Intervista ad Andrea Gris

Intervista ad Andrea Gris

HockeyTime: Eccoci Andrea, allora prima domanda subito calda; in tutta onestà ti aspettavi un campionato di questo livello del Cortina?

Andrea Gris: Nessuno se lo aspettava anche se personalmente sono una persona positiva e ho sempre creduto che qualcosa potesse accadere sopratutto dopo l’arrivo di Frycer ma anche lui non è riuscito a cambiare le abitudini di dormiveglia di molti giocatori sopratutto stranieri che si sono sentiti forti dello scudetto vinto l’anno scorso e non sono riusciti ad arrivare ai playoff con quella giusta carica psico fisica che fa la differenza. L’anno scorso il giocatore che trascinò al successo la squadra fu Kenny Corupe e come abbiamo visto anche quest’anno è stato lui ’l’adrenalina’ dei campioni d’Italia del Bolzano, quest’anno è mancato il personaggio riferimento della squadra. Tre obiettivi mancati, Super Coppa, Coppa Italia e semifinale scudetto, non è certo un buon risultato e le riflessioni devono essere più d’una a partire da quella che necessariamente dovrà fare la società che a mio avviso ha gestito malissimo la vittoria dello scorso anno, non tanto da un punto di vista di ingaggi e gestione tecnica che sarebbe troppo lunga da analizzare quanto d’immagine e comunicazione. I giocatori si sono sentiti abbandonati al loro destino, sono loro sul ghiaccio e devono giocare comunque ma a questi livelli e sopratutto dopo la vittoria tricolore deve funzionare il gruppo e quest’anno non c’è stato alcun gruppo vincente. E’ mancata quell’amalgama che l’anno scorso è esplosa in maniera dirompente. Da non sottovalutare uno stadio anzi un ’cantiere’ inospitale, freddo che ha attirato pochissimo pubblico. Insomma una stagione cominciata male e finita peggio. Una bella lezione per tutti e personalmente mi è piaciuto perdere, ho provato una nuova sensazione che evidentemente non ricordavo e che fa parte dello sport e va accettata serenamente anche perché fin dall’inizio del campionato nessuno aveva mai fatto proclami di vittoria ma solo di ’speranza’.

HT: Hai parlato del palazzo del ghiaccio, quali sono le aspettative per la chiusura dei lavori che hanno così colpito il pubblico del Cortina?

AG: La prima cosa da dire e che siamo a buon punto e che lo stadio cortinese avrà circa 4000 posti a sedere nella prossima stagione hockeystica oltre a un nuovo impianto di deumidificazione che si spera possa alzare la temperatura dell’intera struttura risolvendo un vero e proprio problema psico- fisico, lamentato sempre più spesso da spettatori, alcuni tifosi e sopratutto turisti, bambini, famiglie e colleghi radiocronisti e cioè evitare il rischio di congelamenti, che negli anni passati sono stati numerosi. Qualcuno aveva lanciato l’idea di promuovere gli incontri con un post scriptum del genere: " copritevi bene", ma poi non se ne è fatto nulla. Digestioni bloccate con corse a casa visto che i bagni erano difficilmente raggiungibili e geloni ai piedi e mani sono stati i casi più segnalati alla nostra redazione accompagnati da bigliettini di scuse per aver abbandonato anzitempo la gradinata o la tribuna con tutto il rispetto per la parola ’tribune’ visto che quelle ampezzane sono da anni delle infrastrutture in ferro sistemate ’provvisoriamente’ sul lato opposto delle vere tribune inutilizzabili fino a nuova apertura . Il nuovo impianto sportivo ricavato dalla stessa struttura del 1956 dovrà necessariamente essere pronto ’totalmente’ per il 2009 visto che dovrà ospitare il ’Test Event’ dei mondiali di curling che si svolgeranno a Cortina nel 2010. I lavori dopo la chiusura del campionato di hockey sono ripresi velocemente e sono più di 150 gli operai che urlando : "bando alle ciance e alle pance" lavorano ogni giorno. Il progetto ha avuto delle modifiche in corsa visto che man mano che si andava avanti ci si è resi conto di altri problemi sorti dopo aver ’rispolverato’ la struttura originale degli anni ’50. Una scelta opinabile quella della ristrutturazione ma a questo punto è inutile qualsiasi altro commento basta un po di pazienza e sono certo che il lavoro potrà soddisfare anche i palati più esigenti e i più freddolosi. Quindi l’appuntamento con le nuove tribune per intanto è per settembre…….come da progetto, per il resto leggi sopra.

