Gli avversari dell’Asiago: l’Ertis Pavlodar

Gli avversari dell’Asiago: l’Ertis Pavlodar

Nuova forza dell’hockey kazako, accanto ai tradizionali Torpedo Ust-Kamenogorsk, Barys Astana e Sary Arka Karaganda, l’Ertis Pavlodar si presenta in Continental Cup per la terza stagione consecutiva, riflesso dei titoli vinti in patria a partire dalla stagione 2012-2013. De anni fa, proprio all’Odegar, la prima assoluta in Europa non fu particolarmente esaltante per i biancoblu, sconfitti proprio dall’ Asiago (3-1) che sarebbe poi volato alle Superfinals, e dai Nottingham Panthers (2-1), con la piccola soddisfazione però dello scalpo dei favoriti russi del Toros Neftekamsk, battuti 4-2.  Molta acqua è passata sotto i ponti del fiume Ertis – corso d’acqua che dà il nome anche alla squadra di calcio della città – ed il Pavlodar non è più l’inesperta squadra vista allora. L’evoluzione del team ha un responsabile ben preciso: lo slovacco Julius Penzes che ha trasformato, nel suoi cinque anni di permanenza a Pavlodar, la squadra e soprattutto il club in modo professionale,  introducendo metodi di allenamento tra i più avanzati e il ritiro pre-season svolto sempre in Slovacchia con parecchie amichevoli contro squadre di alto livello. Un modo di lavorare forse non troppo strano in Europa, ma assolutamente nuovo per quelle latitudini, dove la preparazione è generalmente fatta sul ghiaccio di casa e le amichevoli sono merce rara. I riflessi della nuova metodologia, uniti alla buona disponibilità economica assicurata dallo sponsor, la Pavlodar Petrochemical Plant, si sono subito fatti sentire, assicurando, come detto, un dominio sempre più assoluto del club nel panorama dell’hockey nazionale, con una coppa nazionale, tre campionati, un secondo, un terzo ed un quarto posto negli ultimi sei anni. a questi successi in patria possiamo aggiungere le Superfinals di Continental Cup raggiunte l’anno scorso a Bremerhaven, rivelatesi però un clamoroso fiasco con tre sconfitte e l’ultimo posto. Quest’anno però le cose non vanno così brillantemente come nel recente passato: una deludente coppa nazionale, che in Kazakistan si gioca in agosto prima dell’inizio del campionato, e soprattutto una partenza molto al di sotto delle aspettative sono costate il posto a Penzes dopo cinque anni e molti mugugni da parte dei tifosi che non avrebbero voluto separarsi dal coach slovacco. Ma il governatore dell’ oblast (regione)di Pavlodar – le squadre in Kazakistan sono emanazione delle regioni, quindi i governatori in effetti i presidenti dei club – ha imposto il cambio di panchina, con la firma del ceco Ladislav Lubina che aveva iniziato la stagione sulla panchina degli arci-rivali del Beybarys Atyrau, ma aveva abbandonato prima dell’inizio della Coppa nazionale. Con Lubina, che aveva fatto bene a Nove Zamky due stagioni fa in MOL Liga e molto meno bene l’anno scorso allo Slavia Praga per i cui tifosi sarà sempre il coach della vergognosa retrocessione in 1. Liga, l’Ertis ha ricominciato a vincere ed è attualmente al 4° posto in classifica, lontano anni luce dall’Arlan Kokshetau che sta dominando il campionato, ma nel gruppo delle squadre che lottano per una buona posizione nei playoffs. La Continental rappresenta dunque un primario obiettivo stagionale per l’Ertis, che si presenta ad Asiago con un roster “aggiustato” dal nuovo coach, ma con una forte componente slovacca, caratteristica degli ultimi anni.

La storia

A parte una fugace apparizione di appena un campionato di una squadra chiamata “Energetic Pavlodar” a metà degli anni settanta in una serie regionale sovietica, l’hockey sbarca a Pavlodar appena nel 2004, in coincidenza con l’apertura dell’arena “Astana”, per volere del presidente Nursultan Nazarbayev nell’ambito di un programma di popolarizzazione dell’hockey che darà molti frutti in futuro. Città senza tradizioni hockeistiche, Pavlodar aveva “prodotto” fino ad allora appena un grande campione, quel Maxim Kuznetsov, poi vincitore di una Stanley a Detroit nel  2002. La squadra, chiamata allora Irtysh, gioca sia nel campionato kazako, senza grandi risultati, sia nella terza lega russa, dove invece arriva per ben quattro anni seconda. Si pensa in grande e addirittura ci sono voci concrete di un ingresso in KHL, poi ridimensionate in una più realistica partecipazione in VHL. Ma alla vigilia della stagione 2008-09, come una bomba arriva la notizia che il governatore di Pavlodar ha deciso la chiusura del club e ordinato l’arresto di tutto il board per una mai chirissima storia di debiti e pagamenti mai effettuati per il progetto di una nuova mega-arena mai realizzata. L’ascesa viene quindi interrotta e nella stagione successiva una squadra chiamata, senza molta fantasia, “squadra della regione di Pavlodar” gioca (e arriva ultima) il campionato kazako. professionale. Nel 2009 il solito governatore decide di riportare l’hockey professionistico in città e crea l’attuale Ertis. Gli anni della rinascita, prima dell’avvento di Penzes, vedono sul pancone biancoblu Yerlan Sagymbaev, poi senza molta fortuna coach del Barys Astana e della Nazionale.  Nella storia degli ultimi anni, accanto ai tanti successi, anche una pagina tragica: il 31 marzo 2013 l’attaccante Dmitri Uchaykin subisce una terribile carica da Donatas Kumeliuskas durante una partita contro l’Arystan: il giocatore lascia il campo incosciente e muore nella notte in ospedale: da allora un torneo giovanile ne mantiene viva la memoria.

Il roster

Roster dallo spiccato DNA slovacco, non tanto negli uomini, sono ora rimasti solo 3 giocatori di quella nazione, quanto nello stile di gioco, che Lubina ha ereditato da Penzes e saggiamente non cambiato, l’Ertis ha i suoi punti di forza nell’esperto portiere Marek Simko, nel difensore Sergei Miroshnichenko e nell’attaccante Peter Fabus. L’arrivo di Lubina è coinciso con una vera e propria rivoluzione nel roster, con molte partenze eccellenti, soprattutto di giocatori stranieri. A questo si è aggiunto il processo di “kazakizzazione” del Barys Astana con il nuovo coach, che ha deciso di portare al club di KHL i migliori giocartori kazaki: hanno così lasciato Pavlodar vere e proprie colonne come il top scorer Mikhail Panshin, ed i nazionali Aleksei Vorontsov  e Ilya Solarev  (quest’ultimo potrebbe essere parcheggiato all’Ertis fin dopo la Continental). Gli arrivi del difensore Evgeny Moshkarev e degli attaccanti Mikhail Rakhmanov  e Artyom Burdelyov  non compensano certo la qualità delle partenze.

Il pronostico

Con i recenti cambiamenti ed un roster certamente più debole di quello che ha conquistato le Superfinals l’anno passato, l’Ertis non sbarca di certo ad Asiago come squadra da battere, ma come tutte i clubs di scuola russa non può nemmeno essere preso sottogamba. Più che la partita con l’Asiago, sarà probabilmente decisivo, anche dal punto di vista psicologico, l’esordio contro il Mogo Riga. Da non sottovalutare.

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