Intervista a Martin Pavlu

Intervista a Martin Pavlu

HT: Si è conclusa da poco una lunga stagione agonistica tra campionati, mondiali e torneo All Star. Volevo iniziare a parlare conte partendo dalla fine cioè dai mondiali polacchi appena conclusi con la promozione dell’Italia. Che ne pensi di questo risultato?

Martin Pavlu:  Bravi, bravi molto bravi. Anche se noi ci speriamo sempre, ma vincere il gruppo B è un’impresa difficilissima. Risultato fantastico, dobbiamo certamente ringraziare i nostri ragazzi che ci hanno regalato questa  promozione. L’Italia ha saputo approfittare di uno stato di forma eccezionale di alcuni nostri giocatori. Un plauso al nostro “vecchietto” Rolly Ramoser, che dopo aver disputato un ottimo campionato ha mantenuto la forma anche nei mondiali in Polonia. Ma da quello che si è visto tutti i ragazzi che sono scesi sul ghiaccio hanno dato il massimo per la maglia azzurra.

HT: La nazionale ha sfoderato un attacco prolifico chiudendo con 26 goals all’attivo, pensi che sia un’inversione di tendenza rispetto alle altre  edizioni?

MP: Come detto, ci sono stati dei giocatori in uno stato di forma molto buona e certamente le partite iniziali hanno dato fiducia ai nostri ragazzi. Da una parte abbiamo fatto gol ma bisogna ricordare anche che ne abbiamo presi  pochissimi grazie alla nostra difesa e ai nostri portieri e ogni tanto lasciatemelo dire ci vuole anche un po’ di fortuna, per non dire altro.

HT: Con questa formazione, e relativi nuovi innesti, pensi che ci sia la possibilità di rimanere nel gruppo che conta il prossimo anno in Germania?

MP: Ai miei tempi si usava dire, che e più facile restare i gruppo A che vincere il gruppo B. Certo allora c’era solo un gruppo B, ma credo che con la mentalità giusta, la tattica e i portieri in forma ce la possiamo fare a restare nell’olimpo del hockey anche nel 2010. Per quello che riguarda gli innesti, la cosa importante che tutti i giocatori chiave arrivino ai mondiali senza infortuni. Gli innesti ci possono stare, ma bisogna sempre considerare la giusta alchimia all’interno della squadra.

HT: Alla fine di questi mondiali polacchi che giudizio puoi dare al lavoro del coach Cornacchia?

MP: Il suo lavoro non è facile, visto che non è presente per lunghi periodi durante l’anno. Ma da quello che ho visto e sentito i ragazzi sono contenti del suo modo di lavorare e questo si è visto con il risultato ai mondiali in Polonia. Gli siamo certamente grati per la promozione e per l’ottimo lavoro svolto.

HT: Rimaniamo in tema di mondiali ma passiamo a quelli “maggiori” in Svizzera, qual’è il tuo pronostico per questa edizione?

MP: È sempre difficile prevedere l’esito dei mondiali, ci sono squadre che attenderanno ancora dei giocatori che usciranno dai playoff del NHL e cosi si possono alterare le forze in campo. Certamente saranno le solite squadre a contendersi il titolo. Io personalmente spero che la Repubblica Ceca si risollevi un po’ dalle prestazioni degli scorsi eventi.

HT: E’ vero la Repubblica Ceca manca dal gradino più alto del podio dal 2001, da che cosa dipende secondo te?

MP: E’ finita una era molto gloriosa e adesso mancano i ricambi. Succede, ci sono delle annate buone come da noi c’è stata quella del 73, con i Ramoser, Chelodi, Brunner, De Toni. Parlando con alcuni allenatori cechi, questi mi hanno detto che anche da loro adesso l’hockey è diventato uno sport per persone più abbienti e non tutti se lo possono permettere.

HT: Mentre la stampa svizzera è convinta che per la loro nazionale ci siano delle possibilità per arrivare almeno alla finale, tu che ne pensi?

MP: Certo giocare in casa può essere un vantaggio, ma non credo che la Svizzera possa arrivare in finale. A volte giochi bene e poi nel girone ad eliminazione diretta hai una giornata storta o ti prendi un avversario come la Russia o il Canada e tutto diventa molto difficile. Comunque crederci non costa niente e basta che uno sia capace a sopportare la pressione, che come in questo caso, i giornali ti mettono addosso.

HT: Torniamo in casa nostra, vorrei una tua valutazione del campionato di serie A che si è chiuso con la vittoria del Bolzano

MP: Il Bolzano era partito da grande favorita e ha confermato il suo ruolo con un play off senza perdere una partita. Il campionato si è confermato molto equilibrato con alcune gradite riconferme come il Renon, che inserendo molti giovani ha vinto la regular season giocando un hockey molto veloce è frizzante. L’unico neo si mi è concesso è stata la formula dei play off a sole quattro squadre. Un play out senza senso visto che nessuno è retrocesso e si sapeva già prima. L’obbiettivo primario doveva essere, a mio avviso, quello di aumentare a più di otto le squadre partecipanti alla serie A del prossimo anno. Ormai tutti i campionati più importanti del mondo vengono giocati con un numero di squadre chiuso senza retrocessione e noi andiamo dopo anni giocati cosi a reinventare tale regola. Per quello che riguarda il campionato in generale mi piacerebbe un maggior uso di giovani perché loro e solo loro ci assicureranno un futuro.

HT: L’assenza del Milano in serie A si è fatta sentire secondo te?

MP: Secondo me si e fatta sentire moltissimo. Speriamo che l’assenza del Milano in seria A non duri troppo tempo. Dopo che l’anno scorso ha rinunciato alla partecipazione al campionato a mio avviso tutte le squadre potevano tranquillamente rinunciare a qualche straniero e risparmiare un po’ di soldini. La presenza del Milano è sempre stata  importante per attirare il Pubblico nei stadi e non solo, anche per allargare quello che è l’interesse per il nostro sport in generale.

HT: Mentre nei giorni scorsi si vociferava del passaggio del Bolzano in EBEL, che ne pensi?

MP: Personalmente credo che sia una buona cosa per il Bolzano, che al momento sembra abbia obbiettivi più ambiziosi delle altre squadre italiane. In sostanza il Bolzano pensa giustamente che un passaggio in EBEL possa creare un interesse maggiore attorno la squadra e perché no anche per l’intero movimento. I giocatori del Bolzano potrebbero giocare ad un livello migliore di quello attuale e in ottica nazionale sarebbe certamente positivo.
L’altra faccia della medaglia potrebbe essere un minor interesse per il campionato italiano in generale. Le altre squadre che resterebbero in Italia perderebbero un’altra squadra che attrae interesse e pubblico, dopo aver già perso il Milano l’anno precedente.
Da l’altra parte potremmo avere una lotta per vincere lo scudetto che si presenterebbe molto aperta, vista l’assenza del Bolzano.
Certo che se la Lega o altri non permettessero al Bolzano di passare in EBEL allora a mio avviso la società potrebbe cambiare completamente i suoi obbiettivi e puntare magari all’inserimento di giovani nell’organico della squadra e avviare un nuovo ciclo dopo aver vinto due scudetti di fila, potrebbe essere un’idea.

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