano

L’overtime salva il Lugano

Il Lugano si aggiudica il retour match contro il Davos e vendica la sconfitta subita la sera precedente alla Vailant Arena. Merito di un terzo tempo giocato con grande tenacia, che ha permesso di rimediare ad una brutta prima frazione di gioco, e ad un superlativo Fazzini in serata di grazia.

I bianconeri rinunciano a Wilson, malato, mentre Arno del Curto conferma il lineup della gara di Davos. Nei minuti iniziali gli ospiti prendono d’assalto il terzo difensivo bianconero, ottenendo il primo power play della gara che produce il vantaggio di Simion, lesto a riprendere il rebound concesso da Merzlikins. Colpiti a freddo gli uomini di Shedden  cercano l’immediato pareggio con Fazzini a cui si oppone Senn di gambali. I padroni di casa non hanno miglior fortuna  poco più tardi con la doppia conclusione ravvicinata di Martensson. Quando si presenta l’occasione il Davos punge con Kousal e Simion chiamando l’estremo difensore avversario ad interventi miracolosi, tuttavia i grigionesi raddoppiano ancora in situazione di uomo in più con Lindgren al termine di una serpentina tra i bianconeri. Alcune decisioni arbitrali contribuiscono a innervosire la gara dando luogo ad alcune scaramucce sul ghiaccio. Gara in salita per i sottocenerini che diventa più irta, quando Klasen e Chiesa vengono spediti in panca puniti dando la possibilità agli uomini di del Curto di giocare 28” in doppia superiorità e realizzare il terzo goal con Kousal. Bertaggia potrebbe accorciare di lì a poco, ma nell’uno contro zero è ipnotizzato da Senn. Penalità ancora protagoniste nel finale di periodo: con Rahimi (gancio con bastone) e Wieser (troppi uomini sul ghiaccio) in panca puniti, Fazzini buca la gabbia avversaria all’ultimo secondo utile disponibile.

Con ancora 1’52” si superiorità a disposizione, in avvio di secondo tempo, il Lugano spreca l’occasione di tornare in partita;  la gara vive un lungo periodo di equilibrio che non viene spezzata neanche dal power play concesso al Davos. I rispettivi attacchi, mai veramente pericolosi, chiamano i due portiere ad interventi di ordinaria amministrazione, fino a quando Martensson e Fazzini impegnano Senn ad un doppio intervento nel giro di pochi secondi, il quale si ripete, in penalty killing, sulla sassata dalla blu di Furrer, tutte azioni maturate nella seconda parte del periodo, in cui i padroni di casa, favoriti anche da una superiorità, cercano con maggiore insistenza il goal.

I bianconeri aumentano l’intensità della partita rendendosi pericoloso in apertura con Lapierre e Furrer. Chiusi i grigionesi nel loro terzo difensivo, i padroni di casa insistono riportandosi ad una lunghezza grazie a Fazzini che seda una mischia davanti alla gabbia del Davos. E’ un Lugano deciso a raggiungere il pareggio: du Bois e Corvi lasciano i propri compagni in tre contro cinque per 1’37”, situazione propizia per i ticinesi che raggiungono lo scopo con Dario Bürgler. Il Davos esce dal guscio con un contropiede di Eggenberger infrantosi su Merzlikins, in seguito al quale nasce una mischia davanti allo slot risolta dalla retroguardia bianconera. La penalità inflitta a Chiesa raffredda gli animi dei sottocenerini che lasciano spazio al Davos, ma a 8” dall’overtime Martesson scocca una saetta che Senn devia con la pinza; il portiere davosiano nulla potrà nel supplementare sul diagonale di Chiesa che chiude la contesa.

Le interviste nel dopo partita (di Roberto Vedani)

youtu.be/a5ZS9mLR3TM

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Lugano – Davos 4-3 ot (1-3; 0-0; 2-0; 1-0)
Lugano: Elvis Merzlikins (Stefan Müller); Philippe Furrer – Stefan Ulmer – Alessandro Chiesa – Riccardo Sartori – Steve Hirschi – Massimo Ronchetti; Linus Klasen – Tony Martensson – Luca Fazzini – Gregory Hofmann – Patrik Zackrisson – Dario Bürgler – Raffaele Sannitz – Maxim Lapierre – Julian Walker – Sebastien Reuille – Ryan Gardner – Alessio Bertaggia. Coach: Doug Shedden
Davos: Gilles Senn (Joren van Pottelberghe); Felicien du Bois – Simon Kindschi – Beat Forster – Fabian Heldner – Claude Paschoud – Marco Forrer – Daniel Rahimi – Sven Jung; Tino Kessler – Samuel Walser – Andres Ambühl – Robert Kousal – Perttu Lindgren – Marc Wieser – Dino Wieser – Enzo Corvi – Dario Simion – Nando Eggenberger – Noah Schneeberger – Jerome Portmann. Coach: Arno del Curto
Arbitri: Andreas Koch e Marc Wiegand Linesmen: Franco Castelli e Patrick Stuber
Penalità: Lugano 12 (8/2/2/0) – Davos 12 (4/4/4/0)
Tiri: Lugano 44 (8/14/19/3) – Davos 39 (19/9/11/0)
Marcatori: (0-1) 01.21 Dario Simion (Andres Ambühl) PP; (0-2) 12.02 Perttu Lindgren (Enzo Corvi) PP; (0-3) 17.05 Robert Kousal (Enzo Corvi – Marc Wieser) PP2; (1-3) 19.59 Luca Fazzini (Dario Bürgler) PP2; (2-3) 43.44 Luca Fazzini (Linus Klasen – Massimo Ronchetti); (3-3) 46.36 Dario Bürgler (Linus Klasen – Tony Martensson) PP2; (4-3) 62.44 Alessandro Chiesa (Patrik Zackrisson – Luca Fazzini)
Spettatori: 6.078
MVP: Luca Fazzini (Lugano) e Enzo Corvi (Davos)

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