Intervista a Joe Bertagna

Intervista a Joe Bertagna

di Luca Zardini Lacedelli

Nato il 31 ottobre del 1951 a Boston, Massachuttes, Joe Bertagna difese la porta del Cortina nella stagione 1974/75, vincendo l’ultimo scudetto biancoblù.
Portiere, allenatore, giornalista, scrittore e direttore di diversi enti sportivi negli Stati Uniti, Joe Bertagna è sicuramente uno dei personaggi più importanti che il nostro Hockey abbia conosciuto.

HT: Buongiorno Mr Bertagna, come prima domanda mi pare d’obbligo chiederle cosa ricorda della sua esperienza a Cortina nel lontano 1974.
JB: E’ stato l’anno hockeistico migliore della mia vita. Ho fatto grandi amicizie, trovato un posto dove torno e tornerò sempre volentieri. Ho giocato bene e vinto l’ultimo scudetto.

HT: Ha ancora qualche contatto con i suoi “vecchi”compagni di squadra?
JB: Ironia della sorte proprio ieri mi ha telefonato Fabio Polloni (ho un grande poster sulla parete nel mio ufficio, dove Fabio ed io pubblicizziamo un negozio d’abbigliamento che c’era in centro a Cortina. Si chiamava “ Sheep Shop”!). Siamo rimasti in contatto frequente fino a quando mi sono sposato e diventato papà di Bobby, Joe e Grace. Ho visitato Cortina 6-7 volte dal 1977 al 1995. Mi è difficile viaggiare ora. A proposito di Fabio, qualche anno fa lui e Steven, figlio del compianto portiere Mario Lacedelli, sono a venuti a trovarmi qui negli Stati Uniti.

HT: Giocando in Italia, che idea aveva e quale si è fatta dell’ hockey italiano?
JB: Non conoscevo molto del vostro hockey prima di quella esperienza. Devo dire che non era proprio il livello che ero abituato a giocare ad Harvard, ma comunque un tipo di gioco differente. Lo stile europeo arrivò in America del Nord nel 1972 con la famosa serie tra Canada e Russia e quindi stavamo iniziando a conoscerlo. In quella stagione avevo dei compagni “ terribili”. Otto dei miei compagni facevano parte della nazionale italiana, tra i quali Gianfranco e Alberto Da Rin, due leggende dell’ hockey italiano. E’ stato un privilegio per me giocare con loro!

HT: Cos’è cambiato secondo lei per il ruolo di portiere ?
JB: Beh, innanzitutto i portieri sono più “grandi”, in parte per via dell’equipaggiamento e poi sono meglio allenati. Il gioco ora sviluppa molte più situazioni davanti alla porta, quindi i portieri stanno più arretrati e vanno sul ghiaccio più spesso.

HT: Lei ha un’ importante “scuola per portieri”, qual’è stato il migliore che lei abbia mai allenato e quale potrebbe diventare un campione?
JB: Il miglior portiere uscito dalla mia scuola è indubbiamente Mike Richter, il quale ha avuto una carriera incredibile con New York e vinto anche una Stanley Cup nel 1994. Ma già a 16 anni, quando arrivò nella mia scuola era eccezionale.
Dan Lombard è, invece, un portiere molto buono con possibilità enormi per il suo futuro. Ha difeso la porta di Yale University, l’anno scorso era in Francia, il prossimo giocherà in Svezia.

HT: Il miglior portiere di sempre?
JB: Terry Sawchuk….o Glenn Hall.

HT: Segue l’hockey italiano?
JB: Mi piacerebbe, ma non ho molto tempo e mi manca l’opportunità.

HT: Bene Mr Bertagna, nella speranza di vedere il più presto possibile in Italia qualche suo alunno, la ringrazio per la sua disponibilità.
JB: Grazie a te Luca, saluta tutti i miei amici “ampezzani”, spero di tornare presto a Cortina con tutta la mia famiglia, lo spero …un giorno..

Ringraziamo Joe Bertagna per la disponibilità.

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