Jean-Philippe, o JP come ti chiamano gli amici, che cosa ti ha spinto a venire in Italia per giocare a hockey?
Ho deciso di venire in Italia perché il mio desiderio era quello di giocare in Europa. Quando mi si è presentata l’occasione di vestire la maglia dell’Hafro Cortina ho detto subito di sì: l’Italia è un posto meraviglioso. Ecco, veniamo all’Italia.
Beh, so che Cortina è in una posizione perfetta sulle Alpi. Sono sicuro che troverò moltissime cose belle da fare e da vedere: mi hanno riferito che Cortina è un posto veramente fantastico.
E invece che cosa ti aspetti dalla tua nuova squadra di hockey?
A dir la verità, lo confesso, non so esattamente cosa aspettarmi visto che, per adesso, ho avuto contatti soltanto con alcuni membri della dirigenza e con il coach Stefan Mair; però quel che è certo è che farò tutto il possibile per aiutare l’Hafro Cortina a vincere.
Il roster della squadra, per la stagione che sta per iniziare, è formato per la maggior parte da atleti molto giovani.
È molto difficile dire se questo sarà, almeno all’inizio, un vantaggio o uno svantaggio. Io ancora non conosco gli altri giocatori, ma so che il Cortina è un team che in passato ha vinto molto, e questo è uno dei motivi per cui tutti ci impegneremo al massimo.
Raccontaci qualcosa delle tue esperienze passate…
Ricordo un episodio in particolare: nel 2007, quando gli Anaheim Ducks hanno vinto la Stanley Cup, io ero il terzo portiere sulle tribune, aspettando una convocazione. Non sono stato chiamato, ma questa esperienza, per me, è stata comunque straordinaria.
Quando arriverai a Cortina?
Non lo so ancora, perché sto aspettando che l’ambasciata concluda le ultime formalità prima di concedermi il visto d’ingresso. Spero comunque sia il più velocemente possibile.
Grazie a JP per la disponibilità, e in bocca al lupo per la sua nuova avventura sul ghiaccio dell’Olimpico.