NHL Playoff 2012: Rangers e Kings, buona la prima

NHL Playoff 2012: Rangers e Kings, buona la prima

Semifinali al via anche per le sfide tra Rangers e Capitals e tra Blues e Kings. Stessi risultati sulle due piste, con New York che trova la vittoria interna e Los Angeles che centra invece il colpo esterno.

Capitals @ New York 1 – 3 [0-0; 1-1; 0-2] / Serie 0 -1
di Nicola Tosin

Si tratta della terza volta, nelle ultime quattro stagioni, in cui le due compagini si trovano contro in post-season. Se nel 2009 e 12 mesi fa lo scontro si presentò al primo turno, quest’anno c’è in ballo un posto per la finale di Conference. Si tratta anche di una sfida tra franchigie stressate, visto che quella rappresentante la capitale reale è alla ricerca della prima finale dal lontano 1998 (sweep firmato Red Wings), mentre quella rappresentante la capitale virtuale sogna la Stanley Cup dal quel famoso 1994 (vittoria contro i Canucks).
Sfida totalmente differente rispetto a quelle viste nelle passate stagioni, con delle squadre che hanno totalmente mutato il proprio modo di giocare. I newyorkesi hanno creato un sistema di gioco affidabile e duraturo, mentre i capitolini di Dale Hunter hanno abbandonato il gioco offensivo delle passate stagioni per dare il benvenuto ad un concetto difensivo estremo. Se l’esclusione dei Bruins ha caricato i Caps, il difficile passaggio del turno dei Rangers ha portato con sè svariati punti di domanda : dov’è l’11° migliore attacco della regular season? Marian Gaborik si sveglierà? E’ giusto essere ottimisti?
Con queste premesse, gara-1 si presentava come una sfida con una irrilevante dose di spettacolarità … e così è stato. Dopo un avvio di match a ritmi elevatissimi da parte dei padroni di casa, dove effettuano un vero e proprio tiro a segno (con una mira non ai massimi livelli) nei primi 5′ minuti, gli ospiti iniziano a prendere le misure e ad uccidere la partita. Braden Holtby non vede un puck pericoloso per 10′ abbondanti, mentre Henrik Lundqvist deve ringraziare il palo per aver salvato un tiro ravvicinato di Nicklas Backstrom. Le formazioni gestiscono bene le superiorità numeriche ma senza trovare la via della rete.
Se i primi 20′ avevano offerto quantomeno qualche fiammata, i primi 5′ del secondo potrebbero aver fatto cambiare canale a 2/3 della popolazione americana e non. La gara subisce una scossa al minuto 27:53, quando Brandon Prust lascia i newyorkesi in 5vs3 per 33” : gli ospiti non sfruttano i 3’30” di PP, pur creando svariate occasioni, ma mutano il proprio approccio alla partita, occupando il terzo offensivo per svariati minuti. La doccia fredda, per mano di Artem Anisimov (Fedotenko, McDonagh) al minuto 32:38 e “grazie” anche all’aiuto di Ovechkin e Holtby, arriva in un momento d’oro per i Caps. Pochi istanti dopo, Anton Stralman stende Marcus Jonahsson a tu per tu con il goalie avversario e le alte cariche con il fischietto annullano la rete (giustamente, visto che il giovane svedese travolge il meno giovane svedese), ma non concedono il penalty ai Caps e nemmeno mandano in panca puniti il terzo svedese della situazione. Il periodo si chiude con la rete del pareggio degli ospiti, quando a 4” dalla sirena Brooks Laich trova con una magia Jason Chimera che insacca tra i gambali del goalie candidato all’Hart e al Vezina Trophy.
Il terzo finale si apre con un PP dei Rangers, non andato a buon fine. Fra il minuto 47 e il minuto 48:30, Chris Kreider (Stepan) e Brad Richards (Kreider, Gaborik) chiudono la partita. Nella seconda rete Mike Green chiede un cambio senza avere risposte dalla panchina, concedendo così una tangenziale a Chris Kreider; nella terza Braden Holtby copre malissimo la gabbia e per Brad Richards è un gioco da ragazzi insaccare. Nella seconda parte del periodo, gli ospiti spingono con convinzione trovando il terzo palo di serata con Mike Green e facendo fare gli straordinari a Henrik Lundqvist su Marcus Jonahsson. Braden Holtby lascia la gabbia a 2′ dalla sirena finale, ma il forcing estremo non porta alla rete.
Gara-2 andrà in scena lunedì 30 Aprile, sempre al Madison Square Garden.

King @ St Louis 3 – 1 [1-1; 1-0; 1-0] / Serie 1 – 0
di Luca Tommasini

Subito grande colpo esterno dei Kings, che continuano così la loro marcia e confermano il grande periodo di forma fatto vedere in questi playoff.
Il match inizia con i padroni di casa subito pericolosi, con Steen e Berglund fermati però dai grandi interventi di Quick. Al 09:16 il risultato si sblocca: sono i Blues a passare in vantaggio grazie al tiro di Pietrangelo sfiorato prima da Perron e deviato definitivamente in rete da Backes. Subito dopo si fanno vedere anche gli ospiti, con un gran tiro di Mitchell, che trova la risposta di Elliot bravo anche a coprire gli spazi nella mischia successiva. Al 16:58 però il pareggio è servito: ottimo forechek degli ospiti, che recuperano il disco con Penner, il quale serve al centro per Voynov che da distanza ravvicinata non fallisce. Nel finale di primo tempo i Blues si fanno ancora pericolosi ma Quick non si fa sorprendere.
Seconda frazione abbastanza scialba nei primi 10 minuti, fino a quando i Kings sprecano un invitante 2vs1, mentre a tre minuti dalla fine è clamorosa l’occasione capitata sulla stecca di Nichol, che trova un grande intervento di Quick dopo che lo stesso goalie aveva concesso il rebound. I Kings però colpiscono nel momento più inaspettato. Con i Blues in powerplay Brown recupera il disco e parte in contropiede, ma si fa fermare da Elliot: il disco rimane però a pochi centimetri dalla porta ed è Greene ad arrivare prima di tutti e a portare i suoi in vantaggio.
Nel terzo tempo non arriva la reazione dei Blues, che anzi rischiano di subire subito il terzo gol su un tiro di Martinez. Negli ultimi cinque minuti però parte l’assalto dei padroni di casa, che assediano il terzo difensivo di Los Angeles: i Blues provano soprattutto la soluzione del tiro dalla blu nella speranza di trovare la deflection vincente e per poco non riescono nell’intento con Nichol che fa tremare Quick. Le speranze dello Scottrade Center vengono però spente a 15 secondi dalla fine da Dustin Penner, che trova un peraltro rocambolesco empty net goal, con il puck che, liberato dal terzo difensivo, rimbalza sulla balaustra nei pressi della zona neutra e scivola in rete. Lunedì si torna in Missouri per gara 2.

 

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