HT: A dischi fermi ti aspettavi questo finale di campionato con il Bolzano campione d’Italia?

AG: Se non fosse stato così credo che il simpatico presidente Knoll non avrebbe avuto vita facile nei prossimi decenni camminando nelle piazze e lungo le vie della sua città. Quando si costruisce una squadra di cotanto valore non si può non vincere. Ciò premesso credo che la forza di questa squadra sia stata nel voler scrivere a modo loro la vittoria non guardando in faccia nessuno. La società voleva vincere a tutti i costi e così, senza doppisensi, ha vinto. L’unico intoppo poteva essere il Renon che non è riuscito a diluire le forze arrivando in finale spompato e nervoso. Chi vince ha sempre ragione anche se in merito a questa vittoria penso che alcune clausole del regolamento ’stranieri’ debbano essere riviste.

HT: In che modo andrebbero riviste secondo te?

AG: Semplicemente e senza possibilità di aggirarle. Se si fissasse il numero degli stranieri in 7 senza comunitari/extracomunitari ma solo definendoli ’stranieri’ e si desse un termine prestabilito per il loro ingaggio tutto sarebbe più semplice. Bisogna togliere le mezze misure e tutte le regole le contraddistinguono. Stranieri quasi italiani, turn over fasulli e tutto il resto. Spazio ai giovani italiani aggiungo. Bisognerebbe poi valutare il discorso nazionale ma se in un campionato italiano si pensa ai probabili stranieri che farebbero comodo in futuro alla nazionale i problemi ci saranno sempre. Più semplici saranno le regole e meno problemi e interpretazioni diverse causeranno e su questo nemmeno il presidente più antipatico e tradizionalista potrà darmi torto.

HT: Avendo tu visto tute le squadre del campionato vorrei una tua classifica: il miglior portiere, difensore ed attaccante del torneo

AG: Il mio giudizio è personale e esula da qualsiasi statistica ma premia a 360 gradi i tre giocatori che segnalo con piacere da tutti i punti di vista anzi giocate ad aggiungerne degli altri per avvalorare il mio giudizio.
Jeff Maund, ragazzo serio e fantasioso, speciale con il pubblico.
Luca Zandonella, finalmente possente, determinato e in netta crescita oltre che fidanzato con una stupenda fanciulla bionda che batte in bellezza tutte le donne, tanto ammirate, degli stranieri.
Kenny Corupe, i maghi sono maghi e non si discutono, si applaudono.

HT: Quanto è mancato Corupe al Cortina?

AG: Kenny è mancato moltissimo a tutti i suoi compagni. Corupe è mancato alla squadra. Un giocatore come lui fa la differenza e lo si è visto anche nei playoff con il Bolzano. A Cortina non dimenticano che dopo gara 3 di finale, della scorsa stagione, firmò per il Lubiana e che dopo l’illusione data a molti di poter tornare a Cortina abbia preferito giustamente guadagnare di più e andare in Alto Adige. L’immagine che sintetizza il suo fare è l’esultanza dopo il gol. Una vera e propria carica per la squadra. Qualsiasi allenatore lo vorrebbe in formazione. Il ghiaccio dove esprime meglio le sue potenzialità e il suo carattere è quello del campionato italiano……e forse il prossimo anno potrebbe portare alla vittoria un’altra squadra della penisola.

