KHL: SKA San Pietroburgo fuori in quattro gare

KHL: SKA San Pietroburgo fuori in quattro gare

La Dynamo Mosca si è assicurata ieri l’accesso alla finalissima che assegnerà la Gagarin Cup 2012, eliminando lo SKA San Pietroburgo in sole quattro gare. Risultato ancora in bilico ad Est, dove l’Avangard Omsk tiene in mano la serie col Traktor per tre partite ad una.

Western Conference
di Simone Quargnal

SKA San Pietroburgo (1) – Dynamo Mosca (3) 0:4 [4:5OT; 1:2, 1:3, 1:6]

Negli scorsi articoli avevamo scritto di quanto potesse essere in bilico questa serie, di quanto avrebbero pesato le superstar piuttosto che la squadra, i portieri piuttosto che i coaches… e invece. Invece la Dynamo Mosca ha stracciato l’Armata Rossa con una facilità disarmante (letteralmente), chiudendo la serie in sole quattro gare e limitando il miglior attacco della Lega (205 reti in 54 partite di regular season) ad una misera segnatura nelle ultime tre gare. Coach Znarok porta per la prima volta in finale KHL la squadra più vecchia di Russia, e dopo questa prova di forza…

In gara-3 i rossoblù erano riusciti a schiacciare i moscoviti nel loro terzo per una buona metà della partita, tanto che in tutto il primo drittel la Dynamo era riuscita ad impensierire Stepanek solo un paio di volte, creando tuttavia occasioni molto pericolose. Dopo aver sfiorato la rete del vantaggio con un palo di Tarasenko al 12′ e con un tap-in di Kalinin, lo SKA era riuscito a portarsi in vantaggio a età partita con l’opening goal dello stesso Tarasenko, lesto ad infilare in rete un disco non controllato dalla difesa avversaria. Mancato il raddoppio, col tentativo di Weinhandl a colpire l’ennesimo ferro, l’armata rossa era stata prima raggiunta con un preciso one timer di Dmitry Vishnevsky a cinque minuti dal termine della frazione centrale e poi superata dal game-winning goal del solito Mikhail Anisin, imboccato alla perfezione da Filip Novak. La rete del definitivo 3:1, complice Stepanek non irresistibile, l’aveva poi firmata Gorovikov.

httpv://youtu.be/pdYjqH0OFoA

Gara-4, invece, è stata molto meno combattuta: a differenza delle partite precedenti, la squadra di casa ha iniziato la partita col piede schiacciato sull’acceleratore, portandosi in triplo vantaggio dopo 15 minuti con Mosalyov (5′, lasciato incredibilmente solo sulla linea blu), Anisin (in situazione di powerplay) e Komarov. Dall’altra parte, la difesa moscovita aveva poi abbassato la saracinesca, e dove non poteva Yeryomenko arrivavano i pali a rendere vani i tentativi rossoblù. Lo SKA cambiava il goalie a fine primo periodo ma la musica rimaneva la stessa: se Ezhov si superava nel negare la rete a Komarov, lanciato in porta in contropiede, nulla poteva sul successivo rebound di Gorovikov. Prima di metà partita arrivava anche il 5:0 di Anisin, che andrà poi a firmare l’hat trick al 14′ del secondo drittel. Di Kalinin l’unica marcatura ospite, quella del deifinitivo 6:1, dopo che il primo tentativo di Tarasenko si era infranto, ancora, sul palo.

httpv://youtu.be/KDVWbRrkIuw

Eastern Conference
di Nicola Tosin

Se la sfida della Western è riuscita a stupire gran parte degli addetti ai lavori, quella di tale conference sta seguendo il copione. Avevamo parlato di una sfida di difficile classificazione, poichè sul ghiaccio sarebbero scese la costanza stagionale del Traktor e la programmazione da post-season dell’Avangard. Dopotutto, in casa di quest’ultimi la ferita della passata edizione dei playoffs non è ancora guarita, e da come stanno conducendo questa serie sembra aver fatto il suo dovere.

In gara-3, dopo l’annullamento del fattore campo con la vittoria all’OT in gara 2, l’Avangard scende in campo con lo scopo di dominare l’avversario. Se a livello di statistiche questo è avvenuto, il rischio di perderla o portarla all’OT è sempre stato dietro l’angolo. Una sfida che nel gergo più schietto possibile viene catalogata come “spezza sogni”, poichè se fosse arrivata la sconfitta, dopo questo dominio abbastanza netto, la fiducia del roster avrebbe subito un radicale ridimensionamento. Per fortuna dei padroni di casa, a 17” dalla sirena finale il puck scagliato da Evgeny Kutznetsov non ha trafitto il goalie avversario e la rete siglata da Sergei Kalinin, ad inizio seconda frazione, è valsa la vittoria di misura e il 2-1 nella serie.

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Decisamente di un’altra caratura gara-4. Sfida molto più fisica, meno spettacolare a livello offensivo e con un Avangard che riesce a mantenerla lenta e previdibile per tutti i 60′, siglando 1 rete per ogni periodo di gioco. Gli ospiti, prima della pressione negli ultimi 5′, creano una sola nitida occasione a pochi minuti dalla seconda sirena, con un Bulis che non riesce a catturare un ottimo assist di Yakutsenya. Anche la superiorità numerica maturata al minuto 15:31, grazie ad una reazione abbastanza gratuita di Baluv ai danni di Kutznetsov, non aveva portato a nulla di concreto.
La rete della speranza di Anton Glinkin a 53” si rivela tale dopo 36”, quando Roman Cervenka sigla la rete della vittoria e la sua prima marcatura, dopo 2 assistenze, in questa serie.

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