Sharks-RedWings: intervista a Ron Wilson

Sharks-RedWings: intervista a Ron Wilson

di Matteo Bertoni

HT: Sei soddisfatto della prova di Thornton stasera?
WILSON: Joe e’ stato indiscutibilmente il migliore sul ghiaccio stasera. Quando c’e’ stato bisogno, lui era li’ a finire le cariche, a conquistare e tenere i dischi negli angoli. Alcune delle cose che fa non sono appariscenti. Nella seconda parte della gara poi solamente Hasek ha impedito che vincessimo con un margine piu’ ampio.
Non c’e’ spazio per nessuno la’ fuori, sia per noi che per loro. E’ una grande battaglia e mi piace farne parte.
HT: C’e’ qualche altro giocatore che ti ha particolarmente soddisfatto?
WILSON: Marcel Goc ha giocato piu’ minuti del solito, ed era sempre affamato di dischi. McLaren ha mostrato molto equilibrio. Si sa che nei playoffs e nei momenti decisivi forza ed equilibrio fanno la differenza, e questa sera molti giocatori hanno mostrato entrambi.
HT: Come mai hai cambiato la composizione delle linee cosi’ tanto stasera?
WILSON: Ho pianificato la partita in questo modo. Quando qualche giocatore fa fatica ad entrare in partita, e’ importante affidarsi ai giocatori che possono farsi carico di molte responsabilita’. Joe (Thornton) ad esempio potrebbe giocare tranquillamente 26 o 27 minuti. Non siamo ancora arrivati a tanto, ma se questo sara’ necessario per vincere una gara, lo faro’ di certo.
HT: Quanto importante era vincere questa gara dopo la sconfitta in gara 2?
WILSON: Adesso il nostro goal e’ mantenere il fattore campo che siamo riusciti a conquistare grazie alla vittoria a Detroit. Siamo esattamente nella stessa situzione in cui ci trovavamo contro Nashville. Sono sicuro che Detroit abbia come obbiettivo vincere una partita qui e poi difendere il fattore campo. Dobbiamo tenere alta la guardia. Questa e’ stata la partita piu importante dell’anno, ma ora sara’ Mercoledi’ la partita piu’ importante. Dobbiamo riuscire a mantenere la stessa intensita’ dimostrata nella seconda parte di gara.
HT: Queste due squadre sono le migliori della NHL quando vanno avanti nel punteggio, ma nelle ultime due partite questo fattore e’ stato ribaltato. Come te lo spieghi?
WILSON: Si, noi siamo in testa a questa speciale classifica e credo che Detroit sia seconda, ma queste cose non succedono il 100% delle volte. Una cosa e’ giocare in regular season contro squadre come Chicago o altre che occupano le parti basse della classifica, ed un altra e’ affrontare le squadre di elite. Non e’ solamente piu’ difficile, la dinamica e’ completamente diversa. Tu puoi chiederti come mai Thornton non segna 5 punti a partita, ma maledizione, stiamo giocando contro i Detroit Red Wings! Stiamo giocando contro le migliori squadre ed le cose sono maledettamente difficili. Come mai non create 55 occasioni da goal dato che siete cosi’ dotati offensivamente, qualcuno potrebbe chiedere a me o all’allenatore di Detroit. Ma se dai un’occhiata alle statistiche, noi e loro siamo le due migliori difese delle western conference e, come sappiamo tutti, le migliori difese hanno la meglio sui migliori attacchi tutti i giorni della settimana.
HT: Sembra che vi siate liberati di un peso segnando il goal del pareggio e dal quel momento in poi la squadra si e’ trasformata, dopo momenti di grande difficolta’…
WILSON: Si’, abbiamo accorciato la panchina, e quando siamo riusciti ad aver un paio di cambi efficaci e segnare il pareggio il pubblico ha cominciato davvero a darci una mano. Il goal ci ha dato fiducia e da quel momento abbiamo ritrovato la nostra identita’ di gioco, tenedo il puck e cambattendo alla balaustra nel loro terzo. Il gioco di Detroit e’ molto diverso dal nostro: molti passaggi e partenze veloci dalla zona neutra. Noi cerchiamo di fermare quasto loro modo di giocare mentre loro cercano di non farci entrare nel terzo dove siamo forti dietro la porta ed in balaustra. A volte, come stasera, serve meta’ partita per capire come fermare l’avversario e migliorare la propria fase offensiva

(foto nhl.com)

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