Le avversarie dell’Italia: la Repubblica Ceca

Le avversarie dell’Italia: la Repubblica Ceca

L’Italia inizia il suo ciclo di partite “impossibili” affrontando uno dei giganti mondiali dell’hockey, con un impressionante curriculum ai campionati del mondo: da quando il paese partecipa separato dalla Slovacchia, nel 1993, la Repubblica Ceca ha collezionato 6 titoli – l’ultimo due anni fa in Germania – un secondo e quattro terzi posti, l’ultimo l’anno passato. Ciò significa che in 18 edizioni del mondiale, solo 7 volte i cechi non sono saliti sul podio. L’Italia è l’avversario con cui la Rep. Ceca ha ottenuto la vittoria più larga della sua storia: 11-0 nei Mondiali del 2001 ad Hannover. Insomma i precedenti non sono esattamente a favore degli azzurri. I cechi arrivano al mondiale sull’onda del successo nell’Euro Hockey Tour , il primo dal 1997-98, dove hanno messo in fila Russia, Svezia e Finlandia. Il roster per i mondiali è leggermente differente da quello dell’EHT, ma se possibile ancora più forte, fatto di giocatori esperti che militano nei maggiori campionati, NHL e KHL in testa. Appena 4 sono i giocatori provenienti dall’Extraliga Ceca, tra cui il 40enne Petr Nedved, giocatore dell’anno in patria con il Liberec e curiosamente al suo primo mondiale dopo una carriera spesa in NHL soprattutto nei New York Rangers dei quali è stato nominato uno dei 100 migliori giocatori della storia.  Doppio passaporto ceco e canadese, seconda scelta assoluta al draft del 1990, Nedved ha giocato le Olimpiadi del 1994 con la casacca della foglia d’acero e appena la World Cup del 1996 con quella della Repubblica Ceca. A 40 anni, chiamato in nazionale dopo una stagione eccellente , veste i panni dell’esordiente di lusso. Il coach è Alois Hadamczik, 59 anni, tornato sulla panca della nazionale dopo averla guidata nel triennio 2006-2008, uno dei pochi periodi senza titoli della nazionale, se si esclude il bronzo a Torino 2006. Hadamczik succede all’ amato Vladimír Ružicka ed ha come General Manager, a volte un po’ ingombrante, Slavomir Lener, il coach del leggendario oro olimpico di Nagano.

Esaminiamo velocemente il roster: il reparto portieri è forse il tallone di achille di questa nazionale fortissima: ritiratosi dalla nazionale Tomas Vokoun ed assente Ondrej Pavelec, autore di una stagione strepitosa a Winnipeg, il titolare è Jakub Stepanek dello SKA St. Pietroburgo, una buona stagione regolare ed una ottima post-season lo hanno confermato in porta all Euro Hockey Tour dove ha fatto bene – 90.2% di parate – ma non benissimo, tanto che si alternato col 23enne Jakub Kovar del Vitkovice, bravo in Extraliga – 92.7% di saves – e in ETH ma con la fama di giocatore dal carattere fragile. La difesa è interamente composta da giocatori che militano in KHL: Miroslav Blatyak (Salavat), Ondrej Nemec (Severstal), Jakub Nakladal (Salavat), Petr Caslava (CSKA Mosca) e  Lukáš Krajicek (Dinamo Minsk). L’unico intruso è Zdenek Kutlak dell’Ambrì Piotta che è però in dubbio per il match contro l’Italia per un piccolo infortunio. Il nome (relativamente) nuovo per gli appassionati è quello di Jakub Nakládal, 24enne del Salavat al suo primo mondiale, ma titolare in una delle squadre russe più forti e impiegato regolarmente questa stagione nell’ Euro Hockey Tour. I difensori cechi non sono famosi per essere dei cecchini, con l’eccezione di Blatyak, ma piuttosto dei “duri” pronti ad alzare barricate davanti alla propria porta.  In attacco la lista dei nomi è da far tremare i polsi – e l’eliminazione di Philadelphia potrebbe fare arrivare Sua Maestà Jaromir Jagr – Ales Hemsky (Edmonton),  il capitano Tomas Plekanec (Montreal), Michael Frolik (Chicago), David Krejci (Boston) e Milan Michalek (Ottawa), quest’ultimo reduce da una delle sue migliori stagioni. A completare il bouquet, la pattuglia di chi milita in KHL:  Petr Prucha (SKA S. Pietroburgo), Jakub Petruzalek (Amur Khabarovsk), Lukas Kaspar e  Jiri Novotny (entrambi  del Barys Astana).  Tutto ciò senza il top scorer della KHL Roman Cervenka, out per infortunio. Il cammino della Rep. Ceca fino ad ora è stato di tre vittorie e una sconfitta 4-1 contro la Svezia, che ha già schierato i criticissimi media di Praga contro Hadamczik. M non è certo il match con l’Italia che toglie il sonno ai cechi

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