HT: Campionato ormai alle spalle ora arrivano i mondiali canadesi, le tue ipotesi ed impressioni sulla nostra nazionale

AG: Spero che Goulet possa cominciare a raccogliere i frutti di una semina eccellente. Dalle Olimpiadi di Torino il blue team è cresciuto notevolmente e il gruppo è sempre più compatto. Da quello che ho capito intervistando alcuni giocatori azzurri questo mondiale canadese potrebbe riservare qualche sorpresa o meglio qualche vittoria inaspettata. Giocare nel paese cult di questo sport ha motivato moltissimo i meno giovani che con questo mondiale concluderanno la loro carriera azzurra e ancora di più i giovani che potranno vivere un’esperienza unica e indimenticabile. Queste sono componenti importanti e sono certo che la squadra nazionale non vorrà certo sfigurare davanti ad un pubblico così esigente e esperto come quello canadese. Il mio grande in bocca al lupo è sincero e appassionato visto che dopo aver vissuto a stretto contatto con il team i giochi olimpici di Torino ho capito l’attaccamento alla maglia azzurra di tutto lo staff e sopratutto dei giocatori. Migliorare ancora e magari scalare due posizioni nel rank che ci vede dopo gli ultimi mondiali russi in 12° posizione sarebbe una bella soddisfazione. Personalmente urlo forte: forza De Bettin! Giorgio oltre ad essere un amico che stimo e rispetto a dispetto di alcuni che lo hanno criticato merita ampiamente questa trasferta nella patria dell’hockey e sono certo lo dimostrerà. Posso assicurare a tutti che il suo cuore e la sua sportività sono davvero legati alla nazionale alla quale ci tiene moltissimo.

HT: Oltre alle cronache degli incontri casalinghi del Cortina il "popolo hockeystico" conosce anche la tua voce per la trasmissione "Ghiaccio e Limone" di cui sei ideatore e conduttore, com’è andata quest’anno e quali sono le novità per la prossima stagione?

AG: La quarta edizione di Ghiaccio & Limone è andata oltre ogni più rosea aspettativa. I dati di ascolto ci vedono protagonisti su Internet con un aumento di dowload del 40% dalla scorsa edizione. Quasi 20.000 persone hanno riascoltato le trasmissioni scaricandole nei gironi successivi alla messa in onda e già questo dato è un successo. Durante le 50 puntate di questa edizione che non ha più visto la replica del lunedì in onda il giovedì ma un altro spazio in diretta di 60 minuti ci sono arrivati più di 500 sms. L’ascolto in fm ha avuto dei picchi molto buoni in provincia visto che la trasmissione è seguita dal pubblico che ama l’hockey al di là dei tifosi e appassionati cortinesi che naturalmente hanno un trattamento particolare su Ghiaccio & Limone visto che il programma è sponsorizzato da alcuni partner della società ampezzana. Non dobbiamo aver paura nell’affermare che Ghiaccio & Limone è l’unica trasmissione di respiro nazionale dedicata all’hockey su ghiaccio con una formula che va oltre le statistiche e il racconto tecnico ma che spettacolarizza con ironia e simpatia questo sport come da tempo viene fatto per altri sport in televisione. Credo che G & L sia un programma radiofonico unico e innovativo per lo sport in genere e questo è motivo di vanto. Il nostro desiderio sarebbe quello di poter unire le forze con gli altri programmi radio come Time Out di Radio Più e Spazio Hockey di Radio Padania per realizzare insieme il format e farlo diventare ’il programma’ settimanale di hockey da distribuire gratuitamente a tutte le emittenti che lo vorranno trasmettere. I migliori giornalisti e radiocronisti italiani collaborano da tempo con noi e mi piacerebbe che si passasse ad una fase anche economicamente professionale per tutti con questa nuova formula. Per il momento è un’idea che mi piacerebbe proporre alla Lega….chissà io e Alberto Manaigo ci crediamo e con noi ci crede anche hockeytime.net che da tempo collabora e promuove la trasmissione. Ghiaccio & Limone potrebbe diventare sul sito anche una piccola web-tv….cosa ne pensa direttore?

HT: Penso che sia un’ottima idea 🙂

Ringraziamo Andrea Gris per la disponibilità.

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