Con lo Slovan Bratislava felicemente emigrato in KHL, il rischio per il maggiore campionato di hockey su ghiaccio slovacco poteva essere quello di perdere ulteriormente in agonismo, tornando così indietro di un paio di stagioni, quando il titolo era affare di due o tre formazioni. Invece, l’impressione è che l’uscita dello Slovan dal circo dell’Extraliga abbia piuttosto contribuito a livellare ulteriormente il livello delle dieci formazioni partecipanti al campionato.
Il Kosice, per esempio, ha inaugurato una serie di stagioni all’insegna del risparmio, con l’intento di creare una solida base di giocatori locali rinsaldando così le basi, anche economiche, del club. Dopotutto, la KHL rimane il “sogno proibito” della dirigenza biancoblu, e i positivi risultati dello Slovan dopo lo sfortunato esperimento di Poprad, sembrano di buon auspicio anche per gli steelers, nel caso in cui la dirigenza riuscisse a fornire le garanzie necessarie sulla tenuta prima di tutto economica della società. Al momento, i biancoblù si trovano in terza posizione, ad una sola lunghezza dal redivivo Nitra che, dopo due stagioni passate a lottare per evitare la retrocessione, gioca ora per il podio grazie sopratutto al ritorno di un certo Jozef Stumpel, che più di qualcuno vuole ad un passo dal ritiro.
La classifica vede attualmente al comando lo Zvolen, vera rivelazione di questo inizio di stagione, che con trenta reti all’attivo e la casella “sconfitte” ancora da inaugurare, guarda tutti dall’alto dei suoi 20 punti. Partenza in salita per lo Skalica, reduce da un incredibile 7:8 contro il Nitra e ora appaiato al Martin. In sesta posizione, il Banska Bystrica anticipa di una sola lunghezza le matricole di Piestany: grazie al 2:0 nello scontro diretto di domenica, la squadra del neo-arrivato Tomas Tatar (proveniente da Detroit) ha raddoppiato il vantaggio sullo Zilina dell’ex Rok Pajic, ora al Pontebba allenato dal padre. Deludono, invece, Poprad e Trencin, entrambi forti di una sola vittoria e ancora in cerca di qualche sicurezza.