Eremeev batte Spartak 2-0

Eremeev batte Spartak 2-0

Dynamo Mosca-Spartak Mosca 2-0

di: Paolo “pasha” Pozzi

Titolo forse un pochino provocatorio, ma che vuole sottolineare come solo con una prova formidabile del proprio portiere la brutta Dinamo vista oggi sul ghiaccio è riuscita ad imporsi ad uno Spartak soprendentemente bello da vedere, soprattutto in attacco.

Inizio fortissimo dello Spartak, che praticamente gioca da solo i primi 5’ dell’incontro e si rende pericoloso prima con Utkin, poi con Jakubov.
Stupido sgambetto di Grot’ e al 5’43″ i biancorossi regalano 2’ di superiorità agli avversari. Il box-play spartakista è però praticamente perfetto e Sushinskij e soci riescono in 2’ a effettuare solo due tiri debolissimi (quasi più appoggi che tiri) dalla blu.
Riprende quindi la pressione biancorossa nel terzo dei padroni di casa, si segnalano in particolare una pericolosa incursiva del promettente Zubov, e una grande occasione per il veterano Ivanov, che all’11’, ben imbeccato da Kopejkin, si ritrova solo davanti a Eremeev, ma purtroppo col disco sul backhand non riesce a realizzare.
La pressione degli ospiti aumenta e ancora Ivanov al 12’06″ costringe Skopincev al fallo. Il powerplay biancorosso è molto buono, ma non bisogna dimenticare che alla Dinamo basta poco per segnare: nella fattispecie, basta un brutto errore di Ling, che perde il disco alla blu avversaria, per lanciare il contropiede biancoazzurro. Pericolosissimo 2 contro 1, ma per fortuna di Barulin la conclusione di Sushinskij è alta sopra la porta.
L’episodio è comunque servito a togliere tranquillità allo Spartak che fin lì aveva invece mostrato una sicurezza impressionante. Al contempo si sveglia la Dinamo, e arriva quindi al 15’15″ lo sciocco fallo di Litvinenko, che spintona l’avversario nel proprio slot quando ormai il disco è lontanissimo e sta partendo il contropiede biancorosso. L’attaccante della Dinamo non fa certo grandi sforzi per restare in piedi e l’arbitro decide di concedere altri 2’ di superiorità ai padroni di casa.
Stavolta il box-play biancorosso è tutt’altro che perfetto, anzi. I difensori lasciano colpevolmente Sushinskij del tutto libero dietro la porta, e quello, ben servito da Haritonov, non si fa pregare: un mezzo giro e infila Barulin con una facilità disarmante. 1-0 al 15’41″.
Lo Spartak non si perde d’animo e prova a riorganizzare l’attacco, costringendo nemmeno due minuti più tardi Budkin al fallo. Ma in quest’occasione è il box-play biancoazzurro ad essere perfetto, e in 2’ gli ospiti non riescono praticamente ad effettuare nemmeno un tiro. Pochi secondi ancora e si arriva alla prima sirena.

Il secondo periodo si apre con una penalità di squadra contro lo Spartak per troppi uomini sul ghiaccio, esce Ling al 21’16″ (anche se resta poco convinto Andrej Razin, commentatore d’eccezione per questo derby). I biancorossi comunque si difendono bene e rintuzzano senza grossi problemi i non eccelsi tentativi d’attaco dei padroni di casa. Mancano appena 20″ al rientro di Ling quando Grabovskij in uno scontro di gioco colpisce al volto Kagajkin col bastone e viene quindi spedito in panca puniti.
Lo Spartak riprende e aumenta la pressione che già aveva esercitato nel primo terzo.
E’ un vero e proprio assedio nel terzo avversario! Si rendono pericolosissimi Ivanov, poi Zimakov, ancora Ivanov, e poco dopo anche Zubov, Jun’kov e Ling…ma la porta di Eremeev oggi pare stregata! Per quanto attacchino i biancorossi, non c’è verso di realizzare il gol del pareggio.
Al 28’ Eremeev pare superato ma Grabovskij in tuffo riesce a togliere all’ultimo momento il disco dal bastone di Klimovich impedendogli la conclusione. La Dinamo accenna una reazione, e due minuti dopo è Litvinenko a salvare la propria porta, dopo che Barulin era stato superato da un rimbalzo alto sopra la sua testa.
Passa un minuto e arriva un’altra grande occasione per gli ospiti: Poddjakon confeziona un assist d’oro per Ivanov, il veterano tira al volo, ma Eremeev, stavolta aiutato dal palo, blocca.
Barulin al contrario non brilla per sicurezza oggi. Inoltre il suo stile “butterfly” lo porta spesso a lasciarsi cadere sul ghiaccio perdendo tantissimo in mobilità. Per fortuna degli ospiti la Dinamo di Krikunov non attacca con grande convinzione (unica linea che mostra un buon gioco è quella di Haritonov-Sushinskij-Fedorov). Proprio Sushinskij mette sotto pressione al 32’ la difesa biancorossa, Ostroushko gli dà una spintina e l’arbitro un po’ fiscale in questo caso lo manda a riposarsi per 2’. Lo stesso arbitro Semenov si accorge di aver forse esagerato un po’ in severità e decide di “pareggiare i conti” affibbiando subito dopo 2’ a Haritonov per uno sgambettino dato a Ivanov che si poteva tranquillamente lasciar correre.
Al 34’58″ invece penalità giustissima contro Maljushkin che sgambetta inutilmente un biancoazzurro; lo Spartak non solo si difende alla grande, ma addirittura prova a colpire in “shorthand” con l’onnipresente Ivanov: tiro, rimbalzo, nuovo tiro… ma Eremeev sembra proprio una saracinesca.
Poco dopo Ling prova ad imitare Sushinskij: gira intorno alla porta avversaria, riesce pure a far “sedere” Eremeev, ma poi la sua conclusione è fuori di poco. Sirena, tutti negli spogliatoi per il secondo intervallo.

