Austria – USA: il commento

Austria – USA: il commento

di Marco Nicoletti:

USA – AUSTRIA 6 – 2 (3-1 1-1 2-0)

(U) EQ 1:59 Kessel (Hall);
(U) EQ 10:22 Petersen (Suter);
(A) EQ 14:51 Raimund Divis (Schuller, Baumgartner);
(U) PP2 17:13 Stempniak (Cole, Stastny);
(U) EQ 20:24 Clark (Ballard);
(A) EQ 30:51 Setzinger (Welser, Koch)
(U) EQ 40:14 Cole (ballare, Pothier)
(U) PP 53:02 Bochenski (Stempniak, Hutchinson)

Incontro che sembra a senso unico dando un’occhiata ai rispettivi rosters.
Neanche il tempo di scaldare il ghiaccio e Usa avanti grazie a Kessel che senza l’ausilio di nessun assist infila uno splendido disco all’incrocio nonostante la copertura del goalie austriaco. A questo punto gli americani si siedono un po’ e complice il metro arbitrale iihf rimangono per oltre un minuto in doppia inferiorità, che l’Austria porta a termine con uno sterile possesso di disco dalla blu. Esaurite le due penalità sono ancora gli USA a colpire in contropiede con Suter che serve un disco d’oro a Petersen che intelligentemente spinge tra i gambali di Divis. Altro gol e altro calo di tensione per gli NHLers che si beccano ancora due penalità quasi consecutive e, qui il copione si ripete, l’Austria non ne approfitta. Tanta inferiorità si fa però sentire sulle gambe di Hutchinson che si fa beffare in modo alquanto imprevedibile dal giro stecca di Schuller che serve Divis che accorcia le distanze. A questo punto l’Austria sente un po’ di pressione e commette due penalità che l’America riesce a sfruttare grazie alla buona giocata di Cole che serve Stempniak e a porta vuota insacca. Prima della conclusione del terzo da segnalare una buona occasione per l’Austria che ha troppa fretta di concludere e quindi a riposo sul 3-1. Secondo terzo con l’America che sembra leggermente più vogliosa di buon gioco e i risultati arrivano con Clark che rientra verso la porta e infila ancora una volta Divis. La partita prosegue su binari a stelle e striscie, ma il possesso degli americani è fine a se stesso e non produce nulla di rilevante, salvo mettere in mostra un Kessel che sembra indiavolato nelle sue discese. Le fiammate dell’Austria sono poche ma intense e Setzinger da posizione alquanto defilata pesca una deviazione nel mucchio che vale il 4-2, poche occasioni chiare in questo secondo periodo e la spettacolarità della partita ne risente. L’Austria sembra non sopportare le partenze veloci e ancora una volta si becca il gol in apertura di terzo, complice una voragine difensiva che dimostra i grossi limiti della squadra alpina che scompare dal ghiaccio e concede il sesto gol con l’uomo in meno. Il risultato non cambia più e gli Stati Uniti dimostrano che la differenza non la fa soltanto il tasso tecnico dei giocatori, ma il posizionamento degli effettivi sul ghiaccio, il movimento, il fisico e le giocate cieche, ma si sa queste cose sono molto più facili da apprendere oltreoceano. Per l’Austria volendo cercare un lato positivo in prospettiva relegation round, si segnala una buona gestione del disco in situazione di superiorità anche se la preparazione del tiro sembra lunga e ancora troppo lontana dalla gabbia.

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