Non è esagerato quindi parlare di harakiri rossoblu: il titolo ce l’avevano in mano, e in Slovacchia molti hanno evidenziato più i demeriti dello Slovan che i meriti del Kosice, giusto o sbagliato che sia. La notizia è che lo Slovan ha perso, piaccia o no.
Il secondo titolo consecutivo del Kosice arriva al termine di una stagione travagliata. A inizio gennaio, il team navigava nelle burrascose acque del centro-classifica, i tifosi erano arrivati a contestare i giocatori e le frange più estremistiche chiedevano un “reset” completo della dirigenza. Il primo passo fu il cambio di allenatore: venne richiamato Rostislav Cada, già allenatore dei biancoblù nel 2007 e nel 2008. Il secondo passo, una mossa a dir poco azzardata ma vincente, fu la cessione di tre pedine importanti del team: Faith, Kmit e Kledrowetz. Il terzo passo, la proposizione di un hockey solido, ordinato e disciplinato.
Così, piano piano, il Kosice inizia la scalata della classifica. Troppi punti sono però già stati persi: non si prende nemmeno in considerazione un’improbabile rimonta sulle prime due, ma ci si accontenta di un buon posto per i playoff. A fine stagione, il Kosice guadagna il gradino più basso del podio, a -36 dal Bratislava capoclassifica (!!) e a -15 dal Banska Bystrica.
Nella post-season, si vede un’altra squadra. Poprad e Martin vengono superati senza troppi problemi e l’attesa è tutta per la super-finale con i cannibali capitolini. “Il titolo l’abbiamo vinto a Bratislava, in gara-1 e 2” avrà modo di commentare coach Cada, riferendosi alle prime due gare della serie, giocate fuori casa e vinte rispettivamente 5:2 e 6:3. Il fattore campo salta però anche in gara-3, il Bratislava approfitta di una serata non proprio rosea di tutto il team avversario e vince di misura, dimezzando il vantaggio. Gara-4 diventa così il match più sentito, e stavolta è il pubblico di casa, quelle stesse persone che quattro mesi prima fischiavano i giocatori al loro ingresso sul ghiaccio, a portare per mano la squadra verso la vittoria del match: 3:2.
A Kosice si inizia a parlare di coppa, nessuno ci avrebbe mai pensato ad inizio stagione ma tant’é: la situazione è sul 3:1, bisogna “solo” vincere una delle prossime tre gare. Magari non gara-5, a Bratislava, con uno Slovan particolarmente aggressivo (finisce infatti 4:1 per le aquile), ma gara-6, davanti al proprio pubblico. Nella partita che vale una stagione, i biancoblù danno tutto, e sconfiggono gli avversari per 5:2. Per il Kosice, secondo titolo consecutivo e una grossa soddisfazione per coach Cada, riuscito in un’impresa che ha dell’impossibile.
Il finale a sorpresa dell’Extraliga 2010 è servito, come una ciliegina su una torta. Una torta, a dire il vero, poco saporita.