Semifinale Gara 5: Aquile FVG-Gherdeina 4-1

Semifinale Gara 5: Aquile FVG-Gherdeina 4-1

di Cristian

E’ un’autentica bolgia quella che accoglie al palaghiaccio Claudio Vuerich di Pontebba un Gardena intenzionato a mettere i bastoni tra le ruote alle Aquile-FVG: più di 1500 persone provenienti da tutta la regione si sono ritrovate per sostenere questa nuova realtà dell’hockey italiano che per l’occasione ha trovato nei vicini tifosi di Villach un ulteriore sostegno.
L’incontro comincia con la consueta fase di studio, ma gia al 2:50 si registra la prima penalità fischiata a Johan Carlsson, con il Gardena che in superiorità numerica sfiora il palo alla sinistra di Canei. Passano pochi minuti e Carlsson questa volta si mete in luce positivamente con un tiro di poco alto sopra la traversa; la coppia Gorman Hadzi prova a bucare in velocità la retroguardia gardenese e viceversa per gli ospiti è l’americano Steve Shrum che si rende protagonista di qualche assolo ottimamente controllato dalla difesa del Pontebba. La più bella azione del primo periodo si registra all’undicesimo minuto quando Eriksson entra ottimamente nel terzo avversario e serve a centro area un ottimo disco a Carlsson che pur venendo atterrato riesce a deviare debolmente il disco mandandolo fuori di poco. I numerosi cambi di linee testimoniano un ritmo di gioco elevato con degli scontri in balaustra tipici da play-off. I sei minuti conclusivi sono caratterizzati da delle numerose penalità fischiate dagli arbitri soprattutto ai danni degli ospiti che permettono così al Pontebba di giocare in superiorità numerica; la formazione friulana in 5 contro 3 (Manuel Demetz e Mirco Moroder in panca puniti) trova subito la rete ma viene annullata a causa dello spostamento della gabbia. Passano trenta secondi e Matt Gorman sfiora il vantaggio chiamando in causa l’estremo gardenese Tim Kelleher che inizia a diventare il protagonista dell’incontro.

Il giocatore che nel secondo periodo sale sugli scudi è il ventiseienne americano Tim Kelleher che erige un vero e proprio muro nei confronti degli attaccanti delle Aquile, riuscendo inoltre a dare un’iniezione di fiducia ai propri compagni di squadra che nei primi minuti cercano di impostare il loro ritmo alla partita. Gorman e compagni non demordono e caparbiamente continuano a scagliare un numero elevato di tiri verso la gabbia avversaria; in questo frangente si mette in evidenza anche Sasha Meneghetti che con convinzione si butta su ogni disco: al decimo minuto Kelleher si supera quando blocca il tiro di Eriksson ottimamente imbeccato da Meneghetti. Ed è proprio da un disco recuperato da Meneghetti che nasce il primo gol: al 16:23 Johan Carlsson si trova sulla stecca un puck non “liberato” dalla difesa e mantenendo la freddezza necessaria riesce a bucare il portiere gardenese proprio quando sugli spalti iniziava a nascere un certo sconforto per la prestazione maiuscola del goalie americano.

Il terzo periodo inizia con il Pontebba in doppia superiorità numerica che cerca di mettere al sicuro la partita con Zbontar quando sfiora la rete del 2 a 0. Al quarto minuto di gioco è il Gardena che con Shrum manca il pareggio d’un soffio anche a causa dello spostamento della porta che interrompe il gioco. La prima linea del Pontebba colpisce al 6:27 quando una combinazione tra Groman e Zbontar trova sotto porta Hadzi che riesce nella deviazione vincente facendo esplodere di gioia l’intero palaghiaccio. L’incontro si innervosisce con Meneghetti che finisce in panca puniti più volte assieme ai giocatori gardenesi (prima Berglund, poi Soderstrom) per reciproche scorrettezze. Al dodicesimo minuto il Gardena potrebbe accorciare le distanze con Mirco Moroder ma sul successivo ribaltamento di fronte Matt Gorman ipoteca l’incontro siglando la rete del 3 a 0 grazie ad una sua classica azione in contropiede.
Passa un minuto e un Gardena sbilanciato in avanti concede spazio a Jan Eriksson che con una finta mette a sedere il portiere avversario e insacca il quarto gol. A questo punto alle Aquile non resta che amministrare il vantaggio rallentando il ritmo del gioco ma così facendo il portiere pontebbano probabilmente si rilassa un po’ e concede un rimbalzo che Steve Shrum trasforma nella definitiva rete del 4 a 1.
Si arriva così all’ultimo minuto di gioco quando il pubblico concede una lunga ed emozionante standing ovation soprattutto ai giocatori del Pontebba per la vittoria che consente l’accesso in finale, ma anche ai giocatori del Gardena che hanno reso avvincente queste semifinali.