Lo Spartak attacca anche all’inizio del terzo periodo, in particolare al 42’ è Radulov a rendersi molto pericoloso ma la difesa della Dinamo è attenta.
Il gioco comincia a rallentare un po’ e la difesa biancorossa finisce con l’addormentarsi, lasciando praticamente libero Shitikov di realizzare indisturbato al 45’09″ il suo primo gol nella Superliga. 2-0.
Gli ospiti provano a reagire subito, trascinati dal giovane Zubov e dal “vecio” Ivanov.
Al 47’12″ penalità “ecumenica” con Kuljash da un lato e Klimovich dall’altro spediti in panca puniti dopo uno scambio di vedute non proprio pacifico. Lo Spartak generalmente soffre un po’ le situazioni di gioco in 4 contro 4, ma stavolta invece sfrutta bene gli spazi e solo il granitico Eremeev impedisce a capitan Poddjakon di realizzare con un poderoso slapshot dalla blu.
Ormai le energie degli ospiti sono però ridotte al lumicino, gli attacchi si diradano un po’ e comincia una fase di gioco con alterni “break” da ambo le parti.
Sushinskij serve splendidamente Haritonov dalla propria zona ma il numero 17 della Dinamo non riesce a concludere, Barulin si getta a pelle di leone spostando la porta ed il gioco viene interrotto.
Poco dopo dall’altra parte Utkin effettua una discesa pregevolissima, serve Ostroushko, ma tanto per cambiare Eremeev è pronto. Nuovo ribaltamento di fronte, nuovo break e ancora si trovano in 2 contro 1 i soliti Haritonov e Sushinskij, quest’ultimo fallisce la conclusione e un po’ frustrato alza il bastone contro il volto di Zimakov, che però accentua esageratamente la caduta e l’arbitro decide di mandarli fuori entrambi.
Il match si avvia alla conclusione, resta il tempo solo per un paio di sporadici tentativi di Jakubov e Ling e per le ultime penalità, che però non cambiano il risultato.

Da segnalare la prova splendida di Eremeev. Se mai un portiere ha meritato lo shutout, questo è lo Eremeev di oggi. Chapeau Vitalij!
Per il resto, il gioco della Dinamo come detto è poca cosa, con l’eccezione della linea di Sushinskij e Haritonov.
Da parte biancorossa certo non si può essere soddisfatti del risultato, ma il gioco espresso è stato davvero buono e lascia ben sperare per il futuro (dopotutto non sempre ci si troverà di fronte portieri così!). Migliori sul ghiaccio per lo Spartak, da un lato il giovane Zubov, che migliora di partita in partita (manca ancora qualcosa, ma il talento c’è, si vede e se ben coltivato questo può diventare un ottimo giocatore), e d’altro lato il veterano Misha Ivanov, che gioca per tre e mostra che quando c’è la classe gli anni non contano poi troppo.
Ultima nota, il debutto al commento tecnico di Andrej Razin: ottima prova la sua, con commenti arguti e con una lucidissima difesa del bel gioco e contemporanea critica all’antihockey (Razin si riferiva dichiaratamente al Lada, ma leggendo tra le righe si poteva magari intravedere una frecciatina a Krikunov) che mi sento di sottoscrivere pienamente. Bravo Andrej!

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