A Tortorella la sconfitta coi Bruins (e non solo…) costa il pancone dei Rangers

A Tortorella la sconfitta coi Bruins (e non solo…) costa il pancone dei Rangers

Di solito siamo abituati a sentir parlare di “esoneri” nell’italico pallone ed invece stavolta a rimetterci il posto è stato l’head coach dei Rangers John Tortorella, alla guida di una delle “Original Six” nonchè una delle squadre più seguite della lega (nonostante la cronica mancanza della Stanley Cup, ultima conquistata nell’ ormai remoto 1994).

Tortorella paga una (mezza) stagione avara di soddisfazioni per i Rangers, usciti al secondo turno dei playoff per mano dei Bruins dopo una serie mai in discussione e soprattutto dopo aver faticato al primo turno contro i Capitals con un successo arrivato solo a gara7. La postseason raggiunta con non pochi affanni dopo essere stata regina del mercato con l’arrivo in White, Red &Blue di Rick Nash ed all’ ultimo respiro nel vero senso della parola (il matematico passaggio alla postseason è arrivato solo all’ overtime contro Carolina, penultima avversaria di regular season) ha iniziato ad incrinare la fiducia nell’ head coach venuto da Boston che per4 anni ha guidato le blueshirts da dietro la balaustra. Il colpo definitivo poi, che ha portato Glen Sather, storico GM dei Rangers, a dare il benservito a Torts, come è chiamato oltreoceano, è arrivato con la deludente postseason, arrivata fino al secondo turno per merito esclusivo o quasi di “King Henrik” che con una serie maiuscola di prestazioni ha legittimato il Vezìna portato a casa lo scorso anno e la nuova nomina ricevuta per il 2013.

Se vogliamo dare però il salomonico “un colpo al cerchio ed uno alla botte” dobbiamo dire che sì, Tortorella ci ha messo del suo impostando il gioco dei Rangers in maniera errata, soprattutto ai play off: soprattutto contro i Bruins sembrava che i Rangers volessero amministrare non si sa bene cosa, lasciando costantemente il pallino del gioco in mano a Chara&Co.; a sfavore dell’ ormai ex coach dei Rangers depone anche un carattere leggendariamente poco incline ai compromessi con i suoi giocatori (ricordate le litigate quando sedeva sulla panca dei Bolts?) che lo hanno portato prima a far cedere Gaborik, macchina da goal per New York nella stagione passata, culminata con la finale di Conference persa contro New Jersey e pezzo fondamentale di una prima linea sulla carta da urlo con Nash e Richards prima di cadere in disgrazia col coach ed essere ceduto alla trade deadline a Columbus, poi a relegare in terza linea un’altro dei pezzi pregiati dei Rangers, Brad Richards; proprio questa sembra sia stata la classica “goccia che ha fatto traboccare il vaso” rendendo Tortorella scomodo per la dirigenza di Broadway. D’altro canto però, c’è da considerare una campagnia di rinnovamento da parte di Sather quantomeno opinabile, con lo smembramento di una ottima checking-line come quella formata da Rupp, Prust e Bickell e l’ acquisto di difensori più votati al lavoro di bluliner che a quello sporco davanti allo slot. Il risultato è stato che, al netto dell’ennesima stagione stellare di Lundqvist, i Rangers hanno sempre maledettamente faticato davanti al proprio slot e soprattutto hanno perso molto nel penalty killing, fino allo scorso anno uno dei punti di forza di Callahan e company. Se a questo si aggiunge il naturale periodo di adattamento di Nash al nuovo sistema di gioco, tirare le conclusioni è abbastanza semplice ed a rimetterci è stato Tortorella che ora pensa addirittura di essere pronto a mettere la lavagna degli schemi in garage.

Per la panca Rangers i nomi che girano sono quelli degli ex storici Messier e Leetch e di Keenan o Ruff; ma Keenan, ultimo Head Coach a far alzare la “Mug” al Madison Square Garden, ha appena firmato con il Metallurg in KHL mentre Ruff, reduce da un mondiale tutt’altro che esaltante con il Canada, difficilmente verrà lasciato libero da Buffalo. Pertanto la corsa al pancone dell’ MSG “dovrebbe” rimanere una cosa in famiglia tra 2 leggende che hanno calcato il ghiaccio del Garden (ed hanno entrambe visto ritirato il proprio numero da parte della franchigia di New York)

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