Al termine dell’incontro abbiamo incontrato il capitano Fabio Armani.
HT: Ciao Fabio, un commento a caldo su questo risultato memorabile.
FA: La serie di semifinale si è complicata per noi quando in gara tre abbiamo subito il gol del pareggio a pochi minuti dalla fine per poi perdere ai rigori in casa. La svolta si è verificata quando mercoledì sera siamo riusciti a vincere (gara 4 a Selva di Val Gardena, ndr) giocando bene e chiudendo gia il primo periodo sul 4 a 1.
HT: Anche stasera vi siete trovati di fronte un portiere che ha giocato benissimo.
FA: Lo conoscevo gia perché c’avevo giocato contro l’anno scorso in serie A1 e sapevamo di avere a che fare con portiere di buon livello ma stasera anche se all’inizio è stata dura rompere il ghiaccio, i nostri attaccanti c’hanno creduto e una volta trovato il primo gol secondo me è non c’è più stata tanta partita.
HT: Quindi sei orgoglioso di essere il capitano di questa squadra?
FA: Si perché la società pur essendo giovane è riuscita a risolvere certi problemi iniziali e noi giocatori abbiamo sempre continuato a fare il nostro lavoro riuscendo a raggiungere questa finale.
HT: Quindi il vostro obbiettivo era raggiungere questa finale?
FA: Guarda, io venendo dalla serie A1 all’inizio non conoscevo bene il livello del campionato ma gia dopo il primo girone d’andata ho capito che con questo gruppo di giocatori si poteva andare fino in fondo e adesso che abbiamo l’occasione di vincere bisogna sfruttarla perché non capita spesso. In tredici anni di carriera ho vinto un solo campionato con l’Asiago che in settantacinque anni di storia era alla prima finale quindi capisci che vincere, a qualsiasi livello, non è facile e capitano poche occasioni, noi ne abbiamo una e dobbiamo sfruttarla. Io non mi accontento di essere in finale e tutto lo spogliatoio è consapevole di potersela giocare.
HT: Dunque l’obbiettivo della società è quello di partecipare al campionato di serie A1 del prossimo anno?
FA: Si, le voci sono queste e soprattutto se si vince sarebbe giusto andare su; non concepisco le squadre che conquistano la promozione sul campo e poi non la sfruttano. Qui a Pontebba c’è la voglia e la passione perché bastava vedere quanta gente c’era sulle tribune stasera e anche in serie A1 non tutte le squadre possono vantare un pubblico così numeroso. Poi c’è tanto entusiasmo, se ne parla molto di questa squadra e addirittura ci sono i tifosi che ci seguono in pulman per le trasferte.
HT: Una nuova piazza per l’hockey italiano dunque?
FA: Si, ce n’è bisogno ma se avremo l’occasione di disputare il massimo campionato non dovremo farlo da comprimari ma la società dovrà allestire una squadra in grado di competere alla pari con le altre. I soldi sembra che ci siano, quindi si può fare bene.
HT: Grazie Fabio, ti lasciamo festeggiare assieme ai tuoi compagni.
FA: Grazie a voi e vorrei soprattutto ringraziare questo pubblico che è semplicemente fantastico e ci aiuta molto nei momenti di difficoltà. Ne avremo sempre più bisogno.

Si ringrazia Fabio Armani e la società Aquile FVG Pontebba per la disponibilità.

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